Raid israeliano in Cisgiordania, almeno cinque feriti
IN AGGIORNAMENTO – Sono passati tre giorni da quando il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione per chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza. Nel frattempo non si allenta la tensione nella Striscia: 11 civili sono morti in un raid di Israele a Rafah e altri sei sono deceduti in Libano.
Tajani: “Temo che il conflitto possa allargarsi”
“Temo che il conflitto” in Medioriente “possa allargarsi ma noi dobbiamo fare tutto il possibile perché non accada”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a ‘Porta a Porta’ su Rai 1. Per Tajani in Libano l’obiettivo è “ridurre l’influenza di Hezbollah”. Quello scatenato da Hamas, ha proseguito, “è stato un attacco violento, una caccia all’ebreo per provocare una reazione di Israele per far reagire i Paesi arabi in un momento in cui Israele stava per firmare l’accordo con l’Arabia Saudita“.
Katz a Guterres: “Guarda video confessione stupro e vergognati”
“Antonio Guterres, guarda e vergognati“. È quanto ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, taggando il segretario generale dell’Onu in un post in cui ha condiviso il video della confessione di un miliziano della Jihad islamica, diffuso dall’Idf, in cui l’uomo confessa di avere violentato una donna in un kibbutz nel corso dell’attacco del 7 ottobre nel sud di Israele guidato da Hamas. Secondo quanto riporta il Times of Israel, nell’interrogatorio condotto dall’Unità 504 della Direzione dell’intelligence Militare, all’uomo è stato chiesto cosa avesse fatto il 7 ottobre e lui ha fornito una risposta dettagliata: ha detto di essere entrato in Israele attraverso una breccia nella barriera di confine di Gaza fra le città di al-Fukhkhari e Khuza’a, nella zona di Khan Younis, armato di una pistola e di due granate, ha aggiunto di aver raggiunto il kibbutz e di essere entrato nella casa più vicina, dove ha incontrato una donna che si è spaventata, poi ha raccontato lo stupro.
Corte Aia: “Israele garantisca fornitura aiuti a Gaza”
La Corte internazionale di giustizia dell’Aia ha ordinato a Israele di adottare una serie di misure, tra cui l’apertura di ulteriori valichi, per consentire l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza. La massima Corte dell’Onu ha emesso queste due misure provvisorie nell’ambito della causa per genocidio intentata dal Sud Africa contro lo Stato Ebraico. L’ordine dell’Aia segue la richiesta avanzata dal Sudafrica di ulteriori misure provvisorie, tra cui un cessate il fuoco, facendo leva sull’emergenza umanitaria a Gaza.
Nel suo ordine, legalmente vincolante, la Corte ha imposto a Israele di prendere “tutte le misure necessarie ed efficaci per assicurare, senza indugio e in piena cooperazione con le Nazioni Unite, la fornitura senza ostacoli e su larga scala dei servizi di base e dell’assistenza umanitaria entrambi urgentemente necessari”, tra cui cibo, acqua, carburante e forniture mediche. L’Aia ha inoltre ordinato a Israele di garantire immediatamente “che i suoi militari non commettano atti che costituiscano una violazione dei diritti dei palestinesi a Gaza in quanto gruppo protetto ai sensi della Convenzione sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio, anche impedendo, attraverso qualsiasi azione, la fornitura dell’assistenza umanitaria urgentemente necessaria”. Il tribunale ha chiesto a Israele di riferire entro un mese sull’attuazione di quanto disposto.
Netanyahu manderà delegazione in Usa prossima settimana
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha informato i membri del Gabinetto di guerra che invierà una delegazione a Washington la prossima settimana. Lo riferisce la testata israeliana Ynet. La notizia giunge dopo che la visita della delegazione israeliana era stata cancellata a seguito del mancato veto Usa al consiglio di sicurezza dell’Onu che ha consentito l’approvazione della risoluzione che chiede un cessate il fuoco a Gaza durante il Ramadan. Ynet cita funzionari politici israeliani secondo cui il primo ministro “si è reso conto di aver sbagliato”. Secondo gli stessi funzionari citati dalla testata “la maggioranza dei ministri ritiene che sia stato un errore non inviare la delegazione e ritiene che la delegazione debba essere inviata lì il più presto possibile”.
Unifil: “Militari italiani in sicurezza, continuano a operare”
“I militari italiani” impegnati nella missione Unifil “sono in sicurezza, continuano a monitorare la Linea Blu e a supportare la comunità” nonostante gli ultimi scontri tra Israele ed Hezbollah. Così a LaPresse il portavoce della missione Unifil in Libano, Andrea Tenenti. La missione, spiega Tenenti, attende l’esito dei negoziati tra Tel Aviv e Hamas che potrebbero ridurre le tensioni anche al confine fra Israele e Libano. “Da tempo – sottolinea – siamo pronti perché ci sia una negoziazione sostenibile. La missione non può far altro che supportarla pur non facendo parte della situazione politica, che appartiene ai Paesi interessati e a quelli che stanno intervenendo nella stessa”.
Unifil: “Preoccupati da ultimi scontri Israele-Hezbollah”
Gli scontri degli ultimi giorni tra Israele ed Hezbollah “sono preoccupanti, perché potenzialmente potrebbero ancora una volta scatenare o ampliare il conflitto in una direzione molto pericolosa”, non solo per Israele e il Libano, “ma per tutta la regione”. Così a LaPresse il portavoce della missione Unifil in Libano, Andrea Tenenti. “C’è stato un aumento della violenza che ha portato diverse morti, la distruzione di case e della zona agricola nel sud del Libano”, prosegue Tenenti, aggiungendo come sia importante “che entrambe le parti possano cercare di pensare a un processo per una discussione politica e una soluzione diplomatica. Noi come missione Unifil siamo pronti a supportare” questo iter.
Ministero Sanità Gaza: 32.552 palestinesi uccisi da 7 ottobre
Sono 32.552 i palestinesi uccisi a seguito dell’offensiva militare israeliana su Gaza dal 7 ottobre scorso in risposta agli attacchi di Hamas. Lo ha riferito il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, aggiungendo che i feriti sono 74.980 feriti, come riporta Al Jazeera. Sempre secondo il ministero, nelle ultime 24 ore, 62 persone sono state uccise e 91 ferite.
Tajani: “Israele non deve attaccare Rafah, serve cessate il fuoco”
“Israele non deve fare l’attacco a Rafah e bisogna arrivare al cessate il fuoco. Sarebbe un errore attaccare Rafah. Hamas utilizza tutti gli strumenti, perché Israele abbia la reazione più violenta possibile, l’obiettivo è creare una sorta di odio contro Israele. Hamas ha una grandissima responsabilità. Il governo israeliano è caduto nella trappola e la reazione è durissimo.Cessate il fuoco, aiutiamo la popolazione civile. Bisogna interrompere i combattimenti certamente anche per liberare le vittime civili israeliane. Israele è stata vittima di un attacco proditorio efferato, è stata la caccia all’ebreo”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a SkyTg24. “Che si debba calmare la politica è assolutamente giusto, ma non mi permetto di intervenire nella vita democratica di Israele. Che siano stati commessi degli errori è vero”, ha aggiunto.
Tajani: “Forti sospetti su Unrwa”
“Siamo fortemente impegnati” nel sostegno alla popolazione civile di Gaza, “ma abbiamo forti sospetti sull’Unrwa. Non c’è solo l’Unrwa, è una delle tante organizzazioni delle Nazioni Unite”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a SkyTg24.
Idf: almeno 10 razzi da Libano contro comunità di Shlomi
Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), almeno 10 razzi sono stati lanciati dal Libano contro la comunità di Shlomi al confine. Nove dei razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa aerea Iron Dome, ha comunicato l’esercito israeliano. Non si hanno notizie di feriti o danni. L’Idf ha affermato che le truppe stanno bombardando i siti di lancio con l’artiglieria.
Idf: uccisi oltre 200 miliziani in ospedale al-Shifa
Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che le truppe hanno ucciso più di 200 miliziani armati durante l’operazione in corso contro Hamas presso l’ospedale al-Shifa di Gaza City. Secondo l’Idf, riporta Times of Israel, il giorno scorso, uomini armati di Hamas sono usciti dal pronto soccorso di al- Shifa, dove erano nascosti, e hanno aperto il fuoco contro le truppe. L’Idf ha spiegato che questo è accaduto diverse volte negli ultimi giorni. L’esercito israeliano ha detto che le truppe hanno evacuato civili, pazienti e personale medico in un’altra parte dell’ospedale “che l’Idf ha preparato e istituito per consentire la continuazione di adeguate cure mediche”. L’Idf ha poi aggiunto che altre dozzine di militanti di Hamas sono stati uccisi durante le operazioni dello scorso giorno ad al-Qarara, nel sud di Gaza, e nel quartiere al-Amal di Khan Younis.
Idf ha ucciso giornalista palestinese in ospedale al-Shifa
I media locali riferiscono che le forze israeliane hanno sparato e ucciso il giornalista palestinese Muhammad Abu Sakhil all’ospedale al-Shifa di Gaza City. Lo riporta Al Jazeera, aggiungendo che la morte di Abu Sakhil, reporter dell’emittente palestinese Sawt al-Quds Radio, si aggiunge a quella dei quasi 100 giornalisti palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani dallo scorso 7 ottobre.
Sale a 16 bilancio vittime raid israeliano in sud Libano
Il bilancio delle vittime degli attacchi aerei israeliani sul sud del Libano è salito a 16, tra cui diversi militanti e membri di gruppi di paramedici, secondo quanto riferito dai media statali libanesi e le organizzazioni militanti. Inoltre, nel nord di Israele, un uomo è stato ucciso da una raffica di almeno 30 razzi lanciati da Hezbollah, che ha affermato di stare rispondendo a un attacco aereo mortale contro un centro paramedico legato a un gruppo musulmano sunnita. I mediatori internazionali si stanno adoperando per impedire una guerra totale tra Israele e Hezbollah, per lo più limitata all’area lungo il confine tra Libano e Israele.
Hamas: “Uccisione due palestinesi disarmati è crimine atroce”
Due uomini palestinesi disarmati – che agitavano ripetutamente un pezzo di stoffa bianca in segno di resa – sono stati colpiti a distanza ravvicinata e uccisi dalle truppe israeliane, che hanno poi seppellito i loro corpi con un bulldozer, vicino a Gaza City, mentre cercavano di tornare nelle loro case al nord. Lo riporta Al Jazeera citando dei filmati ottenuti dall’emittente. Hamas ha condannato l’episodio parlando di “crimine atroce” e di “un’ulteriore prova del fascismo e del comportamento criminale sionista, nel contesto della brutale guerra di sterminio contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza”. Hamas ha poi lanciato un appello alle Nazioni Unite e alla Corte Penale Internazionale affinché “adottino azioni urgenti per fermare l’uccisione sistematica del nostro popolo” e ritenere responsabili i “criminali di guerra” contro “civili indifesi”.
Raid israeliano in Cisgiordania, almeno cinque feriti
Almeno cinque palestinesi sono rimasti feriti dal fuoco israeliano durante i raid nel campo profughi di Qalandiya e nella città di Nablus, in Cisgiordania. È quanto riferisce l’agenzia di stama Wafa, ripresa da Al Jazeera, citando fonti locali. Quattro delle vittime sono rimaste ferita a Qalandiya, dove un gran numero di soldati israeliani hanno fatto irruzione in diverse case con i bulldozer. I quattro feriti hanno ricevuto cure nella città di Ramallah. Il quinto ferito, un 23enne, è stato colpito alla coscia e ha ricevuto cure dalla Mezzaluna Rossa palestinese, stando a quanto riferito da Wafa.
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