L'Esercito dello Stato ebraico afferma di aver ucciso 18 miliziani di Hamas nella Striscia
Non si placa la guerra in Medioriente tra Israele e Hamas, giunta al giorno 163. Lo Stato ebraico prosegue la sua offensiva nella Striscia mentre fonti egiziane fanno sapere che i negoziati indiretti per una tregua potrebbero riprendere domenica pomeriggio a Doha. Intanto ieri è arrivata a Gaza la prima spedizione di aiuti umanitari attraverso un corridoio marittimo aperto da Cipro.
17:32 Scholz: “Non possiamo guardare palestinesi morire di fame”
“Non possiamo restare a guardare i palestinesi morire di fame“. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, riportata dai media dello Stato ebraico.
17:04 Von der Leyen: “Evitare a tutti i costi offensiva a Rafah”
“Siamo molto preoccupati per i rischi che un’offensiva su vasta scala a Rafah comporterebbe sulla vulnerabile popolazione civile. Questo deve essere evitato a tutti i costi”, ha aggiunto von der Leyen.
17:02 Von der Leyen: “Inaccettabile carestia a Gaza”
“Siamo tutti estremamente preoccupati per la guerra a Gaza e per l’evolversi della catastrofica situazione umanitaria. Gaza sta affrontando la carestia. Questo è inaccettabile”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del vertice Ue-Egitto a El Cairo. “È fondamentale raggiungere un accordo su un rapido cessate il fuoco che liberi gli ostaggi e consenta l’arrivo di ulteriori aiuti umanitari a Gaza”, ha aggiunto.
16:21 Netanyahu: “Chi spinge per elezioni vuole fermare la guerra”
Nella comunità internazionale “ci sono coloro che stanno cercando di fermare la guerra lanciando false accuse contro l’IDF, il governo israeliano e il primo ministro israeliano”. Lo ha affermato Benjamin Netanyahu. Lo riportano i media dello Stato ebraico. “Lo fanno spingendo per indire elezioni adesso, nel pieno della guerra. Lo fanno perché sanno che le elezioni fermeranno la guerra e paralizzeranno il Paese per almeno sei mesi”, ha concluso.
16:17 Netanyahu: “Offensiva a Rafah ci sarà”
“Ribadisco: opereremo a Rafah. Ci vorranno diverse settimane e accadrà”. Lo ha confermato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso di una riunione di governo. Lo riportano i media dello Stato ebraico. Netanyahu ha affermato che “i piani operativi per l’azione a Rafah, compreso l’avanzamento dei passi per evacuare la popolazione civile dalle zone di combattimento” sono stati approvati. “Questa è una fase essenziale prima dell’azione militare”, ha concluso.
16:11 Israele istituisce giornata nazionale per ricordare 7 ottobre
Il governo israeliano ha approvato all’unanimità l’osservanza di una giornata nazionale di memoria per commemorare le vittime dell’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre La commemorazione annuale – spiegano i media dello Stato ebraico – sarà caratterizzata da due cerimonie statali che onoreranno la memoria dei militari e delle donne caduti nella guerra in corso contro Hamas e dei civili assassinati durante l’attacco iniziale di Hamas.
16:07 Netanyahu: “Spetta a popolo israeliano decidere su elezioni”
In un’intervista alla Cnn, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha rifiutato di impegnarsi in una data per indire le elezioni. “Spetta al popolo israeliano decidere”, ha affermato. Netanyahu ha anche spiegato che la chiamata alle urne durante la guerra sarebbe una vittoria di Hamas perché congelerebbe il conflitto per mesi.
16:04 Netanyahu: “Discorso Schumer inappropriato”
Le dichiarazioni del leader dei democratici al Senato americano, Chuck Schumer, secono cui Benjamin Netanyahu sarebbe un ostacolo alla pace sono “totalmente inappropriato”. Lo ha detto lo stesso primo ministro di Israele in un’intervista alla Cnn. “Non si fa una cosa del genere a una democrazia sorella”, ha aggiunto spiegando che Schumer “non si sta opponendo a me, si sta opponendo al popolo di Israele”.
13:40 Al Sisi riceve von der Leyen: “No a sfollamento forzato da Gaza”
Il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi ha ricevuto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a margine del vertice Egitto-Ue. Secondo quanto rifinisce il sito delle presidenza egiziana “hanno discusso diversi dossier di cooperazione bilaterale, tra cui l’attesa firma del documento di dichiarazione politica congiunta per elevare le relazioni tra l’Egitto e l’Unione europea al livello di ‘partnership strategica e globale’”.I due hanno anche esaminato gli sviluppi regionali. “Al-Sisi – si legge sul sito – ha sottolineato la necessità di raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e ha riaffermato il rifiuto dell’Egitto dello sfollamento forzato dei palestinesi fuori dalla loro terra e che non lo avrebbe permesso”.
08:36 Colpito leader militare Hamas, sue condizioni ignote
Secondo diverse fonti palestinesi citate da media arabi e internazionali il vice comandante dell’ala militare di Hams, Marwan Issa, terzo funzionario più alto in grado a Gaza, sarebbe stato colpito durante i raid israeliani della scorsa settimana. Secondo Asharq Al-Awsat, citato dal sito di notizie Ynet, Issa “è stato ferito, ma il suo destino non è chiaro”. E’ la prima votla che fonti palestine confermano la presenza del vice Mohammed Deif sul posto. Si ritiene che lalto comandante delle Brigate Izz ad-Din al-Qassam sia una delle menti dietor alll’attaco del 7 ottobre nel sud di Israele.
08:30 Idf ha ucciso 18 miliziani di Hamas
L’Esercito di difesa israeliano afferma di aver ucciso 18 miliziani di Hamas nella giornata di ieri nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il Times of Israel. Secondo l’Idf gli uomini di Hamas sono stati uccisi dal fuoco dei cecchini e dal supporto con bombardamenti di carri armati e attacchi aerei.
08:18 12 morti in attacchi israeliani a Deir-el Balah
Sarebbero 12 le vittime degli attacchi israeliani a Deir el-Balah, nel centro di Gaza e numerosi feriti, compresi bambini. Lo riferisce il Times of Israel citando video e testimoni. Il quotidiano israeliano riferisce anche che tredici camion umanitari sono arrivati a Jabalia e a Gaza City. Sono i primi convogli che riescono a viaggiare dal sud al nord della Striscia di Gaza senza incidenti in quattro mesi.
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