Il portavoce della missione Unifil in Libano a LaPresse: "Cresce rischio escalation"
“Al momento stiamo lavorando perché ci sia una riduzione del conflitto” tra Israele ed Hezbollah. Così a LaPresse il portavoce della missione Unifil in Libano, Andrea Tenenti. “Ci sono state speculazioni sul fatto che la missione se ne stesse andando, che non trovano riscontro nella realtà. Unifil è in Libano dal 1978 ed è rimasta anche a fronte di conflitti importanti, dalla guerra civile a quella del 2006 – aggiunge -, logicamente se ci fosse un conflitto regionale i Paesi potrebbero fare scelte diverse, ma tutto dipende dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l’unico a poter decidere sul futuro della missione”.
“Sia la missione che gli esponenti della comunità internazionale stanno lavorando per trovare una soluzione”, sottolinea inoltre Tenenti. Lo stesso comandante in capo di Unifil “continua la sua attività di dialogo con entrambe le parti – prosegue – siamo l’unico organismo che al momento riesce a parlare e a favorire uno scambio di messaggi tra Libano e Israele. Se quotidianamente riusciamo a svolgere questo ruolo, vuol dire che non esiste un vero appetito di un conflitto più ampio”
Tenenti (Unifil): “Cresce rischio escalation tra Hezbollah e Israele”
Dopo “oltre tre mesi” di scontri a fuoco tra le forze di Israele e i miliziani di Hezbollah, “la possibilità di un’escalation sta logicamente crescendo” e potrebbe essere “legata a un errore di calcolo di una delle parti, capace di far scoppiare un conflitto su larga scala”, sottolinea inoltre Tenenti. Nonostante “quello che sta accadendo da tre mesi sia preoccupante”, tuttavia, “la maggior parte degli scontri a fuoco sono rimasti lungo la Linea blu di demarcazione, a parte sporadici attacchi, come l’uccisione di militanti di Hamas nei quartieri sud di Beirut”, spiega, “la possibilità di un’escalation c’è sempre, ma non c’è ancora la volontà di far scoppiare un conflitto più ampio”.
Tenenti (Unifil): “Militari italiani continuano assistenza a civili Libano”
“Il contingente italiano è sempre molto attento, è presente e monitora la situazione in Libano anche in questi momenti” caratterizzati dagli scontri a fuoco tra le forze israeliane ed Hezbollah, sottolinea inoltre Tenenti. “Quando ci sono combattimenti – aggiunge – è importante assicurare la sicurezza dei peacekeeper, ma in assenza di scontri a fuoco i contingenti continuano a operare e ad assistere la popolazione a livello umanitario”. Gli oltre mille caschi blu italiani di Unifil, prosegue Tenenti, “continuano il loro lavoro e tra un mese ci dovrebbe essere la rotazione che porterà” in Libano “un nuovo gruppo di peacekeeper italiani”.
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