Donald Trump è apparso in tribunale a New York per l’inizio delle selezioni della giuria nel processo relativo al caso della pornoattrice Stormy Daniels. La società dell’ex capo della Casa Bianca avrebbe effettuato un versamento di 130mila dollari nei confronti del suo legale dei tempi Michael Cohen che, con quella somma, avrebbe pagato per conto del tycoon la 45enne di Baton Rouge per evitare che rendesse pubbliche, un mese prima delle elezioni, le sue affermazioni su un rapporto sessuale con il magnate. I procuratori sostengono che i pagamenti a Cohen sono stati falsamente registrati come spese legali per nascondere il loro vero scopo. I difensori dell’ex presidente Usa sostengono che gli esborsi erano effettivamente spese legali e non una copertura.
Trump entrando in aula ha affermato che il processo è una “persecuzione” e “un attacco all’America”. Lo riporta la Cnn. “Quando entrerò in quell’aula di tribunale, so che avrò dietro di me l’amore di 200 milioni di americani e che lotterò per la libertà di 325 milioni di americani”, aveva scritto in precedenza sul social media ‘Truth’.
Il giudice Juan Merchan ha respinto la richiesta di ricusazione degli avvocati del tycoon che chiedevano che il magistrato si facesse da parte, poiché la figlia lavora per un’azienda che ha rapporti con il Partito democratico. Merchan ha affermato che la richiesta di ricusazione si basava su “una serie di riferimenti, allusioni e speculazioni non supportate”. La decisione fa seguito al rifiuto da parte del pubblico ministero di una mozione simile presentata dai legali di Trump lo scorso anno e a una serie di tentativi falliti la scorsa settimana da parte del team legale del candidato repubblicano per evitare il processo.