IN AGGIORNAMENTO – La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 192. Resta alta la tensione tra Stato ebraico e Iran dopo l’attacco con centinaia di droni e missili da crociera lanciato nella notte tra sabato e domenica e neutralizzato da Iron Dome e jet alleati. Secondo il Wall Street Journal la risposta dell’esercito israeliano a Teheran potrebbe arrivare già oggi. Per i media locali il gabinetto di guerra, riunito di nuovo nel pomeriggio, ha valutato diverse opzioni, ognuna delle quali rappresenta una ritorsione “dolorosa”, ma non tali da scatenare una guerra regionale. L’obiettivo – viene spiegato – sarebbe quello di scegliere una risposta che non venga bloccata dagli Stati Uniti.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto ai ministri del Likud durante un incontro privato che Israele risponderà all’attacco iraniano, “ma dovrà farlo con saggezza e non di pancia”. Lo riferisce l’emittente pubblica Kan. Secondo Netanyahu l’Iran dovrà “aspettare nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l’attacco, proprio come ha fatto fare lo stesso a Israele”. Un alto funzionario israeliano ha dichiarato a Kan che Israele risponderà all’Iran e che è solo questione di quando e dove.
“La nostra prima preoccupazione è stato il personale italiano schierato in Medioriente, uomini e donne impiegati in Libano, Iraq, Kuwait e nella missione navale in Mar Rosso. I nostri contingenti sono stati avvisati per tempo del possibile attacco e ciò ha consentito loro di prendere le contromisure necessarie, procedure di sicurezza note e ben rodate che non hanno colto di sorpresa i militari italiani”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nell’informativa davanti alla commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera sul Medioriente. “Quanto accaduto – ha sottolineato Crosetto – non modifica la valutazione di sicurezza delle nostre missioni in Iraq e in Kuwait. Aumentano i rischi di potenziali danni collaterali relativamente al Mar Rosso e soprattutto in Libano”. Crosetto ha spiegato che “stabilito che i nostri militari non sono obiettivi deliberati, permane il rischio di un loro coinvolgimento anche se non intenzionale nello scambio di fuoco tra le parti”. Le garanzie iraniane sulla missione Unifil “non ci esimono dal mantenere alto il livello di attenzione, continuando a svolgere la missione che ora più che mai assume grandissimo valore nell’ambito di una possibile e non auspicata escalation”, ha osservato.
“L’annunciata riposta di Teheran all’attacco al consolato di Damasco è avvenuta mediante il lancio di oltre 170 droni, 120 missili balistici, 30 missili da crociera. Numeri importanti, e lo sono ancor di più se si considera che si tratta del primo attacco dell’Iran sul suolo di Israele. Non è stato un semplice atto simbolico o dimostrativo”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nell’informativa davanti alla commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera, aggiungendo che “il risultato dell’attacco è stato quasi nullo, il sistema antimissile israeliano ha dimostrato piena efficacia” e “il 99% dei vettori lanciati è stato intercettato e abbattuto”. Ma il ministro ha sottolineato come “solo la poderosa difesa antimissile israeliana ha impedito danni sostanziali. Contro qualsiasi altra nazione sarebbero stati potenzialmente micidiali”.
“E’ evidente che la risposta dell’Iran è stata così forte da indurre alcuni a fare affermazioni deliranti. Il regime sionista criminale, infanticida e usurpatore sarebbe capace di qualsiasi azione sciocca e sconsiderata”. Lo ha detto a LaPresse l’ambasciata iraniana a Roma commentando le parole dell’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, in merito al presunto coinvolgimento dell’Iran nelle minacce alla ambasciate dello Stato ebraico nel mondo.
La Casa Bianca è “fiduciosa” che il premier Benjamin Netanyahu sia “consapevole” delle “preoccupazioni” espresse dal presidente Joe Biden riguardo ai rischi di un’escalation della guerra a Gaza e dello scoppio di un “ampio conflitto regionale”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, rispondendo ad una domanda sulla risposta di Israele all’attacco iraniano.
Quello dell’Iran nell’attacco a Israele è stato un “fallimento imbarazzante”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, in un briefing alla stampa.
La Casa Bianca ribadisce che non c’è stato alcun avvertimento preventivo da parte dell’Iran sui tempi e gli obiettivi dell’attacco contro Israele. “E’ una narrativa ridicola”, ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby.
“Il governo israeliano determinerà da solo se ci sarà una risposta” all’attacco iraniano “e quale sarà la risposta”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, sottolineando che gli Stati Uniti “non saranno coinvolti” nell’eventuale risposta militare israeliana.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto questo pomeriggio un colloquio telefonico con il re di Giordania Abdallah II sulla situazione regionale in Medio Oriente dopo l’attacco iraniano contro Israele. Lo riferisco una nota di palazzo Chigi spiegando che la premier nel corso del colloquio “ha richiamato le conclusioni della riunione dei Leader G7 che aveva presieduto nella giornata di domenica e i due Leader si sono concentrati sull’esigenza di evitare un’ulteriore escalation nella regione”. In linea con la Dichiarazione G7, Meloni ha ricordato “l’importanza di porre fine alla crisi a Gaza, continuando a lavorare per un cessate il fuoco immediato e sostenibile e per il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas”. I due leader, prosegue la nota, “hanno quindi discusso della risposta alla crisi umanitaria a Gaza che vede la Giordania svolgere un ruolo di primo piano. Meloni ha ribadito l’impegno italiano nel fornire assistenza umanitaria alla popolazione della Striscia”. Meloni e il Re Abdallah hanno concordato di mantenersi in stretto contatto nelle prossime settimane.
Il capo di stato maggiore dell’Idf, tenente generale Herzi Halevi, in una dichiarazione dalla base aerea di Nevatim, ha affermato che l’attacco missilistico e di droni iraniani contro Israele “avrà una risposta”. Lo riporta il Times of israel. “L’Iran voleva danneggiare le capacità strategiche dello Stato di Israele, qualcosa che non era mai successo prima, ma eravamo preparati”, ha affermato. Quanto agli aiuti avuti da Paesi alleati e in particolar modo dagli Stati Uniti. “Pensiamo che lo Stato di Israele sia molto forte e sappia affrontare da solo, ma con una minaccia così numerosa siamo sempre felici di avere (gli Stati Uniti) con noi”.
Joe Biden ribadisce che “gli Stati Uniti sono impegnati per la sicurezza di Israele“. Allo stesso tempo, ha detto il presidente Usa prima dell’incontro nello Studio Ovale col premier iracheno Mohammed Shia al-Sudani, “siamo impegnati per un cessate il fuoco che riporti a casa gli ostaggi”.
La risposta di Israele all’attacco iraniano di sabato potrebbe essere “imminente”. Lo ha detto lunedì un funzionario israeliano, come riferisce Nbc. Parlando dopo che il gabinetto di guerra israeliano si è riunito per diverse ore, il funzionario ha rivelato che la leadership di Tel Aviv ritiene che sia importante che non passi troppo tempo tra l’attacco e la risposta. “Qualsiasi risposta sarà coordinata con gli americani”, ha precisato il funzionario.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto al segretario alla Difesa americano Lloyd Austin che Israele non ha altra scelta che rispondere all’attacco missilistico e di droni lanciato dall’Iran sabato sera. Lo riferisce il sito Axios.
Il Gabinetto di guerra israeliano ha concluso la riunione prevista per discutere la risposta all’attacco dell’Iran di sabato notte. Secondo quanto riferisce Channel 12 sono state discusse diverse opzioni, ognuna delle quali rappresenta una ritorsione “dolorosa” contro l’Iran, ma non tali da scatenare una guerra regionale. L’obiettivo – viene spiegato – sarebbe quello di scegliere una risposta che non venga bloccata dagli Stati Uniti.
Israele avrebbe deciso di rinviare l’offensiva militare nella città di Rafah, nel sud di Gaza, dopo l’attacco missilistico iraniano del fine settimana contro lo Stato ebraico. Lo riporta la Cnn citando fonti israeliane. La stessa notizia era stata riportata ieri sera dall’emittente pubblica israeliana Kan ma il Likud, il partito del primo ministro Benjamin Netanyahu aveva smentito.
Nel corso di un colloquio con il ministro degli Esteri britannico David Cameron il responsabile della diplomazia iraniana, Hossein Amir Abdollahian, ha ribadito che l’Iran “non accoglie con favore l’escalation della tensione nella regione, ma se il regime israeliano cerca l’avventura, la nostra prossima risposta sarà immediata, più forte e più ampia”. Abdollahian ha aggiunto che le crisi in Medioriente “affondano le loro radici nel ruolo distruttivo del regime israeliano”.
Il Wall Street Journal, citando funzionari statunitensi e occidentali, prevede che Israele risponderà rapidamente all’attacco iraniano, forse già oggi. Tuttavia gli stessi funzionari auspicano che sia l’Iran che Israele possano rivendicare una vittoria sufficiente in quanto accaduto sabato notte tale da offrire loro una via d’uscita da un’ulteriore escalation.
Il governo tedesco ha convocato l’ambasciatore dell’Iran a Berlino a seguito dell’attacco a Israele. Lo ha annunciato un portavoce del ministero degli Esteri della Germania, precisando che l’incontro è al momento in corso. Lo riporta il Tagesschau. Il governo tedesco ha nuovamente condannato l’attacco dell’Iran: è “chiaramente contrario al diritto internazionale e non può essere giustificato da nulla”, ha detto il portavoce.
“Anche oggi sarò impegnata in una serie di altre telefonate con gli attori regionali mediorientali. Tutti quanti stiamo facendo i massimi sforzi e sono contenta che ci sia questa unità di vedute” sulla crisi in Medioriente “e su quello che va fatto relativamente al tema Israele-Iran, e anche su quello che va fatto e continuato a fare per arrivare a un cessate il fuoco e a un rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas per quello che attiene la situazione di Gaza. Insomma un lavoro che ci impegna molto ma che siamo chiamati a fare con grande senso di responsabilità”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a margine della 56esima edizione del Salone internazionale dei vini e distillati (Vinitaly) a Veronafiere.
L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno aiutato gli Stati Uniti e l’intelligence israeliana nell’affrontare l’attacco lanciato sabato sera dall’Iran. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo cui, i Paesi arabi inizialmente temevano che la condivisione dei materiali di intelligence li avrebbe coinvolti direttamente nel conflitto e avrebbe portato ad azioni di ritorsione da parte dell’Iran. Dopo i colloqui con gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita hanno invece concordato a condividere le informazioni, mentre la Giordania ha annunciato che avrebbe consentito agli americani e ad altri eserciti di utilizzare il suo spazio aereo, oltre a dispiegare le sue forze aeree per intercettare droni e missili iraniani.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto a Tel Aviv di “contribuire alla de-escalation” in Medioriente dopo l’attacco di sabato dell’Iran contro Israele. Durante una visita a Shanghai, Scholz ha detto ai giornalisti che “l’Iran deve fermare questa aggressione”. Alla domanda se cercherà di dissuadere il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu da una risposta militare all’attacco, il leader tedesco ha risposto che c’è un ampio consenso sul fatto che il successo di Israele nel respingere l’attacco con l’aiuto degli alleati sia stato “davvero impressionante”. Ha poi aggiunto che “questo è un successo che forse non dovrebbe essere buttato via. Da qui anche il nostro consiglio di contribuire alla de-escalation”.
Il gabinetto israeliano per la gestione della guerra si riunirà alle 14 ora locale (le 13 in Italia) per un altro dibattito sulla questione della risposta all’attacco che l’Iran ha lanciato sabato sera contro Israele. Lo riporta Ynet.
L’esercito israeliano (Idf) ha rinnovato oggi l’avvertimento ai palestinesi di Gaza di non ritornare nel nord della Striscia, dicendo che i palestinesi dovrebbero rimanere nel sud di Gaza, dove è stato detto loro di rifugiarsi, perché il nord è una “zona di combattimento pericolosa”. A dirlo il portavoce dell’Idf, Avichay Adraee, in un post su X. L’avvertimento giunge dopo che 5 persone sono state uccise mentre cercavano di raggiungere le loro case nel nord di Gaza. Le autorità ospedaliere di Gaza hanno dichiarato che 5 persone sono state colpite dalle forze israeliane mentre cercavano di dirigersi verso nord; al momento l’esercito israeliano non ha rilasciato commenti su questo e le circostanze precise dietro queste morti non sono state chiarite.
La presa di possesso del Cardinale Pierbattista Pizzaballa, prevista per oggi alle 18, è stata rinviata a data da destinarsi. Lo rende noto la sala stampa vaticana. Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha annullato il suo viaggio a causa dell’aggravarsi della situazione in Medioriente, dopo l’attacco iraniano. Pizzaballa avrebbe dovuto prendere possesso del titolo di Sant’Onofrio, in Piazza Sant’Onofrio a Roma.
“La Cina invita le parti interessate a mantenere la calma e la moderazione per evitare un’ulteriore escalation della tensione“. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian, rispondendo a una domanda dei giornalisti che gli hanno chiesto se la Cina teme di essere trascinata nell’escalation del conflitto in Medioriente dopo l’attacco lanciato nella tarda serata di sabato dall’Iran contro Israele. Lo riporta il Global Times.
Nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore sono stati portati negli ospedali i corpi di 68 persone morte in bombardamenti israeliani e altre 94 persone sono rimaste ferite. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, precisando che con queste vittime salgono a 33.797 i morti e a 76.456 i feriti nella Striscia dall’inizio della guerra lo scorso 7 ottobre. Il ministero nei suoi dati non distingue fra civili e combattenti, ma ha riferito che due terzi dei morti sono bambini e donne. Sempre secondo il ministero della Sanità di Gaza, inoltre, molte vittime sono rimaste sotto le macerie. Israele ha lanciato la sua guerra contro Hamas dopo il complesso attacco del gruppo militante al sud di Israele il 7 ottobre. Secondo le autorità israeliane, nell’attacco sono state uccise 1.200 persone, perlopiù civili, e circa 250 sono state prese in ostaggio. Israele afferma di aver ucciso 12mila militanti nella sua offensiva.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo governo “sono diventati una minaccia esistenziale per Israele”. Lo ha detto il leader dell’opposizione Yair Lapid, come riporta il Times of Israel. Rivolgendosi alla stampa prima dell’incontro settimanale del suo partito Yesh Atid alla Knesset, ovvero il parlamento israeliano, Lapid ha affermato che sia gli amici che i nemici di Israele “sentono l’odore di debolezza” dell’attuale governo. “La settimana scorsa ero a Washington per riunioni con l’intera amministrazione statunitense”, ha aggiunto, “sono scioccati da questo governo: dalla mancanza di responsabilità, dalla mancanza di professionalità, dalla cattiva gestione”.
Dopo l’attacco lanciato dall’Iran contro Israele “siamo estremamente preoccupati per l’escalation delle tensioni nella regione. Invitiamo tutti i Paesi della regione a mostrare moderazione“. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, come riporta l’agenzia Tass. “Un’ulteriore escalation non è nell’interesse di nessuno”, ha aggiunto, “pertanto, ovviamente, sosteniamo che tutti i disaccordi siano risolti esclusivamente per via politica e con metodi diplomatici”.
Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha sentito i ministri degli Esteri di Egitto, Giordania, Arabia Saudita e Turchia per sottolineare “l’importanza di evitare un’escalation e di coordinare una risposta diplomatica”. Lo ha riferito un portavoce del dipartimento di Stato Usa. I colloqui sono giunti a seguito dell’attacco di sabato dell’Iran con droni e missili lanciati contro Israele in risposta all’attacco del 1° aprile contro il consolato iraniano a Damasco.
Il presidente Usa, Joe Biden, ha sentito telefonicamente i quattro leader del Congresso e ha espresso la “necessità urgente” che la Camera approvi il prima possibile il testo sulla sicurezza nazionale, che include aiuti a Ucraina, Israele e Gaza. La Casa Bianca ha riferito che Biden, lo speaker repubblicano della Camera Mike Johnson, il leader della maggioranza democratica del Senato Chuck Schumer, il leader della minoranza del Senato Mitch McConnell e il leader della minoranza della Camera Hakeem Jeffries si sono parlati nel pomeriggio locale di domenica “per discutere dell’attacco senza precedenti dell’Iran contro Israele”. “Durante la telefonata, il presidente ha discusso dell’urgente necessità che la Camera dei Rappresentanti approvi al più presto il supplemento per la sicurezza nazionale”, ha aggiunto la Casa Bianca.
Nel riferire della telefonata, il leader della maggioranza al Senato Schumer ha dichiarato in conferenza stampa che c’è stato un consenso “tra tutti i leader sul fatto che dobbiamo aiutare Israele e aiutare l’Ucraina, e ora si spera che possiamo lavorare su questo e fare questo la prossima settimana”. “È vitale per il futuro dell’Ucraina, per Israele e per l’Occidente”, ha detto Schumer.
L’Iran ha ripreso le operazioni all’aeroporto internazionale Imam Khomeini e all’aeroporto Mehrabad della capitale Teheran. Lo riferisce Al-Jazeera. Le autorità avevano chiuso gli aeroporti domenica prima di lanciare l’attacco senza precedenti di sabato con missili e droni contro Israele in risposta all’attacco del 1° aprile che ha colpito il consolato iraniano a Damasco, in Siria.
Per circa il 50% dei missili balistici dell’Iran contro Israele il lancio è fallito o si sono schiantati prima di raggiungere l’obiettivo. È quanto riporta il Wall Street Journal (Wsj) citando tre funzionari Usa. Secondo le fonti, l’Iran ha lanciato fra 115 e 130 missili balistici che hanno preso di mira Israele e solo circa la metà di questi sono stati intercettati con successo perché per gli altri il volo è stato un fallimento e non hanno raggiunto i loro obiettivi. “Alla faccia della decantata capacità dell’Iran di lanciare missili balistici”, ha dichiarato un funzionario statunitense citato dal Wsj.
Un attacco aereo israeliano ha colpito domenica sera il campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, uccidendo 5 persone e ferendone decine di altre nel colpire una casa e bombardando una moschea, che è stata completamente distrutta. È quanto riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti locali. Secondo Wafa, è stato colpito anche un palazzo residenziale.
Il Ministero dell’Istruzione di Israele ha annunciato che gli istituti scolastici riprenderanno a funzionare nella maggior parte del paese, alla luce del cambiamento di status seguito alle direttive del Comando del Fronte Interno dell’IDF domenica sera. Il rientro sarà graduale e secondo le indicazioni degli enti locali e dei vertici delle istituzioni. Nelle comunità al confine di Gaza e nelle comunità al confine settentrionale con il Libano, le attività educative funzioneranno in conformità con le direttive del Comando del Fronte Interno.
“Tra il 13 e il 14 aprile le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom), supportate dai cacciatorpediniere del comando europeo degli Stati Uniti, hanno ingaggiato e distrutto con successo più di 80 veicoli aerei senza equipaggio di attacco unidirezionale e almeno sei missili balistici destinati a colpire Israele provenienti dall’Iran e dallo Yemen“. Lo riferisce lo stesso Centcom in un post su X. “Ciò include un missile balistico sul suo veicolo di lancio e sette Uav distrutti a terra nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi, sostenute dall’Iran, prima del loro lancio. Il continuo comportamento senza precedenti, sconsiderato dell’Iran mette in pericolo la stabilità regionale e la sicurezza degli Stati Uniti e delle forze della coalizione. Il Centcom rimane nella posizione di sostenere la difesa di Israele contro queste pericolose azioni dell’Iran. Continueremo a lavorare con tutti i nostri partner regionali per aumentare la sicurezza regionale”, si legge nel comunicato pubblicato sulla piattaforma social.