Urne aperte in Russia per le elezioni presidenziali. I cittadini potranno esprimere la loro preferenza per tre giorni, fino a domenica. Scontata la vittoria del presidente Vladimir Putin, che ha votato venerdì scegliendo la modalità online. Gli altri candidati sono Leonid Slutsky, esponente del Partito liberal-democratico di estrema destra, Nikolai Kharitonov del Partito comunista russo e Vladislav Davankov del partito Nuovo popolo, il più lontano dalle idee del leader del Cremlino. Alle 17 italiane del primo giorno l’affluenza è stata del 27%.
Nella prima giornata di consultazione elettorale si sono registrati alcuni incidenti in diverse zone del Paese. A San Pietroburgo una donna ha lanciato una Molotov sul tetto di una scuola che ospita un seggio elettorale mentre in altri cinque seggi di varie città, fra cui Mosca e Sochi, alcune persone hanno versato della vernice verde nelle urne. Si tratte di reati che nel Paese sono punibili fino a cinque anni di carcere.
Gli incidenti più gravi però si sono verificati nelle zone dell’Ucraina attualmente sotto il controllo delle forze armate russe. In particolare nella regione di Kherson la Commissione elettorale locale ha denunciato un attacco da parte dei soldati ucraini nelle località di Kakhovka e Brilevka, dove ci sono stati alcuni feriti. Nella città di Shadovsk invece un ordigno è esploso in un bidone della spazzatura davanti a un seggio elettorale. Un morto e tre feriti si registrano anche nella città russa di Belgorod, non lontano dal confine, a causa di un bombardamento ucraino. “Kiev sta attaccando con l’obiettivo di interrompere il voto per le elezioni presidenziali. Questi attacchi nemici non rimarranno impuniti”, ha reagito duramente il presidente russo Vladimir Putin. Al leader del Cremlino si è rivolto in modo ironico il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che si è congratulato per la sua “schiacciante vittoria” nelle elezioni. “Nessuna opposizione. Nessuna libertà. Nessuna scelta”, ha aggiunto.
La deputata russa Yana Lantratova ha riferito alla Tass che nei prossimi giorni sarà preparato e presentato alla Duma un progetto di legge, che “prevede pene fino a otto anni di carcere per il tentativo di disturbare le elezioni con incendi dolosi o altri mezzi generalmente pericolosi“. “È necessario inasprire le pene per coloro che cercano di interferire nelle elezioni con incendi dolosi o altri mezzi generalmente pericolosi. Una responsabilità più grave dovrebbe essere assunta anche da coloro che agiscono su istruzione o nell’interesse di uno Stato straniero che si oppone alla Federazione Russa. In questi casi, è necessario stabilire pene detentive elevate, da cinque a otto anni. Io e i miei colleghi prepareremo un progetto di legge e lo presenteremo nei prossimi giorni”, ha detto Lantratova.
Nel giorno dell’apertura delle urne la Russia ha lanciato un massiccio attacco missilistico su Odessa. Il bilancio parziale è pesante: almeno 20 morti e oltre 70 feriti fra cui alcuni residenti, un medico e un soccorritore. Secondo la ricostruzione fornita dalle autorità di Kiev un primo missile ha colpito alcune case poi, all’arrivo sul posto delle squadre di emergenza, un secondo missile è atterrato nella stessa area. “Gli assassini russi sentiranno la nostra reazione“, ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha parlato di attacco “vile” da parte di quella che ha definito “feccia russa”.