Le parole dell’Ambasciatore d’Italia a Stoccolma in un'intervista a Relazioni Internazionali di Tribuna economica
“L’interscambio commerciale tra Italia e Svezia continua a crescere a ritmo costante nonostante l’inevitabile calo durante il periodo della pandemia. Prendendo in esame l’ultimo quinquennio, si è infatti registrato un incremento medio di oltre il 20% con un saldo leggermente attivo per l’Italia”. Così l’Ambasciatore d’Italia a Stoccolma, Michele Pala, in un’intervista a Relazioni Internazionali di Tribuna economica. “Per il futuro dovrebbero esserci le condizioni per una ulteriore crescita dell’interscambio, considerato che, non solo il potenziale resta ancora ampio, ma, secondo le più recenti stime del Governo svedese, questa economia dovrebbe stabilizzarsi quest’anno e tornare a crescere più decisamente nel 2025 – aggiunge Il “Sistema Paese” in Svezia continuerà ad avere tra le proprie priorità l’ulteriore sviluppo delle opportunità sia in ambito commerciale che degli investimenti. Vogliamo portare più Italia in Svezia ma anche più Svezia in Italia”.
Quanto alle opportunità per le aziende italiane, “anche se sono arrivato qui solo da poco, le posso confermare che ho subito avuto la netta impressione di quanto l’immagine dell’Italia sia ben presente e definita presso il pubblico svedese e quanto apprezzati siano i tradizionali aspetti del brand Italia – spiega l’ambasciatore – Su queste solide basi possono essere costruite interessanti proposte di ulteriore sviluppo per le aziende italiane, sia innestando innovazione sui settori già sfruttati, sia proponendo le meno conosciute eccellenze italiane nei comparti di interesse specifico per la Svezia. Il mercato svedese presenta un ulteriore potenziale soprattutto nelle nicchie di eccellenza del biologico e del sostenibile. Promuovere questi settori può dare risultati interessanti in considerazione della sensibilità su questi temi e dell’alto potere di spesa della gran parte del pubblico svedese. Altri fattori di cui imprese italiane anche di altri settori possono approfittare in Svezia è l’alto livello di digitalizzazione, la proposta di materiali innovativi, low cost e sostenibili, l’attenzione agli aspetti etici, localizzati e sociali della produzione, tutti argomenti molto apprezzati su questo mercato. Si possono poi esplorare ulteriori collaborazioni in ambiti dove la Svezia si propone all’avanguardia, come i servizi tecnologici legati alla finanza e sistemi di pagamento, le scienze della vita e tutto quanto deriva da una cooperazione scientifico-tecnologica bilaterale sempre più intensa. Tenendo poi conto che l’ecosistema delle start up e dell’innovazione in Svezia può contare su fonti di finanziamento accessibili anche da imprenditori esteri che volessero collaborare con partner locali”.
Quanto all’ingresso della Svezia nella Nato, significa essere “non solo solidi amici, non solo membri della grande famiglia dell’Unione Europea fondata sulla condivisione dei valori fondamentali, ma presto anche alleati – osserva l’ambasciatore – Significa che i legami che l’Italia avrà con la Svezia saranno come quelli che il nostro paese ha solo con un ristretto numero di paesi a livello mondiale con tutto ciò che ne deriva anche in termini condivisione degli impegni rispetto alle sfide comuni di un mondo che cambia. Prima tra tutte, parlando di Nato, quella della sicurezza, che comporta prospettive di sviluppo non solo della cooperazione militare ma anche di quella industriale. Non è un caso che i piloti della forza aerea svedese abbiano iniziato per la prima volta ad addestrarsi nelle basi italiane e che la Marina Militare italiana sia già presente nei mari adiacenti la Svezia nell’ambito di attività di pattugliamento della Nato”.
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