Il presidente russo, in un'intervista alla tv di Stato, ha affermato che spera che gli Usa evitino un'escalation
La guerra in Ucraina è arrivata al giorno 749. Proseguono le incursioni delle forze di Kiev in territorio russo tra cui quello a una raffineria a Kstovo, nella regione russa di Nizhny Novgorod. Inoltre un aereo militare russo con 15 persone a bordo ieri è precipitato e si è schiantato nella regione di Ivanovo. Lo ha riferito il ministero russo della Difesa, specificando che il velivolo trasportava otto membri dell’equipaggio e sette passeggeri. Secondo una prima ricostruzione sarebbe precipitato a causa di un incendio scoppiato nel motore durante il decollo.
Putin: “Pronti a usare armi nucleari”
La Russia è pronta a usare armi nucleari se c’è una minaccia alla sua statualità, sovranità o indipendenza. È quanto ha detto Vladimir Putin in un’intervista alla tv di Stato russa diffusa oggi.
Il leader di Mosca ha affermato che spera che gli Stati Uniti evitino un’escalation che potrebbe scatenare una guerra nucleare ma ha sottolineato che le forze russe sono pronte. Alla domanda se abbia mai pensato di usare armi nucleari sul campo di battaglia in Ucraina, Putin ha risposto che non ce n’è stato bisogno. Ha inoltre espresso fiducia nel fatto che la Russia raggiungerà i suoi obiettivi in Ucraina e ha tenuto aperta la porta ai colloqui, sottolineando che qualsiasi accordo richiederà solide garanzie da parte dell’Occidente.
Le parole di Putin costituiscono un altro avvertimento senza mezzi termini all’Occidente in vista delle elezioni presidenziali russe di questa settimana, in cui è quasi certo di vincere un nuovo mandato di sei anni. Nell’intervista, Putin ha descritto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden come un politico veterano che comprende appieno i possibili pericoli di un’escalation e ha aggiunto che non pensa che il mondo si stia dirigendo verso una guerra nucleare, ma al tempo stesso ha sottolineato appunto che le forze nucleari russe sono pienamente pronte e “dal punto di vista tecnico-militare siamo preparati”. Da quando ha lanciato l’invasione dell’Ucraina a febbraio del 2022, il leader del Cremlino ha ripetutamente parlato della sua prontezza a usare armi nucleari. La minaccia più recente risaliva al suo discorso sullo stato della nazione, pronunciato il mese scorso, quando ha avvertito l’Occidente che un maggiore coinvolgimento nei combattimenti in Ucraina avrebbe comportato il rischio di una guerra nucleare.
Aggredito in Lituania il braccio destro di Navalny, Leonid Volkov
Intanto alcuni collaboratori di Alexei Navalny hanno riferito che Leonid Volkov, suo stretto alleato, è stato aggredito vicino alla sua casa a Vilnius in Lituania. La portavoce dell’oppositore, Kira Yarmysh, ha detto che l’aggressore ha sfondato il finestrino della sua auto, gli ha spruzzato gas lacrimogeno negli occhi e ha iniziato a colpirlo con un martello. Il dipartimento di sicurezza lituano ha detto che l’aggressione è stata “probabilmente organizzata da Mosca“.
Russia: abbattuti 58 droni di Kiev
Il ministero della Difesa russo riferisce che, nella notte e nella mattinata, i sistemi di difesi aerei russi hanno abbattuto 58 droni ucraini nelle regioni di Belgorod, Bryansk, Voronezh, Kursk, Leningrado e Ryazan. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. “Durante la scorsa notte e la mattina del 13 marzo sono stati fermati tentativi del regime di Kiev di compiere attacchi terroristici utilizzando droni contro obiettivi sul territorio della Federazione Russa. I sistemi di difesa aerea in servizio hanno intercettato e distrutto 58 droni, di cui 11 sul territorio di Belgorod, 8 su quello di Bryansk, 29 in quello di Voronezh, 8 sul territorio di Kursk, 1 su quello di Leningrado e 1 su quello di Ryazan”, riferisce il ministero.
Raffineria a fuoco dopo attacco drone, ci sono feriti
Un attacco con drone ha colpito una raffineria di petrolio a Ryazan, a sudest di Mosca causando un incendio e ci sono feriti. Lo ha riferito su Telegram il governatore della regione di Ryazan, Pavel Malkov, come riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. “La raffineria di petrolio di Ryazan è stata attaccata da un drone. A seguito dell’attacco è scoppiato un incendio. Secondo le informazioni preliminari, ci sono feriti”, ha scritto.
Scholz ribadisce il no ai Taurus a Kiev
“Per me è impossibile fornire sistemi d’arma a lungo raggio che potrebbero essere utilizzati in modo significativo solo con il dispiegamento di soldati tedeschi in Ucraina, anche se la pianificazione operativa per i missili si svolgesse in Germania. Questo è un limite che non posso superare come Cancelliere, ed è per questo che ho preso la decisione e ho presentato la mia posizione su questo tema. Credo che sia necessario che quando consegniamo le armi ci assicuriamo che non vi sia alcun coinvolgimento dei soldati tedeschi“. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, durante il il suo intervento al Bundestag, ribadendo il suo no all’invio dei missili da crociera Taurus a Kiev. Scholz ha ribadito di avere la “responsabilità” di “impedire la partecipazione della Germania alla guerra” e ha respinto le accuse di esitazione e codardia, spiegando che è necessario agire “con prudenza” perché si tratta di “garantire la sicurezza della Germania“.
Accordo Ue su 5 miliardi per aiuti militari
Gli ambasciatori presso l’Ue hanno raggiunto un accordo in linea di principio sulla riforma del Fondo europeo per la pace per sostenere l’Ucraina con un budget di 5 miliardi di euro per il 2024. “L’Ue resta determinata a fornire un sostegno duraturo a Kiev e a garantire che il Paese riceva l’equipaggiamento militare necessario per difendersi”, scrive la presidenza belga del Consiglio Ue. “Ce l’abbiamo fatta: al Coreper abbiamo trovato l’accordo sul Fondo di assistenza all’Ucraina. Il Fondo ci consentirà di aumentare il nostro sostegno militare a Kiev con altri 5 miliardi. Il messaggio è chiaro: sosterremo l’Ucraina con tutto il necessario per prevalere”, ha scritto su X l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell.
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