Media arabi parlano di 11 morti in un ultimo raid sul campo profughi di Nuseirat

Si continua a lavorare per un’intesa tra Israele e Hamas per la liberazione degli ostaggi detenuti dai miliziani. Secondo i media di Tel Aviv ci sarebbe una bozza d’accordo che potrebbe essere definito e ufficializzato già nelle prossime ore. Attesa nel frattempo la pronuncia dell’Aia che oggi dirà la sua sulla denuncia del Sudafrica contro Israele per genocidio nella Striscia di Gaza. 

20:32 Houthi rivendicano attacco a mercantile Gb

Il generale Yahya Saree, portavoce militare degli Houthi, ha rivendicato l’attacco missilistico contro una nave commerciale britannica che ha causato un incendio a bordo. La nave colpita è la petroliera britannica “Marlin Luanda”. Il portavoce dei ribelli yemeniti ha fatto sapere che l’attacco è stato effettuato tramite “una serie di missili navali” ed è stato “diretto”. 

19:36 Mercantile colpito da missile in Golfo Aden

Una nave mercantile è in fiamme dopo essere stata colpita da un “missile” nel Golfo di Aden. Lo riporta Sky News citando la società britannica di sicurezza marittima Ambrey. L’impatto – viene spiegato – ha provocato un incendio ma l’equipaggio sarebbe in salvo.

16:35 Usa, stop temporaneo a fondi Unrwa

Gli Stati Uniti sono “estremamente preoccupati” dalle accuse secondo cui dodici dipendenti dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i palestinesi, potrebbero essere stati coinvolti nell’attacco terroristico di Hamas contro Israele del 7 ottobre. Il dipartimento di Stato, riferisce il portavoce Matthew Miller, “ha temporaneamente sospeso i finanziamenti aggiuntivi all’Unrwa mentre esaminiamo queste accuse e le misure che le Nazioni Unite stanno adottando per affrontarle”. Giovedì, prosegue Miller, “il segretario di Stato Antony Blinken ha parlato con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per sottolineare la necessità di un’indagine approfondita e rapida sulla questione. Accogliamo con favore la decisione di condurre tale indagine e l’impegno del segretario generale Guterres ad intraprendere azioni decisive per rispondere, qualora le accuse si rivelassero fondate. Accogliamo con favore anche l’annuncio delle Nazioni Unite di una revisione ‘ampia e indipendente’ dell’Unrwa. Deve esserci totale responsabilità per chiunque abbia partecipato agli atroci attacchi del 7 ottobre”. E conclude: “Gli Stati Uniti hanno contattato il governo israeliano per chiedere maggiori informazioni su queste accuse e abbiamo informato i membri del Congresso. Rimarremo in stretto contatto con le Nazioni Unite e il governo di Israele riguardo a questa questione”.

16:20 Ue: sostegno a Corte Aia, ordinanze vanno rispettate

Prendiamo atto dell’ordinanza odierna della Corte internazionale di giustizia sulla richiesta del Sudafrica di indicare misure provvisorie. L’Ue ribadisce il suo costante sostegno alla Corte internazionale di giustizia, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite”. Così in una dichiarazione congiunta la Commissione europea e l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell.”Le ordinanze della Corte internazionale di giustizia sono vincolanti per le parti e queste devono rispettarle. L’Unione Europea si aspetta la loro piena, immediata ed effettiva attuazione. Il diritto di ciascuna Parte di presentare argomenti in merito alla giurisdizione, all’ammissibilità o al merito rimane inalterato dalla decisione odierna sulla richiesta del Sudafrica di indicare misure provvisorie”, si legge ancora nella nota. 

15:45 Ue: Unrwa chiarisca accuse su coinvolgimento attacchi Hamas

“Siamo estremamente preoccupati per le accuse di coinvolgimento del personale dell’Unrwa (l’organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi) negli attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele“. Lo dichiarano in una nota la Commissione europea e l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell. “L’Unrwa svolge da molti anni un ruolo fondamentale sostenendo i rifugiati palestinesi vulnerabili nell’accesso a servizi vitali come l’istruzione e la sanità, ed è un partner fondamentale della comunità internazionale, compresa l’Ue – si legge nella nota -. Siamo in contatto con l’Unrwa, ci aspettiamo che fornisca piena trasparenza sulle accuse e adotti misure immediate contro il personale coinvolto. La Commissione Ue valuterà le ulteriori iniziative sulla base dei risultati di un’indagine completa ed esauriente. L’Ue ribadisce la sua più ferma condanna degli attacchi dei terroristi di Hamas contro Israele, che non hanno alcuna giustificazione”. L’Unrwa ha affermato di aver aperto un’indagine sul presunto coinvolgimento di alcuni suoi dipendenti nell’attacco terroristico del 7 ottobre nel sud di Israele da parte di Hamas.

15:41 Hamas pubblica nuovo video con 3 donne ostaggio

Hamas ha pubblicato un nuovo video in cui appaiono 3 donne tenute ostaggio nella Striscia di Gaza. Secondo il Times of Israel si tratta delle soldatesse Daniella Gilboa e Karina Ariev, e della civile Doron Steinbrecher. Nella clip, di circa 5 minuti, le tre chiedono al governo israeliano di riportarle a casa. Hamas sostiene che il video è stato girato il giorno 107 della guerra, ovvero all’inizio di questa settimana, anche se non fornisce nessuna prova al riguardo.

15:32 Usa abbattono missile lanciato da Houthi in Mar Rosso

Il Centcom (Comando unificato delle forze armate degli Stati Uniti) ha fatto sapere tramite ‘X’ che intorno alle 13.30 ora di Sana’a (le 11.30 in Italia) “i militanti Houthi sostenuti dall’Iran hanno lanciato un missile balistico antinave dalle aree dello Yemen da loro controllate verso il cacciatorpediniere classe Arleigh-Burke USS Carney (DDG 64) nel Golfo di Aden“. Il missile – viene spiegato – “è stato abbattuto con successo dalla USS Carney. Non sono stati segnalati feriti o danni”.

15:06 Gallant: “Israele non ha bisogno di lezioni di moralità”

“Lo Stato di Israele non ha bisogno di lezioni di moralità per distinguere tra i terroristi e la popolazione civile di Gaza”. Lo ha scritto sui social il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, commentando la sentenza preliminare della Corte internazionale di giustizia dell’Aia. “La Corte internazionale di giustizia è andata oltre, quando ha accolto la richiesta antisemita del Sudafrica di discutere la rivendicazione del genocidio a Gaza”, ha aggiunto, “coloro che cercano giustizia non la troveranno sulle poltrone di pelle delle aule dei tribunali dell’Aia. La troveranno nei tunnel di Hamas a Gaza, dove sono tenuti 136 ostaggi e dove si nascondono coloro che hanno ucciso i nostri figli”.

15:04 Congresso ebraico europeo: “Corte Aia premia terrorismo”

Il Congresso ebraico europeo esprime il suo profondo rammarico in seguito alla decisione odierna della Corte internazionale di giustizia secondo cui Israele deve ancora rispondere all’accusa di genocidio nella sua guerra difensiva contro il gruppo terroristico Hamas a Gaza. Lo afferma l’associazione che riunisce 230 delegati in rappresentanza delle comunità ebraiche in 32 paesi in Europa. “Questa decisione provvisoria premia francamente il terrorismo. Essenzialmente rifiuta la vera base delle attuali ostilità, che è stato l’attacco immotivato e brutale del 7 ottobre dello scorso anno al territorio sovrano dello Stato di Israele e ai suoi cittadini da parte dell’organizzazione terroristica Hamas”, ha affermato il presidente del Congresso ebraico europeo Ariel Muzicant. “Prima di quell’attacco, dell’invasione delle città e dei villaggi israeliani, dell’uccisione di 1.200 persone e del rapimento di più di 200 altre, era già in vigore un cessate il fuoco – aggiunge -. È ovvio quindi che le condizioni, provvisorie e permanenti, per il ritorno allo status quo ante prima del 7 ottobre siano la restituzione immediata e incondizionata di tutti gli ostaggi, la cessazione dei lanci missilistici su Israele e la fine della presenza di un’organizzazione terroristica che, al confine di Israele, si è impegnata a uccidere gli ebrei e a distruggere lo Stato ebraico”.

15:02 Netanyahu: “Accusa genocidio è falsa e oltraggiosa”

“L’accusa di genocidio mossa contro Israele non solo è falsa, è oltraggiosa, e le persone perbene ovunque dovrebbero respingerla”. Lo ha affermato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo la decisione della Corte di giustizia dell’Aia. Israele continuerà a difendersi da Hamas, un’organizzazione terroristica genocida“, ha aggiunto. Secondo Netanyahu “il 7 ottobre Hamas ha perpetrato le più orribili atrocità contro il popolo ebraico dai tempi dell’Olocausto, e promette di ripetere queste atrocità ancora e ancora e ancora”. E il primo ministro ha aggiunto: “La nostra guerra è contro i terroristi di Hamas, non contro i civili palestinesi. Continueremo a facilitare l’assistenza umanitaria e a fare del nostro meglio per tenere i civili lontani dai pericoli, anche se Hamas li usa come scudi umani”.

14:59 Netanyahu: “Corte Aia non ci nega diritto all’autodifesa”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che la decisione della Corte internazionale di giustizia “ha giustamente respinto la richiesta oltraggiosa di negare” a Israele il diritto all’autodifesa di base “a cui ha diritto come Paese”. Netanyahu ha aggiunto che Israele continuerà la guerra fino alla “vittoria assoluta” ovvero “finché tutti gli ostaggi non saranno restituiti e Gaza non sarà più una minaccia per Israele”.

14:54 Sanchez: “Bene decisione Corte Aia, attuare misure provvisorie”

“Accogliamo con favore la decisione della Corte internazionale di giustizia e chiediamo alle parti di attuare le misure provvisorie che ha decretato”. È quanto ha affermato il premier spagnolo Pedro Sanchez, dopo che la Corte dell’Aia ha emesso una decisione preliminare nella causa intentata dal Sudafrica contro Israele per genocidio. “Continueremo a sostenere la pace e la fine della guerra, il rilascio degli ostaggi, l’accesso agli aiuti umanitari e la creazione di uno Stato palestinese accanto a Israele, in modo che entrambe le nazioni possano coesistere in pace e sicurezza”, ha dichiarato il leader spagnolo su X.

Il ministero degli Esteri spagnolo ha pubblicato una nota in chi afferma che il governo di Madrid ha accolto “con favore la decisione della Corte internazionale di giustizia, che ha ordinato diverse delle misure provvisorie richieste dal Sudafrica in relazione alla crisi di Gaza”. La Spagna “invita tutte le parti a rispettare e a conformarsi a queste misure nella loro interezza”, si legge nella nota, il cui viene espresso il sostegno dell’esecutivo al lavoro della Corte internazionale di giustizia. “Ancora una volta, la Spagna ribadisce il suo appello per un cessate il fuoco immediato, il rilascio incondizionato degli ostaggi, l’accesso umanitario immediato e regolare e la necessità di procedere verso la concretizzazione della soluzione dei due Stati”, è scritto nel comunicato. “Siamo a favore della pace e della legalità internazionale. Sosteniamo la Corte” dell’Aia e “lavoriamo per fermare la spirale di violenza”, ha scritto su X il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares.

14:51 Hamas: “Israele applichi decisioni Corte Aia”

“Chiediamo di forzare l’occupazione ad attuare le decisioni della corte”. Lo ha detto Sami Abu Zuhr, alto funzionario di Hamas, dopo la sentenza preliminare con cui la Corte internazionale di giustizia (Cig) dell’Aia ha chiesto a Israele di di adottare misure per prevenire il genocidio nella Striscia di Gaza. Lo riporta Sky news Uk. Questa decisione, ha proseguito l’esponente di Hamas, “rappresenta uno sviluppo importante”, che “contribuisce a isolare Israele e a denunciare i suoi crimini a Gaza”.

14:26 Corte Aia chiede rilascio immediato e incondizionato ostaggi

La Corte internazionale di giustizia (Cig) dell’Aia ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Lo riporta Sky international. La Corte, presieduta dalla giudice Joan Donoghue, ha pronunciato una decisione preliminare sul caso di presunto genocidio nella Striscia di Gaza intentato dal Sudafrica nei confronti di Israele.

14:15 Corte Aia: “Israele riferisca entro 1 mese misure prese”

 La Corte internazionale di giustizia ha ordinato a Israele di riferire alla corte entro un mese le misure adottate per prevenire gli atti di genocidio nella Striscia di Gaza.

La giudice Joan Donoghue, che presiede la Corte con sede all’Aia, ha inoltre ordinato a Israele di conservare le prove di queste misure e di renderle accessibili a missioni internazionali e altri organismi che operano a Gaza. L’ordine è arrivato durante la sentenza preliminare sul caso di genocidio intentato dal Sudafrica nei confronti di Israele.

14:00 Corte AIa: “Israele adotti misure per prevenire genocidio a Gaza”

La Corte internazionale di giustizia non ha ordinato a Israele il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza ma ha affermato che “Israele deve adottare misure in suo potere per prevenire e punire l’incitamento diretto e pubblico a commettere un genocidio, in relazione ai membri del gruppo palestinese nella Striscia di Gaza“. È quanto ha annunciato la giudice Joan Donoghue, che presiede la Corte con sede all’Aia, nella sentenza preliminare del caso di genocidio intentato dal Sudafrica nei confronti di Israele.

13:27 Corte Aia: “Prove sufficienti per procedere con caso genocidio”

La Corte internazionale di giustizia non respingerà il caso intentato dal Sudafrica contro Israele con l’accusa di genocidio nella Striscia di Gaza, come richiesto da Tel Aviv. La giudice Joan Donoghue, che presiede la Corte con sede all’Aia, ha affermato che esistono prove sufficienti per procedere con il giudizio.

13:15 Tribunale Aia, consapevoli di tragedia umana a Gaza

La giudice Joan Donoghue ha affermato che la Corte internazionale di giustizia è “profondamente consapevole della portata della tragedia umana che si sta verificando nella regione ed è profondamente preoccupata per la continua perdita di vite umane e sofferenza umana”. Donoghue ha aperto l’udienza all’Aia in cui la Corte è chiamata a emettere una sentenza preliminare del processo in cui il Sudafrica accusa Israele di genocidio e in cui potrebbe chiedere a Israele di fermare l’offensiva militare nella Striscia di Gaza.

13:10 Iniziata udienza tribunale Aia su caso genocidio Israele

La Corte internazionale di giustizia con sede a l’Aia ha aperto la sessione del processo in cui Israele accusa Israele di genocidio. La Corte è chiamata a emettere una sentenza preliminare in cui potrebbe chiedere a Israele di fermare l’offensiva militare nella Striscia di Gaza.

12:51 Onu: “Clima gelido rischia di rendere Gaza inabitabile”

Non c’è solo la guerra a rendere drammatica la situazione della popolazione civile nella Striscia di Gaza, anche il clima di questi giorni, caratterizzato da freddo e pioggia, rischia di rendere l’enclave assediata “completamente inabitabile”. Lo ha detto Ajith Sunghay responsabile per i territori palestinesi occupati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr). Lo riporta Sky News Uk. “Era del tutto prevedibile in questo periodo dell’anno e rischia di rendere” la zona “completamente inabitabile per la popolazione”, ha spiegato, aggiungendo che la maggior parte dei civili “non ha più vestiti né coperte”.

10:55 Medioriente: manifestanti bloccano ancora aiuti a valico Kerem Shalom

Le famiglie degli ostaggi e altri manifestanti hanno bloccato per il terzo giorno consecutivo il valico di frontiera di Kerem Shalom, tra Israele e la Striscia di Gaza, bloccando così gli aiuti destinati ai civili palestinesi. Si prevede che altre centinaia di manifestanti arriveranno al valico nel corso della giornata. Lo riporta il Times of Israel. Le persone in protesta chiedono che tutti gli aiuti umanitari vengano sospesi fino a quando gli ostaggi non saranno liberati e restituiti a Israele.

10:27 Idf chiede di evacuare parte ovest di Khan Younis

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno chiesto ai residenti di alcuni quartieri nella parte occidentale di Khan Younis di evacuare nella vicina area di al-Mawasi, nel sud della Striscia di Gaza. Le zone che devono essere evacuate includono i quartieri di al-Nasr e al-Amal, il campo profughi di Khan Younis e il centro città, secondo una mappa pubblicata dal tenente colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’Idf, Lo riporta il Times of Israel.

10:17 Attesa per sentenza tribunale Aia su caso genocidio Israele

La Corte internazionale di giustizia è pronta a emettere una sentenza preliminare nel caso di genocidio intentato dal Sudafrica contro Israele. In questa prima sentenza la Corte con sede all’Aia potrebbe chiedere a Israele di fermare l’offensiva militare nella Striscia di Gaza. Il Sudafrica ha chiesto ai giudici di imporre “con estrema urgenza” le cosiddette misure provvisorie per proteggere i civili palestinesi, lasciando poi che si proceda con il caso sull’accusa di genocidio, un processo che probabilmente richiederà anni. Il portavoce del governo israeliano, Eylon Levy, ha dichiarato ieri che Israele si aspetta che la Corte respinga il caso. Il Sudafrica sarà rappresentato all’Aia dal ministro degli Esteri Naledi Pandor.

09:48 Media, cecchini sparano a chi lascia ospedale a Khan Younis

I cecchini nelle vicinanze dell’ospedale al-Amal a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, stanno sparando alle persone che cercano di lasciare il complesso. È quanto racconta il giornalista di Al Jazeera, Hani Mahmoud. “Questo ospedale è stato sotto assedio negli ultimi giorni e ora è completamente fuori servizio”, ha riferito, “ma ciò che è veramente scioccante in questo momento è il fatto che ci siano dei cecchini nelle vicinanze di questo ospedale in cui sono ospitati centinaia di palestinesi sfollati. Se tentano di lasciare l’edificio viene loro sparato”.

09:19 Autorità Gaza, 26mila palestinesi uccisi da inizio guerra

Salgono a 26.083 i palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, il 7 ottobre scorso. Lo riferisce il ministero della Sanità locale, gestito da Hamas. I feriti sono in totale 64.487. Nelle ultime 24 ore, aggiunge il ministero, sono state uccise almeno 183 persone e 377 sono rimaste ferite.

09:12 Berlino, grande preoccupazione per civili a Khan Yunis

“Sono estremamente preoccupata per la situazione disperata della popolazione di Khan Yunis. Esistono anche regole per il diritto all’autodifesa e il diritto umanitario internazionale si applica anche alla lotta contro i terroristi. Israele deve rispettare queste regole come tutti gli altri Stati del mondo, anche in un contesto difficile in cui Hamas sta violando tutte le regole e abusa delle persone come scudi”. Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, in una nota. “Israele deve urgentemente consentire l’ingresso di maggiori aiuti umanitari a Gaza e adattare le sue operazioni. Molte centinaia di migliaia di persone hanno cercato rifugio nel sud della Striscia di Gaza su ordine di Israele, soprattutto nelle strutture delle Nazioni Unite e in altri luoghi. Non possono semplicemente scomparire nel nulla. Per questo non è sufficiente l’invito a lasciare questi luoghi, ma è necessario un cessate il fuoco umanitario, anche per liberare finalmente tutti gli ostaggi”, ha dichiarato ancora Baerbock.

08:30 accoltellamento a Tel Aviv, uomo gravemente ferito

Un uomo di 43 anni è rimasto gravemente ferito in un accoltellamento in Yesod Ha’Maale Street a Tel Aviv, capitale in Israele. Lo riporta Ynet senza fornire ulteriori dettagli. L’uomo è stato ricoverato all’ospedale Ichilov della città.

06:04 Austin sente Gallant, impegno Usa per evitare escalation

Il Segretario alla Difesa Usa, Lloyd J. Austin III, ha parlato con il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, per ribadire – si legge sul sito del Pentagono – “il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele di difendersi e l’importanza di garantire una fornitura ininterrotta di assistenza umanitaria a Gaza”. Il segretario Austin ha riaffermato “l’impegno degli Stati Uniti a perseguire la diplomazia per risolvere le tensioni lungo il confine tra Israele e Libano e l’obiettivo condiviso di evitare un’escalation regionale”.

06:00 Almeno 11 morti in raid israeliano su campo Nuseirat

Almeno undici persone sono state uccise in un raid aereo israeliano contro una casa nel quartiere di al-Hassayna nel campo di Nuseirat, nel centro di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Tra le vittime ci sarebbero un giornalista e alcuni membri della sua famiglia.

02:00 Haaretz: accordo Israele-Hamas su maggior parte ostaggi

Israele e Hamas hanno raggiunto un’intesa di base sulla maggior parte dei termini dell’accordo che riguarda il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Lo riferisce il portale Haaretz, citando fonti. Entrambe le parti hanno concordato un periodo di 35 giorni durante il quale tutti gli ostaggi saranno rilasciati, probabilmente in tre o quattro fasi. In cambio, Israele rilascerà i prigionieri palestinesi e amplierà considerevolmente l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia. Due questioni principali rimangono ancora irrisolte: la prima riguarda l’identità e il numero dei prigionieri palestinesi da liberare. La seconda è più complicata: Hamas chiede un cessate il fuoco completo, ma Israele rifiuta la richiesta.

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