Incontro tra Netanyahu e Blinken a Tel Aviv
Mentre al Consiglio Europeo di Bruxelles i leader Ue hanno chiesto una pausa umanitaria immediata a Gaza che porti a un cessate il fuoco duraturo, prosegue l’offensiva di Israele sulla Striscia e in particolare nella regione meridionale intorno a Rafah: in un raid nella notte otto persone hanno perso la vita. Ecco le notizie dal Medioriente di oggi, 22 marzo.
19:34 Tajani: “Palestina? Prima si devono riconoscere a vicenda”
Sul riconoscimento dello Stato palestinese avanzato da quattro paesi Ue oggi, “la nostra posizione è quella di arrivare alla soluzione di ‘due popoli, due Stati’ che però si devono riconoscere a vicenda. Se non si riconoscono a vicenda, non si risolve. Noi lavoriamo a questa soluzione, dicendo che deve nascere uno Stato palestinese democratico, per questo abbiamo grande fiducia nell’Anp”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un punto stampa a margine degli Stati generali dell’Italia a Bruxelles. “Riconoscere la Palestina, ma quale? Certamente non può essere Hamas”, ha aggiunto.
19:31 Usa: “C’è ancora tempo per discutere di Rafah”
“Gli Stati Uniti credono che ci sia “ancora tempo e spazio per discutere” dell’operazione militare a Rafah. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, commentando le parole del premier israelaino Benjamin Netanyahu. Il funzionario ha spiegato che nell’incontro che avverrà a Washington la prossima settimana con la delegazione israeliana gli Usa discuteranno di “alternative” su come eliminare hamas a Gaza, compresa l’area di Rafah, “senza condurre una grande offensiva di terra”.
18:35 Domani nuovo voto a Onu su tregua a Gaza per Ramadan
Dopo il veto di Russia e Cina alla risoluzione Usa per un cessate il fuoco a Gaza, il Consiglio di sicurezza dell’Onu voterà domattina alle 10 ora di New York (le 15 in Italia) una nuova risoluzione per una tregua immediata. Lo scrive la Bbc specificando che la risoluzione è stata presentata da sette membri eletti del Consiglio. La bozza, che punta a “un cessate il fuoco permanente e sostenibile per rispettare il mese del Ramadan” chiede anche “il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi” sottolineando “l’urgente necessità di espandere il flusso di assistenza umanitaria a Gaza”. La risoluzione è stata presentata da Algeria, Malta, Mozambico, Guyana, Slovenia, Sierra Leone e Svizzera.
18:01 Blinken: “Attacco a Rafah rischia di isolare Israele”
Gli Stati Uniti condividono l’obiettivo di Israele di sconfiggere Hamas e garantire la sua sicurezza a lungo termine, ma un’operazione militare a Rafah “non è il modo per farlo”. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, prima di lasciare Israele, ultima tappa del suo sesto tour in Medioriente dall’inizio della guerra. “Si rischia di uccidere più civili, di provocare un caos ancora maggiore nella fornitura di assistenza umanitaria, di isolare ulteriormente Israele nel mondo e di mettere a repentaglio la sua sicurezza e la sua posizione a lungo termine”, ha affermato Blinken. “È davvero necessario un piano umanitario, militare e politico integrato”, ha aggiunto Blinken.
17:22 Netanyahu: “Avremo le mani occupate per decenni”
“Avremo le mani occupate per decenni”. Questa la risposta del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, al monito del segretario di Stato americano, Antony Blinken, secondo cui la sicurezza di Israele e il “suo posto nel mondo sono in pericolo”. Lo riporta il giornale online americano Axios citando una fonte informata sui colloqui tra Usa e Israele. “Potreste non rendervene conto fino a quando non sarà troppo tardi”, avrebbe avvertito il segretario Usa.
17:03 Blinken a Netanyahu: “Per Gaza serve piano coerente”
Israele ha bisogno di un “piano coerente” o altrimenti resterà “incastrata” a Gaza. E’ quanto ha detto Antony Blinken a Benjamin Netanyahu e al suo gabinetto di guerra, secondo il resoconto di Axios.
16:41 Blinken: “Per cessate il fuoco rimangono poche differenze”
Antony Blinken rimane positivo in merito al raggiungimento di un’intesa tra Israele e Hamas. Per chiudere l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza “rimangono poche differenze” tra le parti, ha detto il segretario di Stato Usa parlando con i giornalisti a Tel Aviv.
15:43 Macron: “Lavoriamo a nuova risoluzione Onu per cessate il fuoco”
Dopo il veto di Russia e Cina è arrivato il commento di Emmanuel Macron. “Riprenderemo i lavori sulla base della bozza di risoluzione francese in Consiglio di Sicurezza e lavoreremo con i nostri partner americani, europei e arabi per raggiungere un accordo” sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ha detto il presidente francese al termine del Consiglio europeo a Bruxelles.
15:24 Usa: “Delusi da cinismo Russia e Cina”
“Siamo profondamente delusi dal fatto che la Russia e la Cina non siano state in grado di sostenere questo Consiglio nell’affermare in modo chiaro e inequivocabile la necessità di un cessate il fuoco immediato e duraturo” a Gaza. Così l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, dopo il veto di Russia e Cina alla risoluzione proposta dagli Usa sulla tregua tra Hamas e Israele. “Ci sono due ragioni profondamente ciniche dietro questo voto. In primo luogo, Russia e Cina non sono riuscite a condannare gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre”, ha detto la diplomatica americana che poi ha aggiunto: “La Russia e la Cina non hanno voluto votare per una risoluzione scritta dagli Stati Uniti, perché preferirebbero vederci fallire piuttosto che vedere questo Consiglio avere successo”.
15:17 Russia: “Risoluzione Usa dava via libera a operazione Rafah”
La risoluzione presentata all’Onu dagli Stati Uniti era “praticamente il via libera affinché Israele conducesse un’operazione militare a Rafah”. Lo ha detto il rappresentante permanente russo presso l’Onu, Vasily Nebenzya, come riporta Ria Novosti. “Il prodotto americano è un documento profondamente politicizzato, il cui unico scopo è quello di assecondare l’ondata di sentimenti degli elettori, gettando loro un osso sotto forma di almeno qualche menzione del cosiddetto cessate il fuoco a Gaza”, ha aggiunto Nebenzya, e, al tempo stesso, “garantire l’impunità a Israele, le cui azioni criminali non sono nemmeno valutate nella bozza”.
15:00 Onu, veto Russia e Cina su risoluzione Usa per cessate il fuoco
Russia e Cina hanno posto il veto sulla risoluzione proposta dagli Usa al Consiglio di Sicurezza dell’Onu che chiedeva “un cessate il fuoco immediato e duraturo” nella Striscia di Gaza. Obiettivo della risoluzione era quello di proteggere i civili e consentire la consegna degli aiuti umanitari a più di 2 milioni di palestinesi affamati. Il voto del Consiglio di Sicurezza, composto da 15 membri, ha visto 11 membri a favore, tre contrari e un’astensione. Prima del voto, l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, aveva dichiarato che Mosca sostiene un cessate il fuoco immediato ma aveva messo in discussione il linguaggio della risoluzione, accusando il Segretario di Stato americano Antony Blinken e l’ambasciatore statunitense Linda Thomas-Greenfield di “fuorviare la comunità internazionale” per motivi “politicizzati”.
15:00 Netanyahu: “Operazione a Rafah anche senza sostegno Usa”
“Ho detto che non c’è modo di sconfiggere Hamas senza andare a Rafah ed eliminare il resto dei battaglioni”. È quanto ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo aver incontrato il segretario di Stato americano, Antony Blinken. “E gli ho detto che spero che lo faremo con il sostegno degli Stati Uniti, ma se sarà necessario, lo faremo da soli“, ha aggiunto, “gli ho detto anche che apprezzo davvero il fatto che da più di cinque mesi combattiamo insieme contro Hamas e che riconosciamo la necessità di evacuare la popolazione civile dalle zone di guerra e ovviamente di prenderci cura anche dei bisogni umanitari e stiamo lavorando a tal fine”.
14:28 Gantz a Blinken: “Smantelleremo Hamas anche a Rafah”
Durante l’incontro con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, il membro del gabinetto israeliano di guerra Benny Gantz ha confermato l’impegno di Israele a proseguire l’operazione militare nella Striscia di Gaza, compresa Rafah. Lo riporta Ynet. Gantz, riferendo sull’incontro con Blinken, ha evidenziato l’impegno di Israele a proseguire la missione per smantellare le infrastrutture militari di Hamas, anche a Rafah. Tel Aviv, ha assicurato Gantz, continuerà in ogni caso a facilitare gli sforzi umanitari per aiutare i civili di Gaza.
11:39 Israele a Erdogan: “Stai zitto e vergognati”
Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha risposto al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, dopo le sue parole in cui chiedeva a Dio di distruggere il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Stai zitto e vergognati“, ha scritto Katz sui social, dove ha anche fatto sapere di aver convocato il vice-ambasciatore turco a Tel Aviv. “Chi sostiene il rogo dei bambini, gli assassini, gli stupratori e la mutilazione dei cadaveri da parte dei criminali di Hamas è l’ultimo che può parlare di Dio”, ha affermato Katz, “non c’è nessun Dio che ascolterà chi sostiene le atrocità e i crimini contro l’umanità commessi dai vostri barbari amici di Hamas”.
11:33 Erdogan: “Possa Dio distruggere Netanyahu”
“Consegniamo al nostro Signore l’individuo noto come Netanyahu. Possa il nostro Signore distruggerlo“. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante un comizio ieri a Kayseri, come riporta Yeni Safak. “Il nostro dovere è quello di aiutare i fratelli e le sorelle di Gaza con tutte le nostre forze e apprezzare la sicurezza, la pace e le benedizioni che abbiamo“, ha aggiunto.
11:12 Iniziato incontro tra Netanyahu e Blinken
È iniziato a Tel Aviv, in Israele, l’incontro tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il segretario di Stato americano Antony Blinken alla base militare Kirya. Il gabinetto di guerra si riunirà dopo che i due avranno terminato il loro incontro privato. Lo riporta il Times of Israel.
02:03 Raid Israele a nordest di Rafah: 8 morti
Almeno 8 morti e diversi feriti: è il bilancio di un bombardamento aereo messo in atto dalle forze israeliane contro una casa nella città di Al-Nasr, a nordest di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo rende noto l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Tra le vittime ci sono 3 bambini e 3 donne. Uno dei feriti è in condizioni critiche.
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