È accusata dal ministero dell'Interno di Mosca di oltraggio alla memoria storica russa e ostilità al Paese

La premier dell’Estonia Kaja Kallas è stata inserita nella lista dei ricercati del ministero dell’Interno russo perché accusata di oltraggio alla memoria storica russa e ostilità alla Russia. È quanto ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “Queste sono persone responsabili di decisioni che sono in realtà un oltraggio alla memoria storica”, “queste sono persone che compiono azioni ostili nei confronti della memoria storica e del nostro Paese”, ha dichiarato Peskov.

Secondo quanto riportato dalla Tass, a carico di Kallas è stato aperto un dossier per la distruzione e il danneggiamento di monumenti ai soldati sovietici. La Tass aggiunge che a settembre scorso il Comitato investigativo russo aveva accusato in contumacia oltre 170 cittadini stranieri, tra cui cittadini di Lettonia, Lituania, Estonia, Polonia e Ucraina, come imputati in casi di profanazione e distruzione di monumenti ai soldati sovietici. 

Kallas: “Decisione Mosca prova che ho fatto la cosa giusta”

 “La mossa della Russia non sorprende. Questa è un’ulteriore prova che sto facendo la cosa giusta: il forte sostegno dell’Unione europea all’Ucraina è un successo e danneggia la Russia”. Lo scrive su X la premier estone, Kaja Kallas, inserita da Moosca nella lista dei ricercati. “Ho sempre detto che gli strumenti della Russia non sono cambiati – aggiunge – Nel corso della storia, la Russia ha nascosto le sue repressioni dietro le cosiddette forze dell’ordine. Lo so dalla storia della mia famiglia. Quando mia nonna e mia madre furono deportate in Siberia, il Kgb emise il mandato di arresto. Il Cremlino ora spera che questa mossa aiuti a mettere a tacere me e gli altri, ma non sarà così. Avverrà l’opposto: continuerò a dare il mio forte sostegno all’Ucraina. Continuerò a sostenere il rafforzamento della difesa dell’Europa”.

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