Netanyahu: "Pressione militare proseguirà fino a vittoria completa". Intanto Tel Aviv vieta l'ingresso nel Paese alla relatrice Onu Francesca Albanese

Prosegue la guerra tra Israele e Hamas, con l’operazione militare israeliana a Rafah che si intensifica. Decine di palestinesi sono morti nell’ambito dei raid israeliani sulla città nel Sud della Striscia, con l’ultimo bilancio di Hamas che parla di oltre 100 vittime. Per l’organizzazione palestinese è la prova che “continua la guerra genocida” di Israele. L’Idf annuncia intanto la liberazione di due ostaggi, Fernando Simon Marman (60 anni) e Norberto Louis Har (70): plauso della Knesset e del ministro del gabinetto di guerra Gantz.

22:45 Biden: “Lavoriamo a tregua di almeno sei settimane”

Gli Stati Uniti stanno lavorando a un accordo per gli ostaggi tra Israele e Hamas che porterebbe ad una tregua “immediata e sostenuta” di “almeno sei settimane”, che darebbe la possibilità di costruire “qualcosa di più duraturo”. Lo ha annunciato il presidente americano Joe Biden, parlando dopo il suo incontro con re Abdallah II di Giordania.

22:32 Biden: “No a operazione a Rafah senza protezione civili”

L’operazione militare israeliana a Rafahnon dovrebbe procedere senza un piano credibile” per la protezione dei civili palestinesi. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden parlando dopo il suo incontro alla Casa Bianca con re Abdallah II di Giordania. 

19:35 Francesca Albanese (Onu): “Atrocità Israele raggiungono nuovo livello”

Il divieto di ingresso “da parte di Israele non è una novità: Israele ha negato l’ingresso a tutti i Relatori Speciali/OPt dal 2008”. Lo scrive su X la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati, l’italiana Francesca Albanese, cui è stato vitato l’ingresso nello Stato ebraico. “Ciò non deve diventare una distrazione dalle atrocità di Israele a Gaza, che stanno raggiungendo un nuovo livello di orrore con il bombardamento di persone in ‘aree sicure’ a Rafah”, prosegue.

18:33 Hamas: “Morti 3 ostaggi feriti in raid israeliani”

Le brigate Qassam, ala militare di Hamas, hanno annunciato la morte di tre degli otto ostaggi rimasti feriti negli ultimi attacchi israeliani. Lo riporta Al Jazeera. Il portavoce del gruppo, Abu Obaid, ha spiegato che nelle prossime ore verranno diffusi i nomi degli ostaggi rimasti uccisi e, non appena sarà chiaro, verrà svelata la sorte degli altri feriti. Salgono così a cinque gli ostaggi morti, secondo Hamas, nei raid condotti dalle forze israeliane negli ultimi giorni.

17:21 Onu: “Prospettiva di offensiva a Rafah è terrificante”

La prospettiva di una vera e propria offensiva via terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, “è terrificante”. Lo afferma in una dichiarazione l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ricordando che nell’area “sono ammassati circa 1,5 milioni palestinesi” i quali “non hanno altro posto dove fuggire”. Di conseguenza, aggiunge, esiste la possibilità che “un numero estremamente elevato di civili, per lo più bambini e donne, saranno uccisi e feriti”.

Non molto tempo fa – ricorda Turk – “avevo segnalato la sofferenza inimmaginabile affrontata dai palestinesi a Gaza. Oggi, purtroppo, data la carneficina finora compiuta a Gaza, è del tutto immaginabile cosa accadrà a Rafah. Al di là del dolore e della sofferenza provocati dalle bombe e dai proiettili, questa incursione a Rafah potrebbe anche rappresentare la fine dei pochi aiuti umanitari che sono entrati e sono stati distribuiti, con enormi implicazioni per tutta Gaza, comprese le centinaia di migliaia di persone a grave rischio di fame, povertà e carestia nel nord. Il mio Ufficio ha ripetutamente messo in guardia contro azioni che violano le leggi di guerra. La prospettiva di un’operazione del genere a Rafah, allo stato attuale delle circostanze, rischia di provocare ulteriori atrocità”.

Israele, ricorda Turk, “deve rispettare gli ordini giuridicamente vincolanti emessi dalla Corte internazionale di giustizia e l’intero ambito del diritto umanitario internazionale. Coloro che sfidano il diritto internazionale sono stati messi in guardia sulle conseguenti responsabilità”. Il mondo, conclude Turk, “non deve permettere che ciò accada. Coloro che hanno influenza devono frenare piuttosto che consentire. Occorre un cessate il fuoco immediato. Tutti gli ostaggi rimanenti devono essere rilasciati. E deve esserci una rinnovata determinazione collettiva per raggiungere una soluzione politica”.

16:05 Borrell: “Senza Unrwa effetto devastante su 5,6 mln persone”

“Non dimentichiamo che l’Unrwa fornisce assistenza a 2 milioni di persone in Giordania, in Siria mezzo milione, in Libano un altro mezzo milione e in Cisgiordania, sotto forte pressione, a quasi un altro milione, 900mila. Se questa agenzia scomparisse, ci sarebbe un effetto devastante su 5,6 milioni di persone. Sono apolidi perché non esiste uno Stato palestinese. E potremmo essere d’accordo sul fatto che l’esistenza di Unrwa ancora 75 anni dopo è stata creata è qualcosa di deplorevole, ma è una responsabilità nei confronti della comunità internazionale, non dei lavoratori dell’Unrwa”. Lo ha affermato l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa al termine del Consiglio informale Sviluppo.

15:54 Israele: 12mila miliziani di Hamas uccisi da inizio guerra

Oltre 12mila miliziani di Hamas sono stati uccisi dalle forze israeliane dall’inizio della guerra, mentre altri sono stati feriti o catturati. Lo ha detto il portavoce del governo israeliano, Eylon Levy, citato da Sky News Uk. “Stiamo parlando di tre quarti dei battaglioni di Hamas che sono stati distrutti, con oltre 12mila terroristi che sono stati uccisi”, ha affermato. “Se si prende in considerazione anche il numero dei terroristi feriti o arrestati ne deriva che oltre la metà delle forze di Hamas sono state messe fuori combattimento”, ha concluso. 

15:20 Netanyahu: “Battaglioni di Hamas a Rafah non avranno pace”

Incontrando il premier olandese, Mark Rutte, a Gerusalemme, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ribadito che Tel Aviv non “lascerà in pace i battaglioni terroristici a Rafah” e che la guerra continuerà sino a quando Hamas non sarà stata totalmente sconfitta. Lo riporta The Times of Israel. In un post pubblicato su X, Rutte aveva chiesto una rapida e significativa riduzione dell’intensità delle operazioni israeliane, avvertendo che a Rafah si rischiano “conseguenze umanitarie catastrofiche”. Ha quindi auspicato un cessate il fuoco immediato che porti a una fine del conflitto.

15:12 Lapid: “Non resta molto tempo per un accordo sugli ostaggi”

“Gli americani, i francesi, il Qatar e gli egiziani pensano che ora ci sia una finestra di opportunità per un accordo sugli ostaggi, che non durerà a lungo”. Lo ha detto il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, citando recenti conversazioni con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e con il presidente francese, Emmanuel Macron. Lo riporta The Times of Israel. Nessuno, ha spiegato Lapid, può prevedere quanto durerà questo periodo, “se si tratti di due o tre settimane, ma questo è il lasso di tempo in cui pensano ancora che sia possibile raggiungere un accordo”. Il governo israeliano, ha aggiunto, “non può ignorare ogni possibilità, anche la più piccola, di concludere un accordo per gli ostaggi”. Secondo Lapid, il premier israeliano Benjamin Netanyahu “dovrebbe smetterla con il terribile, cinico e politico esperimento volto a dividerci, come se ci fosse chi è a favore dei rapiti e al contrario ci sia chi è a favore della vittoria”. 

14:25 Gb sanziona 4 israeliani per violenze in Cisgiordania

Il Regno Unito ha imposto sanzioni a quattro cittadini israeliani per “atti di aggressione e violenza minacciati e perpetrati” contro i palestinesi in Cisgiordania. Lo riporta Sky News Uk, sottolineando che il provvedimento segue le misure adottate dagli Stati Uniti contro diversi coloni israeliani. Il governo britannico fa sapere che due degli individui presi di mira dalle sanzioni “negli ultimi mesi hanno fatto ricorso ad aggressioni fisiche, minacciato famiglie con le armi e distrutto proprietà”, nel quadro di azioni “calcolate” che puntavano “a sfollare le comunità palestinesi”. Secondo il ministro britannico degli Esteri, David Cameron, queste sanzioni colpiscono “coloro che sono coinvolti in alcuni dei più eclatanti abusi dei diritti umani”. Per Cameron “dovremmo essere chiari su ciò che sta accadendo. I coloni israeliani estremisti stanno minacciando i palestinesi, spesso puntando le armi, e costringendoli ad abbandonare la terra che appartiene loro di diritto”. Cameron ha quindi esortato Israele a intraprendere azioni più forti e a “porre fine alla violenza dei coloni”. 

14:08 Israele vieta ingresso alla relatrice Onu Francesca Albanese

I ministri degli Esteri e dell’Interno israeliani, Israel Katz e Moshe Arbel, hanno annunciato che l’italiana Francesca Albanese, relatrice speciale Onu sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati, non potrà entrare in Israele o nei territori palestinesi. Ne dà notizia il giornalista dell’emittente israeliana Kan, Amichai Stein, spiegando che la decisione è stata presa dopo che Albanese ha affermato che le vittime del massacro del 7 ottobre non sono state uccise a causa della loro fede ebraica, ma in risposta all’oppressione israeliana. Il ministro degli Esteri Katz aveva già criticato pubblicamente le affermazioni di Albanese chiedendo al segretario generale Onu, Antonio Guterres, di rimuoverla dal suo incarico.

Dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha definito gli attacchi di Hamas del 7 ottobre il “più grande massacro antisemita del nostro secolo”, Albanese su X ha scritto: “Il ‘più grande massacro antisemita del nostro secolo’? No, Emmanuel Macron. Le vittime del 7/10 non sono state uccise a causa del loro ebraismo, ma in reazione all’oppressione di Israele. La Francia e la comunità internazionale non hanno fatto nulla per impedirlo. I miei omaggi alle vittime”. Successivamente è intervenuto il ministro degli Esteri israeliano Katz che ha definito le dichiarazioni di Albanese “profondamente preoccupanti”. “Chiedo al Segretario generale Onu Antonio Guterres di destituire immediatamente Albanese. Il tempo del silenzio ebraico di fronte a tali travisamenti è finito. Dobbiamo opporci con forza e voce a queste narrazioni”, ha scritto su X. 

 

13:06 Gb: “Israele si fermi e rifletta”

“Vogliamo che Israele si fermi e rifletta molto seriamente prima di intraprendere qualsiasi ulteriore azione” a Rafah. Lo ha detto il ministro britannico degli Esteri, David Cameron, citato da Sky News Uk. Cameron si è detto “molto preoccupato”, sostenendo che sia “impossibile immaginare come si possa combattere una guerra” in mezzo ai civili di Rafah che “non possono andare da nessuna parte”. Londra, ha aggiunto, chiede “una pausa immediata negli scontri: vogliamo che questa pausa porti a un cessate il fuoco, un cessate il fuoco sostenibile senza il ritorno a ulteriori combattimenti”.

12:45 Parente ostaggi liberati: “Non mangiavano da giorni”

Un parente dei due ostaggi liberati dalle forze israeliane a Rafah ha raccontato che Fernando Simon Marman (60 anni) e Norberto Louis Har (70) hanno perso molto peso durante il periodo di prigionia. Lo riporta The Times of Israel. “Erano affamati da giorni“, ha spiegato, aggiungendo che i due sono apparsi “molto deboli”. I due ostaggi, secondo quanto ricostruito, venivano nutriti principalmente con pita e formaggio spalmabile

12:38 Anp: “Usa non siano ostaggio delle politiche israeliane”

“L’amministrazione americana non deve rimanere ostaggio delle politiche israeliane”. Lo ha detto Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas. Lo riporta The Times of Israel. Rudeineh ha anche criticato le parole del premier israeliano, Benjamin Netanhyau, che durante un’intervista alla Nbc ha affermato che l’operazione a Rafah andrà avanti “fornendo un passaggio sicuro alla popolazione civile in modo che possano partire”. Secondo il portavoce dell’Anp queste sono “pure assurdità” e “un inganno per il mondo”, perché “non esiste più un posto sicuro nella Striscia di Gaza e i civili non possono tornare nel centro e nel nord della Striscia di Gaza”. Secondo Rudeineh “la regione è a un bivio e la prosecuzione della guerra contro il popolo palestinese porterà alla sua espansione regionale”.

11:30 Autorità Gaza, uccisi oltre 12mila minori palestinesi

Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che più di 12.300 minori palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani dall’inizio della guerra. I minori rappresentano circa il 47% del numero totale delle oltre 28mila vittime palestinesi morte finora, ha dichiarato il ministero. Le donne uccise sono state 8.400. Le autorità di Gaza hanno risposto a una richiesta dell’Associated Press che ha domandato il numero di donne e minori tra le vittime. 

11:10 Corte Olanda, governo fermi fornitura pezzi ricambio F-35 a Israele

La Corte d’Appello dell’Aia ha stabilito che il governo olandese dovrà interrompere la fornitura di pezzi di ricambio per i caccia israeliani F-35 entro sette giorni. Ne danno notizia i media olandesi tra cui De Volkskrant. La causa era stata intentata dalle organizzazioni per i diritti umani Oxfam Novib, PAX e The Rights Forum, che avevano chiesto la revoca della licenza di esportazione dei pezzi. Secondo la Corte, le azioni di Israele nella guerra di Gaza rappresentano un chiaro rischio di violazione del diritto internazionale umanitario e per questo motivo il governo avrebbe dovuto decidere di interrompere la fornitura dei pezzi per gli aerei da combattimento

11:00 Autorità Gaza, uccisi 28.340 palestinesi da inizio guerra

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che 28.340 palestinesi sono stati uccisi dal 7 ottobre. Altre 67.984 persone sono rimaste ferite nei bombardamenti israeliani avvenuti negli ultimi quattro mesi. Il numero delle vittime include probabilmente anche le persone rimaste uccise negli ultimi attacchi aerei condotti dall’esercito israeliano su Rafah, nel sud di Gaza. 

10:30 Media, raid aereo all’aeroporto di Aleppo

L’emittente televisiva saudita, Al Arabiya, ha riferito che c’è stato un attacco aereo all’aeroporto di Aleppo in Siria. La testata non ha dato ulteriori dettagli. Da settimane nel Paese si sono registrati attacchi attribuiti alle forze armate israeliane che hanno preso di mira miliziani di gruppi legati all’Iran ed esponenti del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, i pasdaran.

10:00 Borrell: “Si indaghi su accuse ma Unrwa è essenziale”

“Una cosa è certa per me: l’Unrwa oggi fa un lavoro insostituibile. Nessun altro può fare ciò che sta facendo l’Unrwa. In secondo luogo, le accuse devono essere verificate. La presunzione di innocenza vale per tutti, in qualsiasi momento, anche per l’Unrwa”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio informale Sviluppo.”Non è un segreto che il governo israeliano voglia sbarazzarsi dell’Unrwa. Non solo adesso, ma già da molti anni, hanno voluto sbarazzarsi dell’Unrwa perché credevano che se si fossero sbarazzati dell’Unrwa, si sarebbero sbarazzati del problema dei rifugiati palestinesi. No, peggiorerà ancora le cose. Sapete, centinaia di migliaia di persone vengono nutrite e mangiano ogni giorno grazie al lavoro dell’Unrwa. E non solo a Gaza, anche in Libano, in Siria, in Giordania”, ha aggiunto.

09:30 Oms: “A Gaza solo 15 ospedali ancora parzialmente funzionanti”

Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha affermato che solo 15 dei 36 ospedali di Gaza sono “ancora parzialmente o minimamente funzionanti” e che gli operatori umanitari stanno facendo del loro meglio in circostanze impossibili. Parlando al World Government Summit di Dubai, ha detto che la sua agenzia ha continuato a chiedere un accesso sicuro per il personale e gli aiuti umanitari, il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas e un cessate il fuoco. “Sono particolarmente preoccupato per i recenti attacchi a Rafah, dove la maggior parte della popolazione di Gaza è fuggita dalla distruzione”, ha detto, secondo quanto riporta il Guardian. “Finora abbiamo consegnato 447 tonnellate di forniture mediche a Gaza, ma è una goccia nel mare”, ha aggiunto Tedros. 

09:00 Netanyahu: “Liberazione ostaggi possibile solo con pressione militare”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha celebrato la liberazione dei due ostaggi a Rafah e ha affermato che solo la “pressione militare”, porterà alla liberazione di “tutti i rapiti”. “Fernando e Louis, bentornati a casa”, ha scritto il leader su X, ringraziando i soldati “per l’azione coraggiosa che ha portato alla loro liberazione”. “Solo il proseguimento della pressione militare, fino alla vittoria completa, potrà portare alla liberazione di tutti i nostri rapiti”, ha aggiunto, “non perderemo nessuna occasione per riportarli a casa”

08:30 Hamas: “Oltre 100 morti in attacco Israele a Rafah”

Hamas ha riferito che più di 100 persone sono state uccise durante l’attacco di Israele a Rafah. Il precedente bilancio comunicato dalle autorità di Gaza era di 52 vittime. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha avvertito che il numero delle vittime “del massacro di Rafah rischia di aumentare a causa della presenza di dispersi sotto le macerie”. “Non c’è un numero sufficiente di ambulanze per soccorrere i feriti dopo la notte di sangue a Rafah”, ha aggiunto. Il dottor Marwan al-Hams, direttore dell’ospedale Abu Youssef al-Najjar, ha riferito invece all’Associated Press che le vittime sarebbero almeno 50 persone e un reporter di AP ha contato i corpi all’ospedale.

07:45 Crosetto: “Con attacchi Houthi impatti molto pesanti”

“Ufficialmente gli Huthi lottano per la causa di Hamas ma la portata del conflitto è più vasta. Rischiamo un forte impatto economico stanno attaccando navi incapaci di difendersi, mentre i cargo cinesi e russi passano indisturbati. Tutto questo un effetto negativo principalmente per l’Italia e crea squilibri inaccettabili nella concorrenza internazionale. Il Mar Rosso è uno dei colli di bottiglia cruciale del traffico commerciale globale. I cinesi stanno già contattando le aziende anche italiane per promuovere le loro compagnie marittime quelle spedizioni costano meno e non subiscono attacchi. E’ la nuova guerra ibrida che abbatte intere economie e che potrebbe marginalizzare il Mediterraneo”. Così, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, in una intervista a La Verità. Per Crosetto l’Italia è esposta “perché se le navi sono costrette a circumnavigare l’Africa, potrebbero imporsi nuove rotte commerciali stabili a vantaggio per esempio di Rotterdam le nostre merci saranno zavorrate da uno svantaggio competitivo e costeranno di più”, ha aggiunto.

07:20 Hamas: “Massacri a Rafah, continua guerra genocida”

Hamas, in risposta alla liberazione di due ostaggi da parte delle forze di difesa israeliane, si scaglia contro “il massacro compiuto stasera dall’esercito israeliano a Rafah” e incolpa gli Stati Uniti “per aver dato il via libera a Netanyahu”.L’esercito ha detto di aver usato un’intensa potenza di fuoco contro uomini armati all’interno e intorno all’edificio dove erano tenuti i due ostaggi. Hamas ha detto che sono morte oltre 50 persone. Hamas definisce l’operazione una continuazione della “guerra genocida” e dei tentativi di sfollamento forzato contro il popolo palestinese.

07:00 Hamas, uccisi 52 palestinesi da bombe a Rafah

Hamas ha fatto sapere che 52 palestinesi, compresi bambini, sono stati uccisi in pesanti attacchi aerei notturni a Rafah da parte dei militari israeliani che s stanno preparando per un’incursione di terra nella città lungo il confine con l’Egitto, dove centinaia di migliaia di palestinesi sfollati hanno cercato rifugio dai combattimenti più a nord. La precaria situazione umanitaria a Rafah ha spinto gruppi umanitari e governi stranieri, compresi gli Stati Uniti, il principale alleato di Israele, a esprimere profonda preoccupazione per le conseguenze potenzialmente disastrose dell’espansione delle operazioni lì. Hamas ha anche avvertito che un’offensiva di terra a Rafah metterebbe a repentaglio qualsiasi futuro rilascio degli ostaggi israeliani presi durante gli attacchi del 7 ottobre che hanno scatenato la guerra. 

06:30 Gantz: “Non smetteremo lavoro per liberare tutti i rapiti”

Il ministro israeliano del gabinetto di guerra, Benny Gantz ha accolto con favore il ritorno dei due ostaggi salvati durante la notte dalla Striscia di Gaza, mentre piange la morte dei due soldati uccisi in un’operazione separata. “Non ci arrenderemo mai con loro. L’IDF, lo Shin Bet e le forze speciali della polizia hanno agito in modo preciso e coraggioso”, scrive. “Oltre alla grande gioia per il ritorno a casa di Fernando [Marman] e Luis [Har], c’è grande tristezza per la caduta del Maggiore Adi Eldor e del Maggiore Alon Kleinman mentre combattevano per noi”, aggiunge Gantz come riporta The Times of Israel. “Non smetteremo di lavorare per riportare a casa tutti i 134 rapiti”, conclude

06:25 Knesset elogia “eroico salvataggio ostaggi”

Il portavoce della Knesset, Amir Ohana elogia “l’impressionante, eroica e complessa operazione di salvataggio” che ha liberato a Rafah i due ostaggi israeliani da Gaza. “Finalmente una buona notizia”, dice ringraziando le forze di sicurezza. “Avete offerto speranza a un’intera nazione. Non avremo pace finché non li riporteremo tutti indietro”, ha aggiunto.

06:15 Medioriente, operazione a Rafah: Israele libera due ostaggi

Israele ha annunciato di essere riuscito a liberare due ostaggi rapiti da Hamas a Gaza. I due, Fernando Simon Marman (60 anni) e Norberto Louis Har (70) sono stati portati in salvo dopo un’operazione congiunta dall’IDF, dallo Shin Bet e dalla polizia israeliana a Rafah. Erano stati rapiti dal kibbutz Nir Yitzhak il 7 ottobre.

Si tratta solo della seconda operazione di questo genere riuscita dal 7 ottobre. La prima è stata il salvataggio del soldato Ori Megidish alla fine di ottobre. “Insieme al primo ministro e agli alti comandanti ho seguito l’operazione dalla sala operativa. Offro il mio pieno apprezzamento all’IDF, allo Shin Bet e all’Unità nazionale antiterrorismo”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Yoav Gallant parlando di “straordinaria operazione di salvataggio”.

“L’IDF e lo Shin Bet hanno lavorato a questa operazione da molto tempo. Finora non c’erano le condizioni per realizzarla e abbiamo aspettato che maturassero. Raggiungere l’obiettivo nel cuore di Rafah è stato molto complesso. Le forze dell’ordine sono arrivate clandestinamente sull’obiettivo intorno all’una di notte e hanno effettuato un’azione molto complessa nei locali e al secondo piano dove erano tenuti gli ostaggi”, ha riferito il portavoce dell’IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, offrendo dettagli sul salvataggio degli ostaggi Marman e Har. Nello stesso momento in cui Israele si è svegliata con la notizia del salvataggio di due ostaggi, l’IDF ha annunciato anche la morte di due soldati durante le operazioni a Gaza.

 

 

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