Colpiti i depositi missilistici del gruppo militante libanese Hezbollah
L’esercito siriano afferma che attacchi aerei israeliani vicino alla città settentrionale di Aleppo hanno ucciso e ferito diverse persone e causato danni materiali. L’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede in Gran Bretagna, un osservatorio di guerra dell’opposizione, ha fatto sapere che gli attacchi israeliani hanno colpito i depositi missilistici del gruppo militante libanese Hezbollah nel sobborgo meridionale di Jibreen, vicino all’aeroporto internazionale di Aleppo. Decine di soldati sono rimasti uccisi o feriti negli attacchi.
I media statali siriani hanno citato un funzionario militare anonimo, il quale ha affermato che i raid di Israele sono coincisi con gli attacchi di droni da parte di gruppi ribelli siriani contro obiettivi civili ad Aleppo e nei suoi sobborghi. Non è stato fornito un numero esatto delle vittime.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani almeno 36 soldati siriani sarebbero rimasti uccisi nell’attacco, mentre decine sarebbero rimasti feriti, alcuni dei quali in modo grave. I bombardamenti avrebbero preso di mira un deposito di armi dei miliziani libanesi di Hezbollah nella zona di Jabrin, vicino all’aeroporto di Aleppo e le basi delle forze di difesa aerea ad Al-Saferah. Esplosioni sono state udite anche nella zona di Kafr Joum, nella parte occidentale di Aleppo.
Ong: “Salito a 42 morti il bilancio dei raid israeliani su Aleppo”
Sarebbe salito a 42 morti il bilancio dei presunti raid israeliani di questa mattina nella regione di Aleppo, nel nord della Siria. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, citato da Al Jazeera. “Quarantadue morti, di cui sei appartenenti al gruppo libanese Hezbollah e 36 soldati siriani”, ha scritto l’osservatorio.
Nessuna dichiarazione in merito ai presunti attacchi è arrivata dai funzionari israeliani. Tel Aviv ha promesso di frenare il radicamento di esponenti iraniani in Siria e negli ultimi anni ha condotto centinaia di raid nel Paese guidato da Bashar al Assad. Ieri i medi siriani hanno riferito di bombardamenti aerei vicino a Damasco, sostenendo che negli stessi sarebbero rimasti feriti due civili. Gli attacchi si sono intensificati negli ultimi cinque mesi sullo sfondo della guerra a Gaza e degli scontri in corso tra Hezbollah e le forze israeliane al confine tra Libano e Israele.
WP: “Da Biden ok ad altre bombe e aerei da guerra per Israele”
Negli ultimi giorni l’amministrazione Biden ha autorizzato l’invio di miliardi di altre bombe e aerei da guerra a Israele per miliardi di dollari nonostante le preoccupazioni di Washington per la prevista offensiva militare a Rafah, nel sud di Gaza, che potrebbe mettere a rischio centinaia di migliaia di civili palestinesi. Lo riferisce il Washington Post (WP), citando fonti del Pentagono e del dipartimento di Stato. Secondo il giornale, i nuovi pacchetti di armi includono più di 1.800 bombe MK84 da 2.000 libbre (pari a oltre 900 kg) e 500 bombe MK82 da 500 libbre (pari a oltre 226 kg). Il Washington Post riporta che la scorsa settimana, il dipartimento di Stato ha autorizzato il trasferimento di 25 jet da combattimento F-35A e di motori per un valore di circa 2,5 miliardi di dollari e precisa che il trasferimento era stato approvato dal Congresso nel 2008, quindi il dipartimento non era tenuto a fornire una nuova notifica ai parlamentari. “Anche le bombe MK84 e MK82 il cui trasferimento è stato autoritzzato questa settimana erano state approvate dal Congresso anni fa” ma non erano ancora state inviate, scrive il WP. Le bombe da 2mila libbre, capaci di radere al suolo isolati di città e di lasciare crateri di oltre 12 metri, non vengono quasi più utilizzate dai militari occidentali in luoghi densamente popolati a causa del rischio di vittime civili, spiega il Washington Post, sottolineando che secondo diverse notizie Israele le ha usate ampiamente a Gaza, in particolare nel bombardamento del campo profughi di Jabalya il 31 ottobre, in cui morirono più di 100 persone.
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