Metsola: "Fatto la storia dopo 10 anni di lavoro". Salvini: "Votato contro, Italia lasciata sola". Ecco cosa prevedono le nuove norme
Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva tutti i dieci provvedimenti che compongono il Patto migrazione e asilo. La storica votazione, il cui esito non era scontato fino all’ultimo, arriva al termine di un lungo lavoro negli ultimi quattro anni e dopo il tentativo fallito di riformare la gestione dell’asilo e della migrazione nella scorsa legislatura. Ora passerà al Consiglio per l’ok definitivo senza discussione.
Metsola: “Abbiamo fatto la storia dopo 10 anni di lavoro”
“Abbiamo fatto la Storia. Abbiamo creato un solido quadro legislativo su come gestire la migrazione e l’asilo nell’Ue. Sono passati più di dieci anni di lavoro. Ma abbiamo mantenuto la parola data. Un equilibrio tra solidarietà e responsabilità. Questa è la via europea”, ha commentato su X la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.
Metsola: “Patto ha potenziale per prevenire morti in mare”
“Questo pacchetto ha tutto il potenziale per fare davvero la differenza per aiutare diversi paesi a prevenire le morti in mare e ad affrontare una questione che è stata lasciata in sordina per troppo tempo. Ora dobbiamo assicurarci che quanto concordato sia pienamente attuato in tutti i nostri Stati membri”, ha poi detto Metsola in conferenza stampa. “Queste nuove leggi riconoscono criticamente che la migrazione è soprattutto una questione umana. E che dietro ogni statistica straziante c’è una vita, un sogno, un nome. Oggi questo Parlamento ha dimostrato di essere davvero all’altezza delle sue responsabilità e delle sue promesse. Questo è il nocciolo della questione. Naturalmente c’è ancora molto da fare per quanto riguarda i rimpatri derivanti dalla collaborazione con i nostri paesi partner. Continueremo il lavoro”, ha rimarcato.
Salvini: “Lega ha votato contro, Italia lasciata sola”
“Il Parlamento europeo approva, per una manciata di voti, il patto sull’immigrazione. Una proposta deludente che non risolve in alcun modo il problema dei flussi illegali e clandestini lasciando sola l’Italia, ancora una volta. La Lega ha votato contro l’impianto di questa ‘riforma’, dopo aver proposto soluzioni di buonsenso per fermare le partenze e cooperare con i Paesi d’origine, tutte non prese in considerazione da un parlamento che è evidentemente lontano dagli interessi e dalle richieste di sicurezza dei cittadini europei. Basta con sinistra e socialisti, c’è bisogno di una nuova maggioranza a Bruxelles, a difesa dei Popoli europei: l’8 e il 9 giugno si cambia, col tuo voto”, ha scritto su Facebook il leader della Lega, Matteo Salvini, non soddisfatto dell’accordo raggiunto dal Parlamento Europeo.
Unhcr: “Passo avanti per asilo più efficace”
“Accolgo con favore l’adozione del Patto dell’Ue sulla migrazione e l’asilo da parte del Parlamento europeo, un grande passo avanti verso un sistema di asilo più efficace e condiviso. Il Patto deve ora essere attuato rispettando i principi della protezione dei rifugiati: l’Unhcr è pronto a sostenerlo“. Lo scrive su X l’Alto commissario dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) Filippo Grandi.
Orban: “Patto è un altro chiodo sulla bara dell’Ue”
“Il Migration pact è un altro chiodo sulla bara dell’Unione Europea. L’unità è morta, i confini sicuri non esistono più. L’Ungheria non cederà mai alla frenesia migratoria di massa! Abbiamo bisogno di un cambiamento a Bruxelles per fermare l’immigrazione“. Lo ha scritto su X il primo ministro ungherese Viktor Orban.
Cosa prevede il nuovo patto
Solidarietà e responsabilità
Per aiutare i Paesi Ue più esposti alle pressioni migratorie, gli altri Stati membri dovranno contribuire accogliendo una parte dei richiedenti asilo o dei beneficiari di protezione internazionale nel loro territorio, stanziare contributi finanziari o fornire un sostegno tecnico-operativo. Saranno inoltre aggiornati i criteri che attribuiscono a uno Stato la responsabilità di esaminare le domande di protezione internazionale (le cosiddette ‘norme di Dublino’). Il regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione, presentato dal relatore Tomas Tobé (SE, PPE), è stato approvato con 322 voti favorevoli, 266 contrari e 31 astensioni.
Situazioni di crisi
Il regolamento sulle situazioni di crisi e di forza maggiore istituisce un meccanismo di risposta agli aumenti improvvisi degli arrivi, garantendo solidarietà e sostegno agli Stati membri che devono far fronte a un afflusso eccezionale di cittadini di paesi terzi. Le nuove norme affronteranno anche il tema della strumentalizzazione dei migranti, ossia il loro uso da parte di paesi terzi o attori non statali ostili con l’obiettivo di destabilizzare l’Ue. Il regolamento, presentato dal relatore Juan Fernando López Aguilar (ES, S&D), è stato approvato con 301 voti favorevoli, 272 contrari e 46 astensioni.
Accertamenti alle frontiere (Screening)
Le persone che non soddisfano i requisiti per entrare nell’Ue saranno soggette a un accertamento preliminare della durata massima di sette giorni e comprensivo di identificazione, raccolta di dati biometrici e controlli sanitari e di sicurezza. Gli Stati membri dovranno istituire meccanismi di controllo indipendenti per garantire il rispetto dei diritti fondamentali. Il regolamento, presentato dalla relatrice Birgit Sippel (DE, S&D), è stato approvato con 366 voti favorevoli, 229 contrari e 26 astensioni. I deputati hanno approvato anche un nuovo regolamento sul sistema centralizzato di informazioni sulle condanne (ECRIS-TCN) con 414 voti favorevoli, 182 contrari e 29 astensioni.
Procedure di asilo più rapide
In tutta l’Ue sarà introdotta una nuova procedura per il riconoscimento e la revoca della protezione internazionale. Con le nuove regole, il trattamento delle domande di asilo alle frontiere dovrà diventare più rapido, con scadenze più brevi per le domande infondate o inammissibili. La legge, presentata dalla relatrice Fabienne Keller (FR, Renew), è stata approvata con 301 voti favorevoli, 269 contrari e 51 astensioni. La nuova procedura per il rimpatrio alle frontiere è stata approvata con 329 voti favorevoli, 253 contrari e 40 astensioni.
Regolamento Eurodac
I dati delle persone che entrano irregolarmente nell’Ue, comprese le impronte digitali e le immagini del volto di chiunque abbia più di sei anni, saranno memorizzati nella banca dati Eurodac aggiornata. Le autorità potranno anche segnalare gli individui aggressivi, armati o che rappresentino una minaccia alla sicurezza. Il regolamento, presentato dal relatore Jorge Buxadé Villalba (ES, ECR), è stato approvato con 404 voti favorevoli, 202 contrari e 16 astensioni.
Attribuzione delle qualifiche
Il Parlamento europeo ha anche approvato nuove regole comuni per tutti gli Stati membri sul riconoscimento dello status di rifugiato o di persona che gode di protezione sussidiaria e sui diritti applicabili al riguardo. Gli Stati membri avranno il compito di valutare la situazione nel paese di origine sulla base dei dati forniti dall’Agenzia Ue per l’asilo. Una volta concesso, lo status di rifugiato sarà sottoposto a verifiche regolari. Chi ha richiesto protezione dovrà rimanere nel territorio dello Stato membro responsabile di esaminare la domanda o dello Stato che ha concesso la protezione. Il regolamento, presentato dal relatore Matjaz Nemec (SI, S&D), è stato approvato con 340 voti favorevoli, 249 contrari e 34 astensioni.
Accoglienza dei richiedenti asilo
Gli Stati membri dovranno garantire che gli standard di accoglienza dei richiedenti asilo, ad esempio per quel che riguarda alloggi, istruzione e sanità, siano gli stessi in tutta l’Unione. I richiedenti asilo registrati potranno iniziare a lavorare al più tardi entro sei mesi dalla data di presentazione della domanda. Si procederà anche a regolamentare le condizioni di detenzione e la limitazione della libertà di circolazione, in modo da disincentivare gli spostamenti da un Paese Ue all’altro. La direttiva, presentata dalla relatrice Sophia In ‘T Veld (NL, Renew), è stata approvata con 398 voti favorevoli, 162 contrari e 60 astensioni.
Accesso sicuro e legale all’Europa
Il nuovo quadro per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria prevede che gli Stati membri possano offrirsi di ospitare i cittadini di paesi terzi riconosciuti dall’Onu come rifugiati, ai quali sarà garantito un accesso all’Ue legale, organizzato e sicuro. Il regolamento, presentato dal relatore Malin Björk (SE, The Left), è stato approvato con 452 voti favorevoli, 154 contrari e 14 astensioni.
Prossime tappe
Una volta approvate formalmente anche dal Consiglio, le leggi entreranno in vigore dopo essere state pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Ue. L’applicazione dei regolamenti è prevista dopo due anni. Per quanto riguarda la direttiva sulle condizioni di accoglienza, gli Stati membri avranno due anni di tempo per introdurre le modifiche nelle loro leggi nazionali.
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