Previste discussioni sulla proposta di utilizzo dei profitti straordinari dei beni russi congelati
Sarà un vertice denso tutto incentrato sulla politica estera quello che si aprirà oggi a Bruxelles. L’Ucraina sarà ancora al centro del Consiglio europeo: dopo l’intervento da remoto del presidente Volodymyr Zelensky, i leader discuteranno del sostegno a Kiev e della nuova proposta appena ricevuta dall’Alto rappresentante per l’utilizzo dei profitti straordinari dei beni russi congelati. Quest’ultimo sarà uno dei punti più spinosi: la proposta di decisione del Consiglio prevede che il 90% dei 3 miliardi di euro l’anno previsti dagli extraprofitti vada alla fornitura di attrezzature militari attraverso le misure di assistenza finanziate dall’Epf, il Fondo europeo per la pace, e il 10% al bilancio dell’Ue e in particolare al nuovo Fondo di aiuti a Kiev. Ma, se Italia, Francia e Germania si sono rassicurate sulla legittimità di usare tali profitti (di fatto già tassati dal Belgio), permangono invece diversi dubbi, non solo dall’Ungheria, che “per il momento” ha detto che non si metterà di traverso pur riservandosi di entrare nel dettaglio della proposta, ma soprattutto dei paesi cosiddetti neutrali, come Malta, Austria e Irlanda, che hanno vincoli costituzionali sulla destinazione di fondi alle armi. Il tentativo del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sarà quello di trovare una formulazione flessibile a sufficienza per lasciare aperta la strada a un’ulteriore discussione, riferiscono fonti diplomatiche. Tra i 27 c’è invece la spinta per cominciare i lavori sul 14° pacchetto di sanzioni e soprattutto al problema dell’elusione delle misure finora approvate che è stimata intorno ai 10 miliardi.
Le trattative sull’allargamento
Un altro punto di attrito potrebbe essere quello dell’allargamento. Il Consiglio europeo deciderà di aprire i negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina, come raccomandato nelle scorse settimane dalla Commissione europea. Quello della Bosnia rivela il “potere trasformativo” del processo di allargamento: l’Ue ha fatto un passo verso Sarajevo indicando la prospettiva europea e il paese balcanico ha approvato in tempi record e con l’accordo delle tre componenti politiche importanti riforme. L’atteggiamento in Consiglio è ancora però abbastanza diseguale tra il caso della Bosnia-Erzegovina e quello dell’Ucraina e della Moldova. Qualcuno come i Baltici vuole collegare i due passaggi, ovvero vorrebbe che i tre paesi avanzassero insieme. L’Italia sta cercando invece di far superare questa logica che considera ‘lose-lose’ e vorrebbe inserire anche un riferimento alla ripresa delle discussioni sui rapporti Ue-Turchia “affinché si mandi un segnale”.
La dichiarazione su Navalny
I leader Ue affermeranno anche che “la responsabilità ultima della morte di Alexei Navalny ricade sulle autorità russe. Il Consiglio europeo chiede un’indagine internazionale indipendente e trasparente sulle circostanze esatte della sua morte”. Sulla stessa traccia, gli ambasciatori dei 27 hanno dato il via libera alle sanzioni per i responsabili della morte dell’oppositore russo. Si tratta di circa 30 individui ed entità, i cui nomi si sapranno solo al termine della procedura di approvazione scritta attesa per venerdì.
Difesa ed economia di guerra
Questo, poi, sarà il vertice della difesa, in cui l’Europa definirà una serie di strumenti per realizzare l’autonomia strategica nel settore, dando seguito alla Dichiarazione di Versailles. “È giunto il momento di adottare misure radicali e concrete per essere pronti a difenderci e mettere l’economia dell’Ue sul ‘piede di guerra’“, ha scritto Michel nella lettera di invito al vertice. I leader decideranno di dover “aumentare la resilienza dell’industria europea della difesa, la sua flessibilità e la sua capacità di sviluppare e produrre prodotti innovativi per la difesa, migliorandone l’interoperabilità e l’intercambiabilità e garantendone la disponibilità per gli Stati membri”. Insomma, tra i prodotti innovativi potrebbero esserci gli eurobond, anche se i paesi frugali, come Germania, Danimarca, Olanda e Svezia, sono contrari.
Il tema agricoltura
Un grosso capitolo sarà dedicato al tema dell’agricoltura, su cui l’Italia ha insistito molto. Le nuove misure annunciate dalla Commissione europea, con una revisione dell’attuazione della Pac, la politica agricola comune, nel verso della trasformazione da obblighi a incentivi, rappresentano “una risposta concreta nel breve termine” e un “bel passo avanti” che va sostenuto nel tempo. Si apprezza soprattutto la flessibilità introdotta per i piccoli agricoltori con meno di 10 ettari, che in Italia rappresentano il 65% della platea.
Medioriente e Unrwa
Infine, sul tavolo al centro di Palazzo Europa ci sarà anche la questione Medioriente. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, è stato invitato per una colazione con i leader, ai quali fornirà un aggiornamento importante sulla situazione degli aiuti umanitari e sull’indagine sul personale dell’Unrwa condotta dall’ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna.
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