Era sorvegliata su una panca da due agenti di un corpo speciale di polizia penitenziaria

Ilaria Salis legata per le mani e i piedi, tenuta per una catena ‘al guinzaglio’ e sorvegliata su una panca da due agenti di un corpo speciale di polizia penitenziaria che indossano il giubbotto antiproiettile e il passamontagna per non essere riconosciuti. È iniziato così in Ungheria il processo alla 39enne maestra milanese, in carcere da febbraio 2023 a Budapest con l’accusa di lesioni aggravate nei confronti di due neonazisti nel corso delle manifestazioni per il ‘Giorno dell’onore’. Immagini che hanno suscitato clamore facendo intervenire in prima persona anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. La Procura ungherese ha ribadito la richiesta di condanna a 11 anni di carcere, ma Salis rischia una pena massima a 16 anni secondo il codice penale locale.

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