L'intervista a Shelly Tal Meron, una delle personalità più attive della Knesset in merito alle violenze perpetrate dal movimento estremista palestinese
Shelly Tal Meron, parlamentare dell’opposizione israeliana (Yesh Atid), è una delle personalità più attive all’interno della Knesset in merito al tema delle violenze subite dalle donne nell’attacco effettuato da Hamas lo scorso 7 ottobre. La 44enne di Gerusalemme è tra i volti di una campagna di sensibilizzazione portata avanti insieme a Tsega Melaku, parlamentare di maggioranza del Likud di origini etiopi, con la ‘Lobby for victim of sexual and gender based violence of the october 7th war’. Erano state loro a organizzare l’audizione alla Knesset di alcune donne prese in ostaggio e poi liberate che avevano raccontato di essere state utilizzate come “bambole” dagli uomini dell’organizzazione estremista palestinese.
“Il 7 ottobre abbiamo subito un attacco orrendo da parte di Hamas. Le persone sono state uccise, alcune bruciate vive, inoltre le donne hanno subito violenze sessuali, mutilazioni. Lo abbiamo visto nei Kibbutz e al Festival Nova. Ci sono testimonianze in merito raccolte dalle nostre forze dell’ordine e inchieste da parte di alcuni fra i principali media internazionali”. Tal Meron, ex capitano dell’Esercito, ha parlato anche di quanto raccontato dalle donne che sono tornate dalla prigionia e delle violenze subite. “Ci sono giovani donne che subiscono violenza ogni giorno e potrebbero rimanere incinte. Anche se tornassero a casa domani, e spero con tutto il cuore che succeda, non so se riusciranno a terminare la loro gravidanza. Il dolore di dare alla vita un bambino in quelle condizioni credo non sia spiegabile ed è qualcosa che non possiamo accettare. Vogliamo prendere i terroristi e portarli davanti alla Corte israeliana e internazionale”, ha aggiunto.
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