Biden: "Non sono sorpreso ma indignato". Le Nazioni Unite chiedono un'indagine

Per Ue e Usa non ci sono dubbi: è Vladimir Putin il vero responsabile della morte di Alexei Navalny. L’ultimo oppositore dello zar finisce la sua lotta contro il regime nella colonia penale n. 3 del distretto russo di Yamalo-Nenets, in Siberia, colto da un malore. Secondo il Servizio penitenziario russo, l’avvocato di origini ucraine si è sentito male dopo una passeggiata “perdendo quasi subito conoscenza”. I medici dell’ambulanza avrebbero provato a rianimarlo per circa mezz’ora.

Ue e Usa: “Putin è il responsabile”

Per Stati Uniti e Unione europea, a prescindere dai dettagli del decesso, è tutta la persecuzione portata avanti contro di lui negli ultimi anni ad averlo fatto morire. Poco dopo la diffusione della notizia il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, non usa giri di parole: “L’Ue ritiene il regime russo l’unico responsabile di questa tragica morte”. Non si dice “sorpreso” ma “indignato” il presidente Usa Joe Biden, secondo cui “Putin è responsabile per la morte di Navalny”. Anche se non ci sono prove al momento di un assassinio dell’oppositore russo, ha detto Biden parlando dalla Casa Bianca, la sua morte è la “conseguenza di qualcosa che Putin ha fatto”. Dopo i primi commenti sui social in ordine sparso, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, dichiarano congiuntamente che Navalny “è stato lentamente assassinato dal presidente Putin e dal suo regime, che non temono altro che il dissenso del proprio popolo” e promettono di non risparmiare “alcuno sforzo per chiedere conto alla leadership politica e alle autorità russe”, che devono stabilire “tutti i fatti riguardanti la morte di Navalny” e “rilasciare immediatamente tutti gli altri prigionieri politici”. Anche le Nazioni Unite chiedono “un’indagine credibile”.”Se qualcuno muore sotto la custodia dello Stato, si presume che lo Stato ne sia responsabile, una responsabilità che può essere confutata solo attraverso un’indagine imparziale, approfondita e trasparente condotta da un organo indipendente”, afferma la portavoce dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani (Ohchr), Liz Throssell.

Mosca: “Accuse inaccettabili”

Mosca respinge le accuse e considera “rabbiose e inaccettabili” le dichiarazioni dei politici occidentali, stando a quanto dichiarato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “L’esame forense non è ancora disponibile, ma l’Occidente ha già pronte le sue conclusioni”, aggiunge la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Di certo la morte di Navalny riaccende un faro sulla natura del regime di Putin in Russia, a un mese dalle elezioni, in cui di fatto lo zar sta correndo da solo, dopo che Boris Nadezhdin, unico candidato di opposizione che aveva raccolto attorno a sé anche i sostenitori di Navalny, è stato estromesso dalla corsa per presunte firme false raccolte in sostegno.

La moglie Yulia Navalnaya: “Pagheranno per quello che hanno fatto”

L’annuncio della tragedia ha scosso i leader occidentali che partecipavano alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, dove era presente anche la moglie dell’attivista russo.”Putin e tutto il suo staff, tutti i suoi uomini, pagheranno per quello che hanno fatto. Saranno portati davanti alla giustizia e questo avverrà presto”, ha detto Yulia Navalnaya dopo essere stata raggiunta dalla notizia. “Tutte le persone del mondo devono combattere contro questo male, questo orribile regime in Russia e Putin deve essere ritenuto personalmente responsabile per tutte le atrocità commesse nel nostro paese negli ultimi anni”, ha detto ancora Navalnaya, sottolineando di aver deciso di restare a Monaco e parlare, prima di tornare dai suoi figli, “perché è quello che avrebbe fatto Alexei”. 

 

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