La portavoce del dissidente russo, Kira Yarmysh: "Una palese presa in giro". Il Cremlino: "La questione non ci compete"

I familiari di Alexei Navalny dovranno aspettare almeno altri 14 giorni prima di vedersi restituire il corpo del loro caro morto nel carcere russo dove era detenuto. Lo ha annunciato su ‘X’, Kira Yarmysh, portavoce del dissidente russo. Yarmish ha spiegato che le autorità russe hanno parlato della necessità di effettuare “test chimici” sul cadavere. “Si tratta di una palese menzogna e di una presa in giro”, ha affermato il team di Navalny sui social media.

Il Cremlino ha negato di voler nascondere le informazioni sulla morte di Alexei Navalny, l’oppositore russo che ha perso la vita in carcere lo scorso 16 febbraio. In una conferenza stampa il portavoce Dmitry Peskov ha detto che le indagini a riguardo sono in corso e vengono eseguite “in conformità con le leggi russe”.  Stando alla ricostruzione del servizio penitenziario russo, l’oppositore ha avuto un malore durante una passeggiata ed è morto. Peskov, inoltre, ha definito “rozze” le affermazioni dei leader e dei politici occidentali sul decesso di Navalny.

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