Intanto il gabinetto di guerra Israeliano invia una delegazione in Qatar per le trattative sugli ostaggi
Prosegue la tensione in Medio Oriente. Nella notte nuovi attacchi di Usa e Gran Bretagna contro i ribelli houthi dello Yemen nel Mar Rosso, mentre sul fronte ostaggi il gabinetto di guerra israeliano ha inviato una delegazione in Qatar per le trattative. Ecco tutte le notizie di oggi, 25 febbraio. ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO
20:00 Unrwa: “Carestia in Nord Gaza può essere ancora evitata”
“L’ultima volta che l’Unrwa è riuscita a distribuire aiuti alimentari nel nord di Gaza è stato il 23 gennaio”. Lo scrive su X il commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini. Da allora, prosegue, “abbiamo: messo in guardia sulla carestia incombente, chiesto accesso umanitario regolare, affermato che la carestia può essere evitata se più convogli di cibo vengono ammessi regolarmente nel nord di Gaza. Le nostre richieste di inviare aiuti alimentari sono state respinte e sono cadute nel vuoto. Questo è un disastro causato dall’uomo. Il mondo si è impegnato a non permettere mai più che la carestia si ripeta. La carestia può ancora essere evitata, attraverso un’autentica volontà politica di garantire l’accesso e la protezione ad un’assistenza significativa.I giorni a venire metteranno ancora una volta alla prova la nostra comune umanità e i nostri valori”.
19:45 Uomo si dà fuoco davanti all’ambasciata israeliana a Washington
Un uomo è in condizioni critiche dopo essersi dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana a Washington. Lo riporta The Hill, citando i vigili del fuoco del distretto della capitale statunitense. Le unità dei vigili del fuoco hanno riferito di essere intervenute alle 13 locali (le 19 in Italia ndr) e di aver trovato l’uomo con gravi ustioni davanti all’ambasciata. E’ stato subito trasportato in ospedale e presenterebbe ferite potenzialmente letali.
19:30 Gallant: “Più attacchi contro Hezbollah anche con tregua”
“Stiamo progettando di aumentare la potenza di fuoco contro Hezbollah, che non è in grado di trovare sostituti per i comandanti che stiamo eliminando”. Lo ha detto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant. Lo riporta The Times of Israel. “In caso di tregua temporanea a Gaza, aumenteremo il fuoco nel nord, e continueremo fino al completo ritiro di Hezbollah” dal confine “e al ritorno dei residenti” delle località evacuate del nord di Israele “alle loro case”. L’obiettivo, ha concluso Gallant, “è semplice: riportare Hezbollah dove dovrebbe essere. O con un accordo o con la forza”.
15:54 Netanyahu: “Voglio accordo, Hamas ritiri richieste deliranti”
“Stiamo lavorando a un accordo sugli ostaggi. Voglio un accordo per il rilascio degli ostaggi e apprezzo gli sforzi degli Stati Uniti. Non so se raggiungeremo un accordo, ma se Hamas si tirasse indietro dalle sue richieste deliranti, non ci sarebbero problemi. Ci sarà un accordo”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu durante un’intervista alla Cbs ripresa dal Jerusalem Post. Sulla sua contrarietà alla creazione di uno Stato palestinese, Netanyahu ha ricordato che “questa settimana abbiamo ottenuto una maggioranza di 99 membri della Knesset a favore della mia proposta contro il riconoscimento internazionale della creazione di uno Stato palestinese. Si tratta di una maggioranza senza precedenti”.
15:26 Ripresi a Doha negoziati su tregua per ostaggi
I negoziati per raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e sospendere i combattimenti a Gaza sono ripresi a Doha tra “esperti provenienti da Egitto, Qatar, Stati Uniti e Israele” e rappresentanti di Hamas. Lo riferiscono i media statali egiziani, citati da The Times of Israel. Secondo i media dello Stato ebraico, ieri il gabinetto di guerra israeliano ha deciso di inviare una delegazione in Qatar per proseguire i colloqui.
14:17 Iran: attacchi Usa e Gb accrescono tensioni
L’Iran ha condannato gli ultimi attacchi di Stati Uniti e Gran Bretagna sullo Yemen, affermando che i due Paesi stanno cercando di accrescere “le tensioni e le crisi” nella regione. “Con tali attacchi, l’America e la Gran Bretagna cercano di intensificare le tensioni e le crisi nella regione e di espandere la portata della guerra e dell’instabilità“, afferma in una nota il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani, citato da The Times of Israel. “Certamente, questo tipo di operazione militare arbitraria e aggressiva, oltre ad aggravare l’insicurezza e l’instabilità nella regione, non porterà a nulla per questi paesi aggressori“, aggiunge Kanani, che condanna Londra e Washington anche per non aver adottato un’azione “immediata ed efficace” per fermare la guerra di Israele contro Hamas a Gaza.
13:49 In settimana nuovo governo tecnico Anp
Entro una settimana il governo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) guidato da Muhammad Shtayyeh dovrebbe dimettersi per essere sostituito da un esecutivo tecnico. Lo riferisce Al Arabiya, citando fonti. Il governo tecnico verrebbe guidato dal capo del Palestine Investment Fund, Muhammad Mustaf. Tale operazione, spiega Al Arabiya, consentirebbe di avere un’Anp in grado di soddisfare le aspirazioni di tutti i palestinesi e di assumere il governo della Striscia di Gaza dopo la guerra.
13:39 Israele attacca al confine tra Gaza ed Egitto
Le forze israeliane di difesa avrebbero condotto attacchi ieri vicino al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. Lo riporta la Radio militare israeliana su X, postando un video del raid. L’aeronautica, si legge, “ha attaccato un pozzo di un tunnel di contrabbando vicino al confine e un altro deposito di munizioni che Hamas aveva posizionato vicino” al cosiddetto “asse di Filadelfia”.
08:40 Attacchi Usa e Gb in Yemen, colpiti 18 obiettivi
Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno colpito 18 obiettivi Houthi nello Yemen. Gli attacchi di sabato rispondono a una recente ondata di offensive da parte del gruppo di miliziani appoggiato dall’Iran contro navi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Secondo i funzionari statunitensi, gli aerei da combattimento americani e britannici hanno colpito siti in otto località. Questa è la quarta volta dal 12 gennaio che le forze armate statunitensi e britanniche conducono un’operazione combinata contro gli Houthi dal 12 gennaio. Ma gli Stati Uniti hanno anche effettuato attacchi quasi quotidiani per eliminare obiettivi Houthi. Gli aerei da caccia statunitensi F/A-18 sono stati lanciati dalla portaerei USS Dwight D.Eisenhower, che attualmente si trova nel Mar Rosso, hanno detto i funzionari. Gli Houthi hanno denunciato “l’aggressione statunitense-britannica” e hanno promesso di proseguire le operazioni militari in risposta. “Le forze armate yemenite affermano che affronteranno l’escalation anglo-americana con operazioni militari più qualitative contro tutti gli obiettivi ostili nel Mar Rosso e nel Mar Arabico in difesa del nostro Paese, del nostro popolo e della nostra nazione”, si legge in una nota.
07:00 Gabinetto guerra Israele invia delegazione in Qatar
“Nel corso della consultazione telefonica svoltasi questa sera con i capi della squadra negoziale israeliana, il gabinetto di guerra” israeliano “ha deciso che nei prossimi giorni una delegazione tecnico-professionale si recherà in Qatar per discutere sulle questioni umanitarie legate all’accordo sugli ostaggi, come ad esempio la quantità di aiuti che entreranno a Gaza e altro ancora”. Lo scrive su X Barak Ravid di Axios, citando una fonte a conoscenza dei dettagli. “La delegazione – prosegue – andrà con un mandato limitato”.
07:00 Austin: “In Yemen colpite 8 località e depositi armi Houthi”
“Oggi, gli eserciti di Stati Uniti e Regno Unito, con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Paesi Bassi e Nuova Zelanda, hanno condotto attacchi contro obiettivi militari nelle aree controllate dagli Houthi nello Yemen“. Lo ha riferito nella notte italiana in una nota il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin, sottolineando che “le forze della coalizione hanno preso di mira otto località, tra cui depositi sotterranei di armi Houthi, strutture di stoccaggio missilistico, sistemi aerei senza pilota con attacco unidirezionale, sistemi di difesa aerea, radar e un elicottero, per interrompere e degradare ulteriormente le capacità della milizia Houthi sostenuta dall’Iran di condurre i loro attacchi destabilizzanti e sconsiderati contro le navi statunitensi e internazionali che transitano legalmente nel Mar Rosso, nello stretto di Bab AI-Mandeb e nel Golfo di Aden”. Gli Stati Uniti, conclude il capo del Pentagono, “non esiteranno ad agire, se necessario, per difendere le vite umane e il libero flusso del commercio in una delle vie navigabili più critiche del mondo” e gli Houthi “ne pagheranno le conseguenze se non fermeranno i loro attacchi illegali, che danneggiano le economie del Medio Oriente, causano danni ambientali e interrompono la fornitura di aiuti umanitari allo Yemen e ad altri Paesi”.
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