Londra, Mosca e Pechino chiedono a Tel Aviv di fermarsi. Hamas: "Altri tre ostaggi morti nei raid"

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 130. L’esercito israeliano ha liberato a Rafah, nel sud della Striscia, due ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre: “Erano nella casa di una famiglia”. Hamas annuncia la morte di altri tre ostaggi nei bombardamenti. Il presidente americano Biden furioso con il primo ministro israeliano Netanyahu per la campagna militare a Gaza: “Stop all’operazione a Rafah se non c’è un piano per proteggere i civili”. “Ora basta, lo Stato ebraico si fermi”, dicono anche Gran Bretagna e Ue. Alta tensione anche tra Israele e l’Onu, dopo che Francesca Albanese, inviata del Consiglio dei diritti umani, si è vista negare l’accesso al Paese. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista parla di “reazione sproporzionata da parte di Israele sui civili”.

21:12 Fonti egiziane: colloqui al Cairo positivi

I colloqui in corso al Cairo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza sono “positivi”. Lo riferiscono i media egiziani. All’incontro odierno hanno parte Egitto, Stati Uniti, Qatar e Israele. I colloqui, secondo l’emittente al-Qahera News che cita una fonte egiziana di alto livello, dureranno tre giorni.

19:42 Conclusi colloqui tra capi intelligence al Cairo

I colloqui al Cairo tra i capi di intelligence si sono conclusi. Lo riporta Haaretz, sottolineando che un volo è partito in direzione di Israele. I colloqui si sono svolti alla presenza alla presenza, oltre che dei rappresentanti di Egitto e Qatar, del capo del Mossad, Dadi Barnea, di quello dello Shin Bet, Ronan Bar, e del direttore della Cia, William Burns.

14:36 Parigi sanziona 28 coloni per violenze in Cisgiordania

Il ministero degli Esteri francese ha imposto sanzioni contro 28 coloni israeliani ritenuti colpevoli di violenze sui palestinesi in Cisgiordania. Lo riporta Al Jazeera. Le misure, ha spiegato il dicastero francese, “arrivano in un momento in cui la violenza perpetrata dai coloni contro la popolazione palestinese è aumentata negli ultimi mesi. La Francia ribadisce la sua ferma condanna di questa violenza inaccettabile”. Tra le misure adottate nei confronti dei 28 coloni, di cui non vengono fornite le generalità, c’è anche il divieto di entrare nel territorio francese.

14:21 Sudafrica chiede a Corte Aia di valutare operazione Israele a Rafah

Il governo sudafricano ha presentato una richiesta urgente alla Corte internazionale di giustizia (Icj) dell’Aja per “valutare se la decisione annunciata da Israele di estendere le operazioni militari a Rafah, che è l’ultimo rifugio per i sopravvissuti a Gaza, richieda che la corte utilizzi il suo potere di prevenire ulteriori imminenti violazioni dei diritti dei palestinesi a Gaza”. Lo rende noto il governo sudafricano in una nota. “Ai sensi dell’articolo 75, comma 1, del Regolamento della Corte, ‘La Corte può decidere in qualsiasi momento di esaminare proprio motu se le circostanze del caso richiedano l’indicazione di misure provvisorie che dovrebbero essere adottate o rispettate da parte di uno o tutti i soggetti partiti'”, ricorda il Sudafrica nel comunicato, aggiungendo che “in una richiesta presentata alla Corte ieri (12 febbraio 2024), il governo sudafricano ha affermato di essere seriamente preoccupato che l’offensiva militare senza precedenti contro Rafah, annunciata dallo Stato di Israele, abbia già portato e si possa tradurre in ulteriori attacchi su vasta scala, uccisioni, danni e distruzioni. Ciò rappresenterebbe una violazione grave e irreparabile sia della Convenzione sul genocidio che dell’ordinanza della Corte del 26 gennaio 2024″. Il Sudafrica, conclude la nota, “confida che questa questione riceverà la necessaria urgenza alla luce del bilancio quotidiano delle vittime a Gaza”.

13:10 Media, progressi per cessate il fuoco di 6 settimane

Israele e Hamas stanno facendo progressi verso un accordo che mira a realizzare un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra, secondo due funzionari con conoscenza diretta dei colloqui, mentre continuano oggi gli incontri chiave tra le parti al Cairo. Lo riporta Times of Israel, secondo cui un alto funzionario egiziano ha affermato che i mediatori hanno ottenuto quelli che ha definito progressi “relativamente significativi” nei negoziati tra Israele e Hamas in vista dell’incontro previsto oggi al Cairo tra rappresentanti di Qatar, Stati Uniti e Israele. Il funzionario egiziano ha affermato che l’incontro si concentrerà sulla “elaborazione di una bozza finale” di un accordo di cessate il fuoco di sei settimane, con la garanzia che le parti continueranno i negoziati verso un cessate il fuoco permanente. Anche un diplomatico occidentale nella capitale egiziana ha affermato che è sul tavolo un accordo di sei settimane, ma avverte che è necessario ancora molto lavoro per raggiungere un accordo. Secondo quest’ultimo l’incontro di oggi sarà cruciale per colmare le restanti lacune e convincere le due parti a concordare una tregua di sei settimane e avviare i colloqui per un accordo di cessate il fuoco definitivo. 

13:05 Incontro tra ministro esteri Iran e leader Hamas a Doha

Hossein Amirabdollahian, ministro degli Affari esteri iraniano ha incontrato e parlato con Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico di Hamas, a Doha. Lo riferisce l’agenzia di Stato iraniana Irna. I due, riporta l’agenzia, hanno parlato “della situazione della guerra di Gaza nelle arene politiche e operative, della necessità di fermare l’aggressione e i crimini del regime sionista contro il popolo di Gaza e della Cisgiordania, dell’invio immediato di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza”. Amirabdollahian è arrivato a Doha ieri (lunedì) e ha incontrato diversi funzionari, tra cui l’emiro del Qatar, il primo ministro e il ministro degli Affari Esteri e si è consultato su questioni bilaterali , questioni regionali e internazionali e, naturalmente, sono stati discussi gli sviluppi legati alla Palestina, riferisce ancora Irna.

12:40 Wsj, Israele presenta a Egitto piano evacuazione Rafah

Israele ha elaborato un piano di evacuazione per i civili lungo le coste della Striscia di Gaza e lo ha presentato nei giorni scorsi all’Egitto. Lo scrive il Wall Street Journal (Wsj) citando funzionari egiziani. Il piano prevede la realizzazione di 15 siti da 25mila tende ciascuno in tutta Gaza, dal confine meridionale di Gaza City a sud fino all’area di Al Mawasi a nord di Rafah. Rafah è l’obiettivo della prossima offensiva via terra delle forze israeliane di difesa (Idf), secondo i leader israeliani. Gli Stati Uniti e gli alleati regionali hanno messo in guardia sui rischi umanitari dell’operazione nella città, dove oltre 1 milione di palestinesi si sono rifugiati. Israele si aspetta che i campi, che includerebbero strutture mediche, vengano finanziati dagli Stati Uniti e dai Paesi arabi. 

11:45 Mosca: “Operazione Israele a Rafah? La vediamo negativamente” 

La Russia ritiene “estremamente negativa” l’intenzione di Israele di lanciare un’operazione militare nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato ai giornalisti il rappresentante speciale del presidente russo Vladimir Putin per il Medioriente e l’Africa, il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass. Bogdanov ha affermato che fin dall’inizio dell’escalation del conflitto in Medioriente la Russia ha sostenuto un cessate il fuoco “per risolvere le questioni umanitarie in modo che la gente non muoia”; “purtroppo è semplicemente un disastro che le ostilità continuino. Decine, centinaia di persone muoiono ogni giorno, un numero enorme di morti – donne, bambini. Una tragedia”, ha aggiunto. 

11:40 Razzo dal Libano cade su nord Israele, due feriti 

Due persone sono rimaste ferite in seguito all’impatto di un razzo lanciato dal Libano e caduto a Kiryat Shmona, nel nord di Israele. Il servizio di ambulanze di Magen David Adom, riporta Times of Israel, ha affermato che entrambe le vittime sono coscienti, anche se i primi rapporti suggeriscono che siano in gravi condizioni. I servizi di soccorso hanno comunicato che un ragazzo di 15 anni è in gravi condizioni e una donna di 47 anni è moderatamente ferita e che le due vittime sono state trasportate in un vicino ospedale. Secondo l’emittente pubblica Kan le vittime sono madre e figlio. Le sirene avevano suonato nella città settentrionale in seguito a un attacco missilistico proveniente dal Libano.

11:30 Israele a Borrell: “Limitare nostre difese rafforza Hamas”

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, si è rivolto al capo della politica estera dell’Ue Josep Borrell, affermando che il suo appello a limitare gli aiuti militari a Israele sta facendo il gioco di Hamas. “Israele aderisce rigorosamente alle leggi internazionali di guerra, garantendo la circolazione sicura dei civili a Gaza”, ha detto Katz a Borrell, come riporta Times of Israel. “In netto contrasto, Hamas impedisce il loro passaggio sicuro. Il nostro impegno per la vita dei civili di Gaza è maggiore di quello di Hamas. Gli appelli a limitare la difesa di Israele non fanno altro che rafforzare Hamas. State tranquilli, Israele è risoluto nella sua missione di smantellare Hamas”, ha affermato ancora Katz. 

11:20 Cremlino: “Pronti a sostenere sforzi per cessate il fuoco” 

“Siamo pronti a sostenere qualsiasi azione che porti al rilascio degli ostaggi e a un cessate il fuoco. Ma allo stesso tempo, le azioni intraprese devono essere costruttive. Devono essere finalizzate a una soluzione globale del problema nel quadro delle ben note risoluzioni internazionali del Consiglio di sicurezza, già adottate in precedenza”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, parlando con i giornalisti, secondo quanto riportano le agenzie di stampa russe. 

10:10 Unicef, 600mila bambini a Gaza senza posto sicuro dove andare

 “Rafah è uno dei posti più densamente popolati sulla terra, che pullula di bambini e famiglie, alcuni già sfollati più volte a causa della guerra a Gaza. Degli 1,3 milioni di persone che cercano rifugio, 600.000 sono bambini. Non hanno un posto sicuro dove andare. Devono essere protetti”. È quanto afferma l’Unicef, l’agenzia Onu per l’infanzia, in relazione alla situazione nella Striscia di Gaza.

10:55 Parlamentare Israele: “Hamas violenta donne in ostaggio, rischio gravidanze” 

Shelly Tal Meron, parlamentare dell’opposizione israeliana (Yesh Atid), è una delle personalità più attive all’interno della Knesset in merito al tema delle violenze subite dalle donne nell’attacco effettuato da Hamas lo scorso 7 ottobre. Una campagna di sensibilizzazione portata avanti insieme, fra le altre, a Tsega Melaku, parlamentare di maggioranza del Likud di origini etiopi, con la ‘Lobby for victim of sexual and gender based violence of the october 7th war’. Erano state loro a organizzare l’audizione alla Knesset di alcune donne prese in ostaggio e poi liberate che avevano raccontato di essere state utilizzate come “bambole” dagli uomini di Hamas. “Il 7 ottobre – ha raccontato Tal Meron in un colloquio alla Knesset con una delegazione di media e parlamentari italiani al quale LaPresse ha preso parte – abbiamo subito un attacco orrendo da parte di Hamas. Le persone sono state uccise, alcune bruciate vive, inoltre le donne hanno subito violenze sessuali, mutilazioni. Lo abbiamo visto nei Kibbutz e al Festival Nova. Ci sono testimonianze in merito raccolte dalle nostre forze dell’ordine e inchieste da parte di alcuni fra i principali media internazionali”. Tal Meron, ex capitano dell’Esercito, ha parlato anche di quanto raccontato dalle donne che sono tornate dalla prigionia e delle violenze subite. “Ci sono giovani donne che subiscono violenza ogni giorno e potrebbero rimanere incinte – ha affermato ancora – anche se tornassero a casa domani, e spero con tutto il cuore che succeda, non so se riusciranno a terminare la loro gravidanza. Il dolore di dare alla vita un bambino in quelle condizioni credo non sia spiegabile ed è qualcosa che non possiamo accettare. Vogliamo prendere i terroristi e portarli davanti alla Corte israeliana e internazionale”. 

10:53 Tajani: “Da Israele reazione sproporzionata sui civili”

“E’ giusto spingere Israele verso la prudenza”, perché c’è stata una “reazione sproporzionata” per quanto riguarda la popolazione civile a Gaza. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante un’intervista a a ‘PingPong’ su Radio1Rai. “Ci sono troppe vittime che non hanno a che fare con Hamas”, ha spiegato Tajani. “Abbiamo sempre invitato Israele ad evitare rappresaglie che colpissero in maniera così violenta la popolazione civile palestinese che non è Hamas. Non tutti i palestinesi sono Hamas. Bisogna puntare alla liberazione degli ostaggi in mano ai terroristi ma, allo stesso tempo, bisogna far sì che cessi questa violenza degli attacchi israeliani che sta provocando troppi morti civili”, ha detto Tajani. In merito alla polemica di Sanremo che ha provocato la reazione dell’ambasciatore israeliano, Tajani ha spiegato che “è stato riportato l’equilibrio con l’intervento di Venier” e che “non credo ci sia un genocidio. Anche se Israele sbaglia perché ci sono troppe vittime civili”.

10:40 Parlamentare Israele: “Croce Rossa faccia suo lavoro e visiti ostaggi”

Abbiamo chiesto che la Croce Rossa visiti gli ostaggi per valutare le loro condizioni, dare loro medicine e fornirci una lista per sapere chi è vivo e chi non lo è più, chi è ferito. Non abbiamo avuto successo. Il nostro ministro della Salute è volato in Europa per incontrare la presidente della Croce Rossa ma non ha funzionato e anche il nostro primo ministro ha avuto un incontro. La Croce Rossa non sta visitando i nostri ostaggi, sono civili che sono stati portati in Gaza, è un crimine di guerra”. Lo ha affermato Shelly Tal Meron, parlamentare dell’opposizione israeliana (Yesh Atid), che, sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione sul tema insieme alla collega della maggioranza Tsega Makalu con la ‘Lobby for victim of sexual anche gender based violence of the october 7th war’. “Queste persone non stanno ricevendo assistenza medica. Ne hanno bisogno, ci sono 85enni che hanno bisogno di medicine tutti i giorni e non le stanno ricevendo – ha aggiunto – noi chiediamo alla Croce Rossa di fare il suo lavoro e questo significa prendersi cura della salute di queste persone. Mandiamo centinaia di camion di aiuti umanitari a Gaza per aiutare la popolazione civile, ci aspettiamo che la Croce Rossa si prenda cura dei nostri ostaggi”.

10:30 Idf, ancora non cosegnato a governo piano per Rafah

L’esercito israeliano non ha ancora presentato al governo il suo piano per l’evacuazione di Rafah. Lo ha detto alla Cnn un portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf). Venerdì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato all’Idf di pianificare “l’evacuazione della popolazione” da Rafah, in vista di un previsto assalto di terra alla città meridionale di Gaza. “Il governo ha incaricato l’Idf di ideare un piano per raggiungere i nostri obiettivi, i nostri obiettivi di guerra, nell’area di Rafah. Il piano deve essere ancora presentato al governo”, ha detto il portavoce dell’Idf, il tenente colonnello Peter Lerner. Lerner ha detto che l’esercito mira a creare un piano che evacui i civili “fuori pericolo” e che li differenzi dai militanti di Hamas. Si ritiene che più della metà della popolazione di Gaza sia a Rafah, con la maggior parte delle persone sfollate da altre parti dell’enclave assediata stipate in tendopoli improvvisate. “Si può fare. Abbiamo fiducia nella nostra capacità di differenziare e distinguere”, ha detto il portavoce, ammettendo, tuttavia, che ciò avviene “non senza sfide”.

10:15 Ministero Salute Gaza, 28.473 palestinesi uccisi da inizio guerra 

Il ministero della Sanità di Gaza City, gestito da Hamas, ha riferito che almeno 28.473 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza dallo scorso 7 ottobre. Le cifre riportate dal ministero non fanno distinzione tra combattenti e civili. Altri 68.146 sono rimasti feriti, ha aggiunto il ministero.

10:00 Media, palestinese ucciso in Cisgiordania dall’esercito 

Un giovane palestinese è stato ucciso dalle forze di occupazione israeliane durante un raid nella città di Qalqilya. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. Secondo le fonti citate da Wafa, la vittima è Mohammad Sharif Salmi, rimasto ucciso dai proiettili sparati dai soldati israeliani. Secondo quanto riferito, le forze di occupazione hanno preso d’assalto la città di Qalqilya e hanno sparato a Salmi mentre era nel suo veicolo nella zona di Al-Bireen, uccidendolo.

09:45 Media, progressi nei negoziati per gli ostaggi 

Sono stati fatti alcuni progressi nella trattativa per la liberazione degli ostaggi rapiti da Hamas durante gli attacchi su Israele dello scorso 7 ottobre. Lo ha riferito una fonte straniera che ha familiarità con i negoziati, come riporta Haaretz. Una fonte straniera a conoscenza dei negoziati sugli ostaggi ha affermato che “si può dire con certezza che ci sono stati dei progressi” negli ultimi giorni. Secondo la fonte gli incontri sono stati costruttivi e c’è ottimismo tra le persone coinvolte nelle trattative riguardo alla possibilità di consolidare l’accordo. Anche se i ministri del gabinetto di guerra israeliano concordano sul fatto che la controproposta di Hamas è inaccettabile, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato lunedì che la delegazione israeliana partirà per colloqui in Egitto. Israele ha preferito inviare una squadra – guidata dal capo del Mossad, David Barnea – per partecipare alle riunioni piuttosto che boicottare i colloqui al Cairo. Da quando Hamas ha cambiato posizione, riferisce ancora Haaretz, Barnea ha cercato di formulare nuove linee guida per colmare il divario tra le parti. 

09:30 Palestinese tenta di investire pedoni, soldati aprono il fuoco 

Un palestinese che a bordo di un’auto ha tentato di investire dei pedoni in Cisgiordania è stato colpito e arrestato dai soldati israeliani, hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf), come riporta il Times of Israel. L’Idf ha affermato che nell’auto dell’uomo è stato trovato anche un coltello e ha descritto l’incidente come un attacco terroristico. Le riprese della telecamera di sorveglianza mostrano una Skoda Superb color argento che accelera pericolosamente vicino a una stazione degli autobus allo svincolo di Gush Etzion, prima di fuggire. L’Idf ha riferito che le truppe hanno lanciato un inseguimento all’auto, aprendo il fuoco. Alla fine l’autista è stato fermato vicino all’insediamento di Elazar e nella sua macchina è stato trovato un coltello. L’uomo è rimasto ferito ed è stato portato in ospedale.

09:00 Vertice intelligence al Cairo su cessate il fuoco e ostaggi

Il capo del Mossad, Dadi Barnea, il capo dello Shin Bet, Ronan Bar, e il tenente generale Nitzan Alon, come riferito da un alto funzionario israeliano al quotidiano Maariv, saranno presenti all’ incontro in programma oggi al Cairo con il direttore della Cia, William Burns, il primo ministro del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani e il capo dell’intelligence egiziana, Abbas Kamel per discutere della liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas dopo l’attacco dello scorso 7 ottobre. E’ probabile che il colloquio verterà sulla possibilità di un cessate il fuoco mediato dal Qatar per fermare temporaneamente i combattimenti e consentire un eventuale rilascio degli ostaggi da parte di Hamas. 

08:45 Idf, truppe rafforzano controllo su Khan Younis

Decine di agenti di Hamas sono stati uccisi dalle truppe israeliane nella Striscia di Gaza ieri, soprattutto nell’area di Khan Younis dove si concentra gran parte dei combattimenti. Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf), come riporta Times of Israel. L’Idf ha comunicato che la 7a Brigata Corazzata ha ucciso più di 30 agenti di Hamas nell’area occidentale di Khan Younis nell’ultimo giorno, mentre le truppe “intensificavano” il loro “controllo operativo” dell’area. Sempre nella parte occidentale di Khan Younis, la Brigata dei paracadutisti ha individuato e ucciso due agenti di Hamas che cercavano di muoversi sotto le spoglie di un gruppo di civili, ha riferito ancora l’Idf.

08:00 Cina: “Israele fermi operazione militare a Rafah”

“La Cina segue da vicino gli sviluppi a Rafah. Ci opponiamo e condanniamo gli atti contro i civili e il diritto internazionale”. Lo dichiara in una nota un portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, sui bombardamenti aerei israeliani nella città di Rafah, che aggiunge: “Chiediamo a Israele di fermare le operazioni militari il prima possibile, fare tutto il possibile per evitare vittime tra civili innocenti e prevenire un disastro umanitario più devastante a Rafah”. 

07:30 Biden: “Lavoriamo a tregua di almeno sei settimane”

Gli Stati Uniti stanno lavorando ad un accordo per gli ostaggi tra Israele e Hamas che porterebbe ad una tregua “immediata e sostenuta” di “almeno sei settimane”, che darebbe la possibilità di costruire “qualcosa di più duraturo”. Lo ha annunciato il presidente Joe Biden, parlando dopo il suo incontro con re Abdallah II di Giordania.

07:00 Biden: “No a operazione a Rafah senza protezione civili” 

L’operazione militare israeliana a Rafah “non dovrebbe procedere senza un piano credibile” per la protezione dei civili palestinesi. Lo ha detto il presidente Joe Biden, parlando dopo il suo incontro alla Casa Bianca con re Abdallah II di Giordania.

06:30 Biden: “Usa condividono obiettivo sconfitta Hamas”

Gli Stati Uniti “condividono l’obiettivo della sconfitta di Hamas“. Lo ha detto il presidente Joe Biden, al termine del suo incontro alla Casa Bianca con re Abdallah II di Giordania. 

06:00 Netanyahu protesta con Biden per sanzioni contro coloni 

Non solo la frustrazione di Joe Biden nei confronti di Benjamin Netanyahu, ma anche le proteste del premier israeliano nei confronti del presidente Usa. Mentre si fa sempre più tesa la situazione a Gaza, in attesa dell’offensiva israeliana su Rafah, emergono nuovi dettagli del complicato rapporto tra i due leader. Nel corso della telefonata di domenica con Biden, il premier israeliano ha protestato per il recente ordine esecutivo del presidente Usa, finalizzato ad imporre sanzioni contro i coloni ebrei coinvolti nelle violenze contro i civili palestinesi in Cisgiordania. A riferirlo è Axios, citando fonti a conoscenza del contenuto della telefonata. Inizialmente, la risposta di Netanyahu all’ordine di Biden, emanato due settimane fa, era stata piuttosto morbida. Il cambio di atteggiamento del leader israeliano segnala, secondo Axios, la crescente convinzione che l’ordine esecutivo di Biden potrebbe mettere in crisi l’impianto degli insediamenti israeliani in Cisgiordania.

 

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