Secondo i media, l'organizzazione estremista palestinese sarebbe pronta a respingere l'accordo sugli ostaggi. Il premier israeliano: "Non diremo sì a un'intesa a qualunque costo"

La guerra in Medioriente giunge al giorno 122. Hamas è pronto a rifiutare l’accordo con Israele mediato a Parigi per gli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce il media saudita Al-Arabiya, ripreso anche dagli israeliani Ynet e Jerusalem Post. Il movimento chiederebbe un maggior numero di detenuti palestinesi da liberare da parte di Israele. Da Tel Aviv, Netanyahu ha fatto sapere che Israele “non accetterà ogni accordo, e non a qualsiasi prezzo”. Intanto ci sono stati nuovi raid di Usa e Gb su Sanaa, in Yemen. In un comunicato congiunto Washington e Londra spiegano di aver colpito “decine di obiettivi” Houthi.

17:20 Netanyahu: “Non accettiamo richieste Hamas per gli ostaggi”

“Per la liberazione degli ostaggi “Hamas ha delle richieste che non accoglieremo”. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, durante una riunione del suo partito, Likud. Lo riporta Canale 12. “La chiave per il rilascio dovrebbe essere simile all’accordo precedente – ha aggiunto – questo tentativo non dovrà realizzarsi a ogni costo”. Netanyahu ha ricordato che, sinora, Israele è riuscito a ottenere il rilascio di 110 ostaggi e ha assicurato che il suo governo continua “ad agire su questo tema”.

17:19 Guterres nomina commissione indipendente per valutare Unrwa

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, dopo una consultazione con il Commissario generale dell’Unrwa Philippe Lazzarini, ha nominato un gruppo di revisione indipendente per valutare se l’Agenzia stia facendo tutto ciò che è in suo potere per garantire la sua neutralità e per rispondere alle accuse di gravi violazioni che le sono state rivolte. Ne dà notizia l’Onu in una nota. Il gruppo sarà guidato da Catherine Colonna, ex ministra degli Esteri francese, che collaborerà con tre organizzazioni di ricerca: il Raoul Wallenberg Institute in Svezia, il Chr. Michelsen Institute in Norvegia e l’Istituto danese per i diritti umani. La commissione inizierà il suo lavoro il 14 febbraio e dovrebbe presentare una prima stesura del rapporto a Guterres alla fine di marzo. Il rapporto finale dovrebbe essere completato alla fine di aprile e sarà reso pubblico. L’Onu sottolinea che la decisione di istituire un gruppo di revisione risponde a una richiesta avanzata da Lazzarini all’inizio dell’anno. 

16:40 Netanyahu: “Avanti con guerra fino alla morte di capi Hamas”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in una riunione del suo partito, il Likud, ha affermato che la guerra a Gaza continuerà fino a che non verrà uccisa la leadership di Hamas. “Il nostro obiettivo è una vittoria completa su Hamas”, ha detto, secondo quanto riportano i media internazionali, sottolineando che “la guerra non deve finire prima di allora”. “Ci vorrà tempo, ci vorranno mesi, non anni”, ha detto.

15:21 Autorità Gaza: 27.478 palestinesi uccisi da inizio guerra

Continua a salire il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza a seguito degli attacchi israeliani. Dall’inizio della guerra sono stati uccisi 27.478 palestinesi, secondo il locale ministero della Sanità gestito da Hamas, citato da Sky News Uk. I feriti totali sono, al momento, 66.835.

15:05 Blinken è arrivato in Arabia, vedrà Bin Salman

Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Arabia Saudita, prima tappa della sua quinta missione in Medioriente da quando è iniziata la guerra tra Israele e Hamas. Lo riporta Sky News Uk. A Riad dovrebbe incontrare il principe ereditario, Mohammed bin Salman, e il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud. Durante il tour nella regione, Blinken si recherà anche in Egitto, Qatar e Israele con l’obiettivo di portare avanti i colloqui, mediati dal Cairo e Doha, per raggiungere una tregua che porti alla liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.

13:20 Unrwa, convoglio di aiuti a Gaza colpito da marina israeliana

“Questa mattina a Gaza un convoglio alimentare, in attesa di entrare nel nord della Striscia, è stato colpito dalla marina israeliana, fortunatamente nessuno è rimasto ferito”. Così sul proprio profilo X Thomas White, direttore dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). A corredo del post, White ha pubblicato anche due foto in cui si vede il camion in questione pesantemente danneggiato.

12:50 Oms, 1.243 pazienti evacuati da Gaza attraverso valico Rafah

Oltre 1.200 (1.243 per la precisione) pazienti sono stati evacuati dalla Striscia di Gaza verso l’Egitto attraverso il valico di Rafah. Lo afferma l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), citata da Al Jazeera. Altri 1.025 palestinesi sono stati coinvolti nell’operazione di evacuazione in qualità di accompagnatori. L’Oms ha più volte lanciato l’allarme sulle disastrose condizioni del sistema sanitario di Gaza a seguito dei massicci attacchi israeliani.

12:40  Katz: “A Gaza cerchiamo alternative a Unrwa”

Durante il suo incontro a Gerusalemme con l’omologo francese, Stéphane Séjourné, il ministro israeliano degli Esteri, Israel Katz, ha riferito che Tel Aviv sta lavorando per trovare alternative all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nella Striscia di Gaza. Lo riporta The Times of Israel, citando una nota del ministero israeliano degli Esteri. Katz ha anche chiesto a Séjourné di fare pressioni sul Qatar per avere prove che i medicinali inviati nell’enclave abbiano effettivamente raggiunto gli ostaggi. A metà gennaio, Francia e Qatar avevano stipulato un accordo per l’acquisto e l’invio di medicinali agli ostaggi israeliani tenuti da Hamas, ma Israele non è stata in grado di verificare che avessero raggiunto i prigionieri. 

12:20 Palestinese ucciso in Cisgiordania dopo tentata aggressione

Gli agenti della polizia di frontiera israeliana hanno ucciso un palestinese che aveva tentato di accoltellarli nella città di al-Eizariya, in Cisgiordania, alla periferia di Gerusalemme est. Lo riporta The Times of Israel. Gli agenti avevano fermato l’uomo che durante l’interrogatorio ha estratto un coltello e ha cercato di pugnalarli. Gli agenti hanno quindi aperto il fuoco, uccidendolo.

11:40 Usa, attacchi a Houthi per autodifesa 

Il Comando centrale degli Stati Uniti ha affermato che gli ultimi attacchi contro gli Houthi sono stati effettuati per autodifesa, dopo che le forze hanno stabilito che i missili “rappresentavano una minaccia imminente per le navi della Marina statunitense e per le navi mercantili nella regione”. Gli Usa hanno colpito cinque missili degli Houthi di cui un missile da crociera da attacco terrestre e quattro missili antinave. L’operazione di domenica è arrivata un giorno dopo che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno lanciato una seconda ondata di attacchi contro gli Houthi, con l’obiettivo di ridurre la capacità del gruppo sostenuto dall’Iran di attaccare le navi nel Mar Rosso. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno dichiarato di aver colpito 36 obiettivi del gruppo.

11:15 Idf, uccise decine di terroristi in ultime 24 ore 

L’esercito israeliano ha riferito di aver ucciso “decine di terroristi palestinesi” nelle operazioni condotte nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. L’Idf ha affermato che, in uno sforzo congiunto tra le forze di terra, l’aviazione e la marina israeliana, una cellula di Hamas di cinque uomini è stata colpita e neutralizzata durante la notte, mentre la Brigata Nahal e la 401esima Brigata hanno ucciso “altre decine di agenti di Hamas” nel nord e nel centro della Striscia di Gaza. Nel Sud della Striscia, a Khan Younis, che è stato il luogo dei combattimenti più pesanti nelle ultime settimane, l’esercito, scrive il Times of Israel, ha riferito che decine di terroristi sono stati uccisi in attacchi aerei e in combattimenti ravvicinati dalle forze della 98esima Divisione. Le navi della Marina israeliana hanno poi colpito diversi siti di Hamas e della Jihad islamica palestinese lungo la costa di Gaza. 

11:00 Borrell: “Stop fondi Unrwa è sproporzionato e pericoloso”

“Sebbene le emozioni che spingono alla sospensione dei finanziamenti siano comprensibili, la responsabilità politica deve guardare oltre le emozioni e considerare le conseguenze di tale passo. Definanziare l’Unrwa sarebbe sproporzionato e pericoloso. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, compresi tutti gli Stati membri dell’Ue, ha affidato all’Unrwa un compito molto difficile”. Lo scrive l’Alto rappresetante Ue per la politica estera, Josep Borrell, nel suo blog.  “Si prevede che l’agenzia fornisca servizi pubblici di alta qualità e a basso costo in un ambiente ad alto rischio impiegando principalmente personale locale – ha aggiunto Borrell -. Nella sola Gaza, 13.000 operatori locali, essi stessi vittime della tragedia umanitaria in corso, svolgono un ruolo fondamentale nella distribuzione di cibo, acqua e medicine a 1,1 milioni di persone che soffrono di una fame catastrofica e di epidemie. Stanno inoltre fornendo un tetto a quasi 1 milione di sfollati in oltre 150 rifugi di emergenza e circa 23.000 visite mediche al giorno”.”La missione dell’Unrwa terminerà automaticamente una volta che sarà istituito uno Stato palestinese sovrano, che vivrà pacificamente fianco a fianco con Israele. Sono fiducioso che l’Onu adotterà tutte le misure necessarie a seguito delle accuse israeliane e che l’Unrwa continuerà a essere un’ancora di salvezza vitale per milioni di palestinesi”, ha concluso il capo della diplomazia europea. 

10:30 Ministero Esteri convoca ambasciatrice israeliana 

L’ambasciatrice israeliana a Mosca Simona Halperin sarà convocata al ministero degli Esteri russo. Ne dà notizia l’agenzia russa Tass. A scatenare l’ira del ministero degli Esteri russo è stata l’intervista rilasciata dalla diplomatica al quotidiano Kommersant in cui Halperin ha criticato la politica estera della Russia anche nei confronti del Medioriente. “In relazione alle inammissibili dichiarazioni pubbliche dell’ambasciatrice israeliana che distorcono gli approcci della politica estera russa e le realtà storiche, Halperin sarà convocata”, ha precisato il ministero, citato dalla Tass. “L’ambasciatrice parla in modo irrispettoso degli sforzi che la Russia sta facendo” per risolvere la sorte degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e “le speculazioni sulla necessità di cambiare il ‘calendario di Stato’ della Russia rasentano l’interferenza negli affari interni”, ha argomentato il ministero.

09:00 Unicef, oltre 600mila bambini sfollati a Rafah 

Circa 1,3 milioni di persone – tra cui 609.700 bambini – si trovano ora a Rafah e vivono sulle strade, nelle vie o ovunque trovino spazio. Molti sono esposti al freddo e all’umidità, senza un riparo adeguato. Così su X l’Ufficio regionale UNICEF per il Medioriente e Nord Africa. L’Unicef sta fornendo tende, coperte e vestiti invernali a coloro che sono sfollati recentemente.

08:30 Leader Houthi: “Italia bersaglio se parteciperà ad aggressione Yemen”

L’Italia diventerà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen. Il suo coinvolgimento sarà considerato un’escalation e una militarizzazione del mare, e non sarà efficace. Il passaggio delle navi italiane e di altri durante le operazioni yemenite a sostegno di Gaza è una prova che l’obiettivo è noto”. Così in una intervista a ‘Repubblica’ Mohamed Ali al-Houti, uno dei leader di spicco del movimento Ansar Allah, i partigiani di Dio meglio conosciuti come Houti, nonché cugino dell’attuale leader Abdul-Malik Al-Houti. “Il nostro consiglio all’Italia è di esercitare pressione sull’entità israeliana per fermare i massacri quotidiani e l’assedio soffocante contro i bambini di Gaza – ha aggiunto – Questo è ciò che porterà alla pace mondiale e risparmierà al mondo l’espansione del conflitto e l’insicurezza regionale. L’Italia e i Paesi europei non hanno bisogno di allinearsi con le politiche americane che praticano il terrorismo e l’ingiustizia contro il popolo di Gaza. Consigliamo all’Italia di rimanere neutrale, che è il minimo che può fare. Non c’è giustificazione per qualsiasi avventura al di fuori dei suoi confini, e non ne trarrà benefici economici o in altro modo”. 

07:00 Usa, attaccati cinque missili Houthi nello Yemen

Gli Stati Uniti hanno attaccato cinque missili Houthi nello Yemen, per l’esattezza un missile da crociera da attacco terrestre e quattro missili antinave, che “erano pronti per essere lanciati contro le navi nel Mar Rosso”. Lo afferma in una nota Centcom, il Comando Centrale degli Stati Uniti. Questa azione arriva all’indomani degli attacchi congiunti Usa-Regno Unito contro gli obiettivi Houthi. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata