Le indiscrezioni del quotidiano britannico. Ma fonti europee smentiscono

L’Ue saboterà l’economia dell’Ungheria se Budapest bloccherà nuovi aiuti all’Ucraina al vertice di questa settimana. È quanto riporta il Financial Times che cita un documento redatto da funzionari dell’Ue in cui Bruxelles ha delineato una strategia per colpire esplicitamente le debolezze economiche dell’Ungheria, mettere in pericolo la sua valuta e portare al collasso la fiducia degli investitori nel tentativo di danneggiare “occupazione e crescita” se Budapest si rifiuta di revocare il veto contro gli aiuti a Kiev. Il documento dichiara che “in caso di mancato accordo nel [vertice] del 1° febbraio, altri capi di Stato e di governo dichiarerebbero pubblicamente che alla luce del comportamento non costruttivo del primo ministro ungherese non riescono a immaginare che” i fondi Ue verrebbero forniti a Budapest. Senza tali finanziamenti, “i mercati finanziari e le aziende europee e internazionali potrebbero essere meno interessati a investire in Ungheria”, si legge nel documento. Tale punizione “potrebbe innescare rapidamente un ulteriore aumento del costo del finanziamento del deficit pubblico e un calo della valuta”.

Fonti Ue: “Nessun piano contro economia Budapest”

Da fonti Ue, però, è arrivata la smentita rispetto alle indiscrezioni del Financial Times. “Il documento a cui fa riferimento l’articolo del Financial Times è una nota informativa redatta dal Segretariato del Consiglio sotto la propria responsabilità, che descrive lo stato attuale dell’economia ungherese. Si tratta di un documento basato sui fatti che non riflette lo stato dei negoziati in corso sul Quadro finanziario pluriennale tra gli sherpa e a livello dei leader dell’Ue. La nota non delinea alcun piano specifico relativo al QFP e allo strumento per l’Ucraina, né delinea alcun piano relativo all’Ungheria“, riferisce un alto funzionario Ue. “I colloqui sul Quadro finanziario pluriennale sono in corso e si sono sempre basati sulla ricerca di un compromesso accettabile per tutti i 27 Stati membri dell’Ue. I negoziati tra sherpa e leader dell’Ue si basano sui principi del dialogo, della consultazione e del compromesso nell’interesse di tutti”, aggiunge la fonte.

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