Aerei in volo "per garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco"
Aerei polacchi in volo per monitorare la situazione, dopo un lancio di missili russo verso l’Ucraina, e “per garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco”. Lo riporta Rbc Ucraina e lo conferma il profilo X RSZ Operational Command delle forze armate polacche. “Desideriamo informarvi che si sta osservando un’intensa attività dell’aviazione a lungo raggio della Federazione Russa, legata agli attacchi missilistici sul territorio dell’Ucraina. Sono state avviate tutte le procedure necessarie per garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco e DO RSZ sta monitorando costantemente la situazione. Avvertiamo che sono stati attivati aerei polacchi e alleati, il che potrebbe comportare un aumento dei livelli di rumore, soprattutto nella parte sud-orientale del Paese” si legge in un tweet.
Informujemy, że obserwowana jest intensywna aktywność lotnictwa dalekiego zasięgu Federacji Rosyjskiej, związana z uderzeniani rakietowymi na terytorium Ukrainy.
Wszystkie niezbędne procedury mające na celu zapewnienie bezpieczeństwa polskiej przestrzeni powietrznej zostały… pic.twitter.com/TNpDmk9k2P
— Dowództwo Operacyjne (@DowOperSZ) February 7, 2024
Sindaco Kiev: “Blackout dopo attacco russo”
Parte della città di Kiev è rimasta senza corrente elettrica a seguito di un attacco missilistico russo che ha colpito la capitale stamattina. Lo ha annunciato il sindaco di Kiev, Vitaly Klitshko, in un post su Telegram. “A seguito di un attacco nemico, due linee dell’alta tensione nella capitale” Ucraina “sono state danneggiate da frammenti di razzi” e “alcuni utenti della sponda sinistra sono attualmente senza elettricità”, ha riferito Klitshko. Precedentemente il primo cittadino della capitale Ucraina aveva riferito di esplosioni in città e che il sistema di difesa aerea stava funzionando. Esplosioni sono state udite anche in altre città dell’Ucraina fra cui Kharkiv.
Zelensky: “Almeno 3 morti”
“Un altro massiccio attacco aereo russo contro il nostro Paese. Sei regioni sono state sottoposte al fuoco nemico. Tutti i nostri servizi sono attualmente al lavoro per eliminare le conseguenze di questo terrore”. Lo scrive su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che riferisce di almeno 3 morti. “A Mykolaiv, decine di case sono state distrutte e una persona è stata uccisa. A Kiev sono rimaste ferite più di 10 persone e al momento sono stati segnalati 2 morti. Potrebbero esserci persone sotto le macerie. Nella capitale sono state danneggiate alcune comunicazioni, compresi i cavi dell’alta tensione. Si sta lavorando per riparare tutto il prima possibile”, aggiunge Zelensky, che riferisce anche di “2 persone rimaste ferite a Kharkiv e una soccorsa”. “I soccorritori sono attualmente sul posto nella regione di Lviv”, prosegue, porgendo le condoglianze a tutti coloro che hanno perso i propri cari.
Stoltenberg: “Pace mai scontata ma non ci sono minacce imminenti”
“Il mondo è diventato più pericoloso ma la Nato è diventata più forte, con più forze e un aumento degli investimenti nella difesa. Non possiamo mai dare la pace per scontata ma non vediamo alcuna minaccia imminente contro alcun alleato della Nato”. Lo ha detto il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa con il Consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan. “La Nato è ora un fermo difensore. La nostra più grande esercitazione degli ultimi decenni dimostra che non dovrebbe esserci spazio per errori di calcolo a Mosca sulla forza della Nato o sulla protezione di tutti gli alleati“, ha aggiunto.
Stoltenberg: “Vitale che Congresso Usa trovi accordo su aiuti”
“La settimana scorsa a Washington ho sentito un forte sostegno per l’Ucraina da parte dei leader del Congresso, sia dei repubblicani che dei democratici. A Washington continua il dibattito sui finanziamenti. È vitale che il Congresso degli Stati Uniti trovi l’accordo sul mantenimento del sostegno all’Ucraina nel prossimo futuro. E conto su tutti i nostri alleati affinché mantengano il loro impegno”, ha sottolineato Stoltenberg.
Senato Usa boccia accordo su aiuti
Le parole di Stoltenberg, però, non sono bastate. In serata i Repubblicani al Senato americano hanno votato contro l’accordo bipartisan sulla sicurezza al confine col Messico e gli aiuti a Ucraina e Israele, che pure avevano raggiunto con i Democratici dopo mesi di negoziati. La mozione per fare avanzare l’iter legislativo del provvedimento è stata bocciata per un solo voto, 49 a 50, con quattro senatori repubblicani che hanno votato a favore: Susan Collins, Lisa Murkowski, James Lankford e Mitt Romney. Tra le file della maggioranza hanno invece votato contro la misura l’indipendente Bernie Sanders, contrario agli aiuti a Israele, e i senatori Ed Markey, Bob Menendez, Alex Padilla e Elizabeth Warren. Il leader della maggioranza Democratica, Chuck Schumer, potrebbe ora procedere con il cosiddetto ‘Piano B’, la presentazione in aula di un provvedimento che separa le misure anti immigrazione al confine e contiene solamente gli aiuti per Ucraina, Israele e i fondi per altre questioni di sicurezza nazionale. Lo stesso Schumer, per ragioni procedurali, ha votato no al pacchetto complessivo.
Il voto segna un clamoroso cambio di rotta per i Repubblicani, che per mesi hanno insistito che qualsiasi aiuto all’Ucraina dovesse essere accompagnato da una radicale riforma delle politiche anti immigrazione al confine col Messico. Sul voto dei Repubblicani al Senato ha pesato l’opposizione di Donald Trump a qualsiasi accordo in tema di immigrazione e l’annuncio dell’ala conservatrice del Gop alla Camera che avrebbe detto no al pacchetto negoziato al Senato. L’accordo bipartisan da 118 miliardi di dollari conteneva, oltre a un cospicuo stanziamento per la sicurezza al confine col Messico, 60 miliardi di aiuti militari per Kiev, 14 miliardi per Israele e 10 miliardi per l’assistenza umanitaria a Gaza, in Cisgiordania e Ucraina.
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