Le parole dell'Alto rappresentate Ue per la politica estera: "Già 25mila morti a Gaza, di cui il 70% donne e bambini. Così si semina odio"

A Bruxelles è il giorno del Consiglio Ue Affari esteri. “So che Israele ha una posizione diversa e dovrebbe saperlo anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite. E lui ieri ha risposto in modo molto concreto, dicendo che è inaccettabile dire ‘non voglio la soluzione’ perché dietro c’è una soluzione approvata da tutta la comunità internazionale. Quindi se non sei d’accordo dobbiamo discutere, ecco perché siamo qui. Dobbiamo discutere anche se non sono d’accordo” ha detto l’Alto rappresentate Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo. “Devono venire qui e discuteranno con noi e studieremo qualunque soluzione abbiano in mente. Qual è l’altra soluzione? Far partire tutti i palestinesi? Ucciderli?”, ha aggiunto. 

“Ieri al telefono ho parlato con la coordinatrice delle Nazioni Unite per il sostegno umanitario a Gaza.Verrà al Consiglio per fare il punto per spiegare ai ministri. La situazione umanitaria non potrebbe essere peggiore. Non ci sono parole per spiegare come è la situazione. Con centinaia di migliaia senza niente, senza ripari, senza cibo, senza medicine. E ogni giorno il numero dei civili uccisi è elevato. Molti ministri hanno detto che ce ne sono troppi. Ora la domanda è: quanti sono troppi? Troppi sono 25mila persone? Per quanto tempo continuerà? Di questo discuteranno oggi i ministri” le parole dell’Alto rappresentate Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri.

25mila persone uccise già, di cui il 70% donne e bambini. Certamente il modo con cui stanno cercando di distruggere Hamas, non è quello che stanno facendo loro – ha aggiunto -. Perché stanno seminando odio per generazioni. Abbiamo in mente ciò che Hamas ha fatto. E certamente lo rifiutiamo e condanniamo, ma la stabilità e la pace non possono essere costruite solo con mezzi militari e non in questo modo particolare con sui stanno usando mezzi militari. Lo dico nel pieno rispetto delle vittime degli attacchi terroristici di Hamas”. 

Borrell: “No processo di pace ma soluzione dei 2 Stati” 

“Dobbiamo smettere di parlare di pace, di processo di pace, e iniziare a parlare più concretamente del processo di soluzione dei due Stati. Perché potrebbero esserci molti tipi di pace. Di che tipo di pace stiamo parlando? Quindi parliamo di cosa vogliamo fare. Quello che vogliamo fare è costruire una soluzione a due Stati”. Così l’Alto rappresentate Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri.

“È importante dare un nome, non parlerò del processo di pace, ma del processo di soluzione dei due Stati – ha proseguito -. Dobbiamo essere seri su questo. Dobbiamo studiare le cause sottostanti che impediscono che la soluzione venga implementata. E certamente Hamas è una di esse, importante. E questo approccio globale deve essere studiato e discusso. So che i 27 hanno approcci diversi. Ma dobbiamo lavorare insieme al mondo arabo”. 

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