Usa, informatore Fbi arrestato: mentì su Joe e Hunter Biden

Alexander Smirnov, un informatore dell’Fbi, è stato accusato di avere mentito sui legami tra il presidente Joe Biden, suo figlio Hunter e l’azienda energetica ucraina Burisma. Smirnov nel giugno del 2020 aveva raccontato agli agenti Fbi che alcuni dirigenti legati a Burisma avevano pagato a Joe Biden e al figlio Hunter 5 milioni di dollari ciascuno, nel 2015 e nel 2016 per assicurarsi la loro protezione. Le false accuse erano state cavalcate la scorsa estate da una parte dei Repubblicani al Congresso che chiedevano un’indagine sugli affari esteri della famiglia Biden. A presentare le accuse contro Smirnov, arrestato mercoledì a Las Vegas dopo il suo arrivo dall’estero, è stato il procuratore speciale David Wiess, che in due procedimenti separati ha accusato Hunter Biden di reati fiscali e di violazione delle leggi sulle armi da fuoco. 

Smirnov ha detto al suo responsabile che un dirigente ha affermato di aver assunto Hunter Biden per “proteggerci, attraverso suo padre, da ogni tipo di problema”, secondo i documenti del tribunale. I procuratori affermano che Smirnov ha avuto solo rapporti commerciali di routine con l’azienda nel 2017 e ha fatto le accuse di corruzione dopo aver “espresso pregiudizi” contro Joe Biden mentre era candidato alla presidenza. 

Le affermazioni dell’informatore sono state al centro delle accuse e indagini dei repubblicani al Congresso per indagare sul presidente e sulla sua famiglia, e hanno contribuito a innescare quella che ora è un’indagine di impeachment della Camera su Biden