È accusato da un tribunale federale di aver architettato uno schema per non pagare 1,4 milioni di dollari in tasse
Hunter Biden, figlio del presidente americano Joe, si è dichiarato non colpevole di evasione fiscale davanti al tribunale federale di Los Angeles. Le accuse gli erano state mosse dopo che un precedente tentativo di patteggiamento non era andato a buon fine. Biden junior è accusato di avere architettato uno schema quadriennale per evitare di pagare 1,4 milioni di dollari di tasse dovute al fisco. I soldi, secondo le accuse, sarebbero invece stati impiegati per condurre uno stile di vita sregolato e stravagante, che per stessa ammissione di Hunter Biden comprendeva l’uso di droga e alcol.
Le indagini e le altre accuse
Hunter Biden in precedenza è stato accusato anche in Delaware di avere mentito nell’ottobre 2018 su un modulo federale per l’acquisto di armi da fuoco affermando falsamente di non fare uso di droghe. All’epoca, il figlio del presidente era dipendente dal crack. Anche in questo caso, Hunter Biden si è dichiarato non colpevole. Le accuse provengono tutte da un’indagine federale durata anni sui rapporti fiscali e commerciali di Hunter Biden, che avrebbe dovuto concludersi durante l’estate con un patteggiamento in cui il figlio del presidente avrebbe ottenuto due anni di libertà vigilata in cambio dell’ammissione di colpevolezza per reati fiscali. Ma il giudice federale chiamato ad approvarlo ha messo in discussione i termini dell’accordo, facendolo finire nel nulla. L’originale patteggiamento proposto dai procuratori federali e dai legali di Hunter Biden era stato attaccato dai repubblicani, che lo avevano definito troppo “tenero”.
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