Attacchi aerei israeliani hanno ucciso almeno 44 palestinesi a Rafah nella notte, tra cui una dozzina di bambini. I raid arrivano dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto ai militari dell’Idf di pianificare l’evacuazione di centinaia di migliaia di persone dalla città meridionale di Gaza in vista di un’offensiva di terra.
Netanyahu, tuttavia, non ha fornito dettagli o una tempistica per l’operazione nella città dove più della metà dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza sono ammassati, molti dei quali sono arrivati dopo gli ordini di evacuazione israeliani che riguardano, finora, due terzi del territorio di Gaza. Non è chiaro dove questi abitanti potrebbero trovare rifugio. A Rafah si avverte un senso di crescente ansia e panico. La gente non sa assolutamente dove andare”. È quanto afferma in un post sul social X Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. “Qualsiasi operazione militare su larga scala tra questa popolazione può solo portare a un ulteriore strato della tragedia senza fine che si sta svolgendo a Gaza”, aggiunge Lazzarini.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno scoperto sotto la sede dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, un centro dati sotterraneo dell’intelligence di Hamas, usato anche per le comunicazioni. Lo riporta il Times of Israel. I soldati israeliani hanno fatto sapere di aver trovato una base di Hamas compresa di sala elettrica e alloggi per il personale informatico direttamente sotto la sede e sotto una vicina scuola dell’Unrwa nel quartiere Rimal di Gaza City.
“L’Unrwa non sapeva cosa ci fosse sotto la sua sede a Gaza e ne è venuta a conoscenza tramite notizie diffuse dai media”. È quanto afferma Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, dopo l’annuncio dell’esercito israeliano. “Il personale dell’Unrwa ha lasciato la propria sede a Gaza City il 12 ottobre in seguito all’ordine di evacuazione israeliano e all’intensificarsi dei bombardamenti nell’area”, continua Lazzarini, “non abbiamo utilizzato quel complesso da quando lo abbiamo lasciato e non siamo a conoscenza di alcuna attività che possa aver avuto luogo lì”
“Oh, lo sapevate”. Così sui social il coordinatore delle attività governative nei territori (Cogat) del ministero della Difesa israeliano ha risposto al post di Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Unrwa, in cui affermava che l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi “non sapeva cosa ci fosse sotto la sua sede a Gaza e ne è venuta a conoscenza tramite notizie diffuse dai media”. L’esercito israeliano aveva in precedenza fatto sapere di aver trovato una centrale dell’intelligence di Hamas in un tunnel scavato sotto la sede dell’Unrwa a Gaza City. “Per scavare un tunnel ci vogliono più di 4 mesi“, ribatte il Cogat, “abbiamo invitato l’Onu a vedere e durante gli incontri passati con Lazzarini e altri funzionari delle Nazioni Unite, abbiamo dichiarato l’uso da parte di Hamas della sede dell’Unrwa. Avete scelto di ignorare i fatti per poter poi cercare di negarli”.
“Il profondo coinvolgimento della sede di Gaza dell’Unrwa con Hamas, compreso il suo utilizzo per attività terroristiche e come punto di accesso ai tunnel del terrore, richiede un’azione immediata. L’affermazione di Philippe Lazzarini non solo è assurda, ma è anche un affronto al buon senso. Le sue immediate dimissioni sono imperative“. Così il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz si è scagliato sui social contro il commissario generale dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini, per aver negato che l’Unrwa fosse a conoscenza della centrale di Hamas costruita in un tunnel sotto la sua sede a Gaza City.
Trovata senza vita la piccola Hind Rajab, la bambina palestinese di 6 anni, che era rimasta intrappolata in un’auto con i suoi parenti morti dopo essere finita sotto il fuoco israeliano a Gaza il mese scorso. Lo riferisce Hamas. “La bambina e tutti coloro che si trovavano nell’auto sono stati trovati, uccisi dall’esercito israeliano, vicino alla stazione di servizio Fares, nell’area di Tal Al-Hawa, a sud-ovest di Gaza City”, ha reso noto Khader Al Za’anoun, giornalista palestinese che lavora per Cnn e che ha parlato con il nonno della bambina.
Il 29 gennaio Hind viaggiava in auto con suo zio, sua zia e i loro quattro figli, in fuga dai combattimenti nel nord di Gaza, quando è finita sotto il fuoco israeliano. La cugina di Hind, Layan Hamadeh, di 15 anni, aveva fatto una telefonata ai servizi di emergenza che è stata registrata dalla Mezzaluna Rossa palestinese e condivisa sui social media. L’audio degli spari uditi durante la chiamata ha rivelato che Hamadeh è stata uccisa durante la telefonata.