Il presidente francese Macron: "Dobbimo essere pronti a prendere le decisioni che non facciano vincere Putin"
È il 750° giorno di guerra in Ucraina. Due bambini sono morti a causa di un bombardamento della città di Donetsk da parte dell’esercito ucraino intorno alle 4 di mattina ora locale. È quanto riferisce su Telegram il governatore del Donetsk nominato dai russi, Denis Pushilin, citato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti. “A seguito di un colpo diretto di una granata nemica su una casa privata residenziale nel quartiere Petrovsky di Donetsk e del successivo incendio, sono morti una bambina e un bambino”, si legge nel post, in cui si aggiunge che le ricerche sotto le macerie procedono. Precedentemente il sindaco della città, Alexey Kulemzin, aveva riferito di 3 bambini rimasti uccisi, di cui 2 bambine e un bambino.
Zelensky: “Assassini russi vedranno nostra reazione a raid Odessa”
“Le nostre forze di difesa faranno di tutto per far sì che gli assassini russi sentano la nostra giusta reazione” all’attacco russo sulla città ucraina di Odessa in cui sono rimaste uccise almeno 16 persone. Lo ha detto sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Sono grato a tutti coloro che stanno sostenendo le persone e salvando vite umane”, ha aggiunto Zelensky, “sono grato a tutti i poliziotti, al Servizio di emergenza dello Stato, ai medici, ai volontari e ai servizi di pubblica utilità”.
Zelensky: “A Odessa attacco vile da feccia russa”
“Le operazioni di salvataggio e di soccorso sono ancora in corso a Odessa dopo l’attacco missilistico russo. Un attacco molto vile da parte di questa feccia: due missili, il secondo quando i soccorritori e i medici sono arrivati sul posto“. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sui social, dopo l’attacco russo sulla città ucraina in cui sono morte almeno 16 persone. “Decine di persone sono ferite. La ricerca di persone sotto le macerie continua“, ha aggiunto Zelensky, “le mie condoglianze a tutte le famiglie e agli amici”.
Scholz: “Sostegno a Kiev ma non siamo in guerra con Russia”
“Germania, Francia e Polonia non sono in guerra con la Russia. Ma il presidente russo Vladimir Putin deve sapere che non cesseremo di sostenere l’Ucraina“. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz durante la conferenza stampa congiunta con il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro polacco, Donald Tusk, nell’ambito del primo incontro del cosiddetto ‘Triangolo di Weimar’. Si tratta di un “segnale di grande coesione” davanti alla guerra “di aggressione imperialista” da parte della Russia contro l’Ucraina, ha detto ancora Scholz.
Scholz: “Coalizione per armi a lungo raggio a Kiev”
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato una “‘coalizione di capacità’ che si occuperà del coordinamento delle armi a lungo raggio” per l’Ucraina, in occasione della conferenza stampa congiunta con il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro polacco, Donald Tusk, nell’ambito del primo incontro del cosiddetto ‘Triangolo di Weimar’. Francia, Polonia e Germania avranno un ruolo speciale da svolgere, ha sottolineato ancora Scholz.
Scholz: “A fianco di Kiev ‘as long as it takes'”
“L’Ucraina sarà sostenuta “as long as it takes” ( “per tutto il tempo necessario”). Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, utilizzando l’espressione in inglese, durante la conferenza stampa congiunta con il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro polacco, Donald Tusk. “Francia, Polonia e Germania lavoreranno a stretto contatto”, ha affermato ancora Scholz, ricordando di aver avuto ieri “una lunga conversazione” con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e di aver discusso della situazione degli aiuti militari. Zelensky sa che “può contare su di noi”, ha affermato il cancelliere tedesco.
Leader G7 a Iran: “No missili a Russia o reagiremo”
I leader del G7 in una dichiarazione si dicono “estremamente preoccupati per le notizie secondo cui l’Iran sta valutando la possibilità di trasferire missili balistici e la relativa tecnologia alla Russia, dopo aver fornito al regime russo droni che vengono utilizzati in incessanti attacchi contro la popolazione civile in Ucraina”. Chiedono dunque “all’Iran di astenersi dal farlo, poiché ciò contribuirebbe alla destabilizzazione regionale e rappresenterebbe un sostanziale incremento materiale del suo sostegno alla guerra della Russia in Ucraina – un’aggressione che costituisce una chiara violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”. Nella dichiarazione si legge ancora: “Se l’Iran dovesse procedere con la fornitura alla Russia di missili balistici o tecnologie correlate, siamo pronti a rispondere rapidamente e in modo coordinato, anche con nuove e significative misure contro l’Iran”. I leader dei ‘Sette Grandi’ ribadiscono infine “il nostro appello ai Paesi terzi affinché cessino immediatamente di fornire sostegno materiale alla guerra di aggressione illegale e ingiustificabile della Russia contro l’Ucraina; in caso contrario dovranno affrontare gravi costi”.
Attacco russo a Odessa, almeno 14 morti
Almeno 14 persone, tra cui residenti, un medico e un soccorritore, sono morte in un attacco missilistico russo a Odessa in Ucraina. Lo ha riferito Oleg Kiper, capo della regione, come riporta Rbc-Ukraine. Altre 46 persone, tra cui sette dipendenti del Servizio statale di emergenza, sono rimaste ferite. Sabato sarà proclamato il lutto nella città di Odessa e nell’omonima regione.
Macron: “Escalation è della Russia, dobbiamo essere pronti”
“La pace non è la capitolazione dell’Ucrania. L’escalation è da parte della Russia e noi dobbimo essere pronti a questa escalation”. Così il presidente francese Emmanuel Macron in una intervista alla tv francese.”Putin? È il presidente di un paese che ha preso una deriva repressiva e autoritaria del suo Paese che ha scelto di essere una potenza di destabilizzazione”, ha aggiunto precisando che “non siamo in una finzione, non bisogna fare delle personalizzazioni. Oggi ci sono uomini e donne in Ucraina che muoiono per la responsabilità di Putin”. “Se la Russia continua noi dobbiamo essere pronti e noi siamo pronti a prendere le decisioni che non facciano vincere la Russia”, ha sottolineato.
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