Yaroslav Melnyk, intervistato da LaPresse, ringrazia il nostro Paese per il sostegno a Kyiv: "Situazione difficile al fronte ma crediamo nella vittoria"
L’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, in un’intervista concessa a LaPresse in occasione del secondo anniversario del conflitto, fa il punto sulla guerra in Ucraina: “Non è una novità che la situazione in Ucraina, al fronte, sia difficile. Gli attacchi regolari russi contro le città, i colpi agli edifici residenziali hanno come obiettivo principale quello di terrorizzare la popolazione. Tuttavia, gli ucraini continuano a credere nella vittoria e stiamo facendo e faremo tutto il possibile affinché la vittoria arrivi nella nostra terra” ha detto Yaroslav Melnyk. “Vorrei sottolineare un aspetto molto importante. Se per il mondo, che preferiva non vedere le cose ovvie, l’invasione russa in Ucraina è iniziata nel febbraio 2022, noi ucraini viviamo l’invasione militare russa dal 2014 con l’annessione illegale della penisola ucraina della Crimea e le ostilità nelle regioni di Donetsk e Lugansk – ha aggiunto -. Due anni fa il mondo si è svegliato e si è reso conto, di nuovo, che la politica di pacificazione dell’aggressore non funziona, che i tentativi di negoziare con lui sono percepiti esclusivamente come debolezza e permesso di andare avanti, calpestando i principi fondamentali di convivenza pacifica”.
Melnyk ha sottolineato come Mosca “non dimostra nessuna intenzione di cessare l’aggressione armata, di ritirare le truppe dall’Ucraina o di perseguire soluzioni diplomatiche. Il Cremlino continua a mandare migliaia di uomini in battaglia, sperando di ottenere almeno qualche piccolo successo in vista delle sue ‘elezioni’ fittizie di marzo, e continua a lanciare attacchi missilistici e di droni contro le città ucraine, provocando vittime civili e danni alle infrastrutture critiche”. L’ambasciatore ha rimarcato che “se la Russia può semplicemente cessare le ostilità e dimostrare al mondo intero il suo più volte proclamato spirito pacifico, l’Ucraina non può permettersi di smettere di resistere, a sola e semplice causa che per noi è una lotta esistenziale”. “Come ha giustamente detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un’intervista di qualche mese fa, ‘se la Russia smetterà di combattere avremo la pace, se smetteranno di combattere gli ucraini invece l’Ucraina cesserà di esistere come nazione sovrana e indipendente’. E questo rimane attuale anche oggi”, ha concluso.

Russia “pericolo che deve essere fermato”
“Il mondo civilizzato si trova di fronte a un pericolo che deve essere fermato il più rapidamente possibile, per evitare che l’intero continente europeo sia trascinato in una guerra prolungata, cruenta e insensata, con milioni di vittime e migliaia di città distrutte” spiega ancora a LaPresse Melnyk. “Tutti noi siamo testimoni dei piani aggressivi di Mosca per conquistare sempre nuovi territori e nazioni. I leader politici russi hanno più volte annunciato l’intenzione di invadere altri Paesi”, ha aggiunto, “è importante capire che questa retorica imperiale è supportata da numerose risorse umane capaci di condurre una guerra prolungata, dalle ambizioni politiche della leadership del Cremlino e dall’assoluta tolleranza dei russi verso le azioni dei leader politici”.
“Il livello di cooperazione intergovernativa tra i nostri Paesi è intenso. I leader dello Stato italiano fin dall’inizio dell’invasione su larga scala hanno assunto una posizione pro-Ucraina, per la quale siamo immensamente grati” spiega ancora l’ambasciatore. Quanto all’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, l’ambasciatore ha rimarcato la gratitudine e l’apprezzamento di Kyiv “per la sua personale leadership nella difesa dei nostri valori europei comuni e per il suo sostegno incrollabile all’integrità territoriale e alla sovranità del nostro Paese”. Un sostegno a 360 gradi che – ha dichiarato ancora Melnyk – “non è solo una bella metafora, ma una sintesi degli sforzi del governo”, in quanto “prevede l’assistenza militare, ma in una proporzione molto elevata anche altri tipi di sostegno per noi indispensabili, ad esempio lavoro congiunto sull’attuazione della Formula di pace del presidente dell’Ucraina, lavoro sulla preparazione di un accordo sulle garanzie di sicurezza, impegni sulla ricostruzione, disponibilità a ospitare la conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina nel 2025 e assistenza ai rifugiati”.
Accordi con Paesi Ue sono “base per integrazione Ucraina nella Nato”
“Il sostegno coerente all’Ucraina su tutti i fronti, la fornitura di assistenza militare, l’intensificazione della pressione delle sanzioni sulla Russia, il coordinamento degli sforzi nell’attuare la Formula della pace di Volodymyr Zelensky sono passi che avvicineranno la vittoria della democrazia e riporteranno la pace in Europa. È necessario agire in modo coordinato, risoluto e preventivo, poiché la più sanguinosa guerra a pieno regime dura da due anni e le sue conseguenze sono catastrofiche” spiega ancora Melnyk. “Attualmente non si tratta di riduzione del sostegno, ma piuttosto di riformattarlo e approfondirlo – ha aggiunto l’ambasciatore -, mi riferisco senza dubbio agli accordi conclusi sulle garanzie di sicurezza, firmati a metà gennaio con la Gran Bretagna e recentemente con Francia e Germania. Non sono più i rapporti tra donatore e destinatario degli aiuti, questi accordi costituiscono la base per l’ulteriore integrazione dell’Ucraina nell’architettura delle relazioni della Nato come membro a pieno titolo“. Melnyk ha rimarcato come “i rischi di un cambiamento nella posizione degli Stati Uniti, le recenti dichiarazioni del candidato presidenziale repubblicano, nonché le notizie sul successo della Russia nello sviluppo di armi antisatellite non fanno altro che stimolare i paesi occidentali, in primo luogo i paesi dell’Ue, a intensificare i loro sforzi nel campo della politica di difesa”. “E l’Ucraina, con la sua pluriennale esperienza nella resistenza alla Russia, ne costituisce un elemento importante”, ha concluso.
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