I referendum chiedono la cancellazione di un riferimento ai doveri domestici delle donne e l'ampliamento della definizione di famiglia

Gli elettori dell’Irlanda sono chiamati venerdì alle urne, fino alle 22, per due referendum per decidere se modificare la Costituzione eliminando i passaggi che il governo ritiene obsoleti e sessisti. I due quesiti chiedono la cancellazione di un riferimento ai doveri domestici delle donne e l’ampliamento della definizione di famiglia. I risultati sono attesi per sabato.

I due quesiti

Il primo voto riguarda una parte della Costituzione che si impegna a proteggere la famiglia come unità primaria della società. Si chiede agli elettori se sono favorevoli a eliminare un riferimento al matrimonio come base “su cui si fonda la famiglia” e di sostituirlo con una clausola che dice che le famiglie possono essere fondate “sul matrimonio o su altre relazioni durature”. Se approvato, sarà il 39° emendamento alla Costituzione irlandese.

Il secondo cambiamento eliminerebbe un riferimento al ruolo delle donne in casa come sostegno fondamentale per lo Stato, e cancellerebbe l’affermazione che “le madri non saranno obbligate dalla necessità economica a impegnarsi nel lavoro trascurando i loro doveri in casa“. Verrebbe aggiunta una clausola secondo cui lo Stato si impegnerà a sostenere “la fornitura di cure reciproche da parte dei membri di una famiglia”.

L’annuncio un anno fa

Il primo ministro irlandese Leo Varadkar aveva annunciato un anno fa, in occasione della Giornata internazionale della donna 2023, che il governo avrebbe indetto un referendum per sancire la parità di genere e rimuovere il linguaggio discriminatorio dalla Costituzione, risalente al 1937. Le nuove votazioni mirano a rimuovere “un linguaggio molto antiquato” e a riconoscere la realtà della vita familiare moderna, ha dichiarato Varadkar, il primo leader irlandese di una minoranza etnica, che ha una relazione omosessuale ma non è sposato.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata