Migranti, attesa per voto finale del Parlamento europeo su Patto migrazione e asilo

La commissaria agli Affari interni dell'Ue Ylva Johansson: "Se non si voterà a favore ci troveremo nei guai"

Grande attesa per la votazione finale del Parlamento europeo sul Patto migrazione e asilo, in programma martedì alle ore 17. Da quanto si apprende, subito dopo seguirà un breve punto stampa con la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il primo ministro belga, della presidenza di turno del Consiglio, Alexander De Croo. Il voto finale al Consiglio dovrebbe svolgersi in occasione del Consiglio Agrifish del 29 aprile con un punto senza discussione da approvare con la maggioranza qualificata.

Johansson: “Se Parlamento Ue non vota accordo ci troveremo in guai”

“Spero che il Parlamento voti sì. E allora sarà davvero un grande momento per l’Europa, che dimostrerà che siamo in grado di affrontare anche questioni politiche molto impegnative come la migrazione”. È quanto afferma in un’intervista al Corriere della Sera, la commissaria agli Affari interni dell’Ue Ylva Johansson.

“Con questo accordo abbiamo già tolto argomenti all’estrema destra e sembra che la migrazione non sia più in cima all’agenda dei dibattiti politici. Ma se domani (oggi per chi legge, ndr) il Parlamento non approverà il Patto, lo scenario sarà totalmente diverso perché questo è il momento“, ha aggiunto, “in 5 anni abbiamo costruito la fiducia, condotto i negoziati, trovato l’accordo su una proposta bilanciata con il sostegno da parte dei gruppi politici e della maggioranza degli Stati. Se non si voterà a favore ci troveremo nei guai“. In nuovo Patto, assicura Johansson, “sarà molto positivo per l’Europa. Stiamo proteggendo i confini e i diritti fondamentali e stiamo gestendo la migrazione in modo ordinato”. 

Johansson: “Se voto su Patto fallisce, falliamo tutti”

“Ora voterete, questo è il vostro momento. Voi siete i legislatori, i nostri cittadini stanno guardando. Un voto può portare un vero cambiamento in meglio. Ciò dimostra che l’Europa può scendere a compromessi, che l’Europa può gestire anche le sfide enormi. Se il voto sul pacchetto fallisce, falliamo tutti“, ha poi detto Johansson nel suo intervento nel dibattito davanti alla plenaria dell’Europarlamento prima del voto. “Anche il mondo sta guardando. Ogni volta che vado in certi paesi, dicono: vieni qui per discutere di migrazione, perché prima non metti in ordine la tua casa? Adesso possiamo mettere ordine in casa nostra”, ha proseguito. “A febbraio ho partecipato alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. All’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati dell’Unhcr, Filippo Grandi, è stato chiesto: se ci fosse una sola cosa che si potrebbe desiderare venga implementata l’anno prossimo per una migliore migrazione, quale sarebbe? ‘Il Patto’, ha risposto. Grazie al Patto possiamo gestire una delle maggiori sfide europee, la migrazione, in modo sostenibile e basato sui nostri valori. Ora vi chiederò di fare il passo finale e definitivo e di votare a favore”, ha rimarcato. “Mi piace molto il calcio. Allora mettiamola così. Siamo in finale. Tutto è in gioco. Non stiamo guardando dalla panchina. Siamo in campo. La palla sta rotolando. Adesso è il momento di riunirci come squadra e di segnare per l’Europa. Potrebbero volerci anni prima che arriviamo di nuovo in finale, se mai avremo questa opportunità. E dobbiamo coglierla“, ha concluso.

Weber: “Con questo voto sul Patto si vedrà se Pd è europeista”

“Il voto sul pacchetto dell’UE sull’asilo e la migrazione è uno dei più importanti di questa legislatura. Deciderà inoltre se l’UE darà prova di forza d’azione in materia di politica migratoria. I cittadini europei si aspettano che i politici forniscano risposte a questa grande sfida. Dopo anni di dibattiti angoscianti, ora sono necessarie soluzioni”. Lo dichiara il presidente del Gruppo del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber in vista del voto di domani sul pacchetto asilo e migrazione.

“Abbiamo bisogno di una procedura ordinata per ridurre l’immigrazione, di controlli rigorosi alle frontiere esterne dell’Unione europea e di lotta contro l’immigrazione clandestina, contro il modello imprenditoriale dei trafficanti e della criminalità organizzata – rimarca il popolare tedesco -. I socialdemocratici italiani non devono sottrarsi alle loro responsabilità. L’Italia è il paese più colpito.Se il patto migratorio fallisse, causerebbero danni enormi all’Europa e in particolare all’Italia. Questo non deve accadere. Il voto di domani deciderà se il Pd continuerà ad essere un partito europeista”.

Benifei: “No lezioni da Weber, Pd voterà contro il Patto Ue”

“Il Partito democratico non si fa dare lezioni di europeismo dal presidente del Ppe Manfred Weber che lavora sistematicamente da mesi per smantellare il Green deal Europeo o per annacquare le proposte di riforma per superare il diritto di veto, dimostrando di essere completamente asservito alla destra ultranazionalista. Il Ppe vuole trasformare la politica europea in materia di asilo e migrazione in una questione puramente securitaria, usare i fondi europei per costruire mura e recinzioni alle frontiere dell’Unione e per l’esternalizzazione ‘modello Ruanda’”. È quanto dichiara Brando Benifei, capodelegazione degli eurodeputati PD al Parlamento europeo.

“La questione è ovviamente complessa e i gruppi parlamentari europei si divideranno perché c’è chi pensa legittimamente che questo compromesso sia meglio di nessun compromesso, ma per noi da italiani del PD è davvero troppo poco e per questo voteremo contro”, continua. “Il Patto Migrazione che esce dall’accordo fatto col Consiglio, infatti, danneggia l’Italia, perché vuole trasformare il nostro Paese in un CPR all’aria aperta, spinge verso i paesi terzi la gestione dei rifugiati e dei richiedenti asilo invece che promuovere un’autentica ripartizione delle responsabilità. Per noi i diritti umani e la solidarietà europea sono fondamentali, non avalliamo un accordo che lascia troppo sola l’Italia e non è sufficientemente solido sui diritti delle persone più fragili”, conclude Benifei.