Raid di Israele contro Teheran utilizzando "droni lanciati da dentro il Paese"

Nella notte è scattata la rappresaglia di Israele all’attacco subìto sabato scorso dall’Iran. I droni di Tel Aviv hanno colpito nelle vicinanze della base militare di Esfahan anche se Teheran non ha ancora confermato l’offensiva. Intanto l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha fatto sapere che non ci sono stati danni ai siti nucleari. Sulla questione è tornato a parlare anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres: “È giunto il momento di fermare il pericoloso ciclo di ritorsioni“, ha fatto sapere il numero uno dell’Onu. 

22:03 Capo Cia accusa Hamas per stallo nei negoziati

Il direttore della Cia, Billa Burns, ha attribuito ad Hamas la colpa per la situazione di stallo che si è venuta a creare nei negoziati per la liberazione degli ostaggi, sostenendo che il gruppo militante palestinese ha respinto l’ultima proposta avanzata dai mediatori statunitensi, del Qatar e dell’Egitto. Lo riporta The Times of Israel. “È stata una profonda delusione ricevere una reazione negativa da Hamas”, ha detto Burns durante un evento presso il Centro presidenziale George W. Bush a Dallas (Texas). “E’ questa reazione negativa che realmente impedisce ai civili innocenti di Gaza di ottenere gli aiuti umanitari di cui hanno così disperatamente bisogno”, ha aggiunto. Burns ha spiegato che non può garantire che i colloqui avranno successo.”E ti si spezza il cuore perché anche qui puoi vedere in termini molto umani la posta in gioco”, ha aggiunto.

21:57 Macron: “Impegno per impedire escalation Libano-Israele”

Incontrando a Parigi il premier libanese, Najib Mikati, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha assicurato “l’impegno della Francia a fare tutto ciò che è in suo potere per impedire l’aumento della violenza tra Libano e Israele”. Lo riferisce l’Eliseo, citato da Radio France Internationale. Macron ha anche visto il capo dell’esercito libanese Joseph Aoun al quale ha espresso la “sua determinazione nel continuare a fornire alle forze armate libanesi il sostegno di cui hanno bisogno”.

21:09 Conte: “Costruttori pace sono i soli artefici della sicurezza”

“La sfida più importante è la sicurezza di noi tutti rispetto alle politiche belliciste in cui sono precipitate l’Italia e l’Europa. Chi si vuole impegnare per la sicurezza dovrebbe essere in prima linea per la diplomazia in Ucraina anziché per l’invio di armi a oltranza. Chi vuole tutelare la sicurezza dei cittadini dovrebbe adoperarsi per il cessate il fuoco immediato rispetto alla carneficina di Gaza anziché rimanere indifferente”. Lo ha detto il presidente del M5S, Giuseppe Conte, al Tempio di Adriano, a Roma, alla Scuola di formazione politica del Movimento. Serve “una soluzione duratura per due popoli e due Stati, per Palestina e Israele, anziché lasciare che reazioni e controreazioni possano scatenare un incendio, una guerra totale del Medio Oriente e non solo. Chi ci segue sa che abbiamo ripetuto che bisogna investire in negoziati di pace, sempre e ovunque, in Ucraina come a Gaza, in ogni conflitto armato a ogni latitudine del mondo. La bieca propaganda bellicista ci descrive come privi di coraggio. In realtà, mandare a combattere gli altri e spendere sempre più in armi per noi è una chiara manifestazione di vigliaccheria. Oggi i costruttori di pace sono i soli veri artefici di un orizzonte di effettiva sicurezza”, ha concluso.

21:03 Al Jazeera: esercito Iran ancora in massima allerta

Un corrispondente di Al Jazeera riferisce che l’esercito iraniano rimane in stato di massima allerta per il rischio di nuovi attacchi israeliani nelle prossime ore. Tuttavia fonti informate hanno riferito che il confronto diretto fra Tel Aviv e Teheran dovrebbe essere terminato.

21:00 Jihad islamica: “Mondo tace su crimini Israele in Cisgiordania”

La Jihad islamica palestinese ha condannato il “silenzio” del mondo arabo e della comunità internazionale su quelli che ha descritto come “crimini” commessi dalle forze israeliane e dai coloni in Cisgiordania. Lo riporta Al Jazeera. In un comunicato il gruppo militante ha denunciato il raid delle forze israeliane nel profughi di Nur Shams a Tulkarem. Ha anche preso posizione contro gli attacchi dei coloni ai palestinesi e alle loro proprietà. Secondo la Jihad islamica le sanzioni occidentali non avranno effetto se le stesse nazioni che le dispongono “chiudono un occhio” sui ministri israeliani che “armano e incitano” i coloni a compiere attacchi.

20:30 Iraq preoccupata per attacco su Isfahan

 L’Iraq ha espresso profonda preoccupazione per l’attacco contro la città di Isfahan, nel centro della Repubblica islamica. Lo riporta The Times of Israel citando l’agenzia di stampa irachena nella quale il governo di Baghdad avverte sui pericoli di una escalation militare nella regione.

20:25 Casa Bianca: “Parole Tajani su attacco? No comment”

“Non parlo delle nostre conversazioni diplomatiche”. Così la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha risposto alla domanda di una giornalista statunitense che le chiedeva se fossero “accurate” le parole del “primo ministro italiano” sul fatto che Israele avesse informato preventivamente gli Stati Uniti dell’attacco all’Iran. Oggi, nella conferenza stampa al termine del G7 dei ministri degli Esteri, il capo della Farnesina in conferenza stampa aveva riferito che “gli Stati Uniti sono stati informati all’ultimo minuto” dell’attacco di questa notte sull’Iran “ma non c’è stata condivisione”. 

20:15 Casa Bianca: “Non vogliamo escalation nella regione”

La Casa Bianca “non vuole un’escalation nella regione”. Lo ha detto la portavoce Karine Jean-Pierre, senza rilasciare ulteriore commenti sull’attacco di Israele all’Iran avvenuto nella notte. 

19:53 Israele in raid su Iran ha lanciato missili su impianto radar

Israele nel raid notturno sulla città iraniana di Isfahan avrebbe lanciato tre missili contro un sito radar di difesa aerea tramite caccia da combattimento. Lo riporta Abc News citando un funzionario americano. La fonte afferma che i missili sono stati lanciati dall’esterno dell’Iran. Ciò potrebbe essere correlato alle schegge trovate in Iraq questa mattina. Il sito radar – viene spiegato – faceva parte della protezione dell’impianto nucleare iraniano di Natanz. L’attacco sarebbe stato “molto limitato”.

19:36 Nessun danno rilevante alla base di Isfahan

Immagini satellitari pubblicate dalla Cnn sembrano escludere danni estesi alla base aerea iraniana di Isfahan, presumibilmente presa di mira nella risposta israeliana contro la Repubblica islamica. Lo riporta The Times of Israel, sottolineando che le immagini in questione risalgono alle 10.18 locali, cinque ore dopo l’impatto. 

19:03 Iran: “Irresponsabile veto Usa su adesione Palestina a Onu” 

 L’Iran ha definito “irresponsabile” e “non costruttivo” il veto degli Stati Uniti nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che ha impedito la piena adesione della Palestina all’organizzazione internazionale. Lo riporta Al Jazeera. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran Nasser Kanani “l’azione di Washington ha messo in luce la natura fraudolenta della politica estera statunitense e la sua posizione isolata”. Durante il voto di giovedì, 12 paesi dei 15 membri del Consiglio di Sicurezza hanno sostenuto una risoluzione che raccomanda la piena adesione della Palestina. Gran Bretagna e Svizzera si sono astenute. 

18:57 Idf: “Colpiti siti militari Hezbollah nel sud del Libano” 

Le forze israeliane di difesa (Idf)sostengono di aver effettuato diversi attacchi contro infrastrutture militari di Hezbollah nel sud del Libano. Lo riporta Al Jazeera. Nella mattinata di oggi, riferisce l’Idf, tre razzi sono stati lanciati dal Libano verso Israele e le truppe dello Stato ebraico hanno risposto colpendo con l’artiglieria i siti da cui erano stati effettuati gli attacchi. 

18:35 Iran: “Attacco fallito, droni abbattuti e nessuna vittima”

“I microveicoli aerei sono stati abbattuti senza provocare vittime o danni”. Lo ha detto il ministro iraniano degli Esteri Hossein Amirabdollahian, agli inviati dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) presso le Nazioni Unite a New York parlando dell’attacco sulla zona di Isfahan. Lo riporta Iran international sul suo profilo X. “I media filo-israeliani hanno cercato di trarre una vittoria dal loro fallimento ed esagerano la questione”, ha proseguito il titolare della diplomazia di Teheran.

18:28 Fonti Mur: “Contattati vertici Leonardo, sconcerto per accaduto”

Gli uffici del ministero dell’Università e della ricerca hanno contattato i vertici di Leonardo alla luce delle affermazioni dell’ad, Roberto Cingolani, il quale, durante un evento pubblico a Napoli, ha affermato di collegarsi da remoto per problemi di sicurezza. E’ quanto fanno sapere fonti del ministero. Cingolani ha anche reso noto che in un’Universitàalcuni tecnici di Leonardo impegnati in un open day sono stati attaccati fisicamente da gruppi di manifestanti. A seguito di tale episodio, Leonardo ha deciso di sospendere, almeno per un mese, le visite in centri accademici per motivi di sicurezza.Il ministro ha espresso profondo sconcerto per quanto accaduto e manifestato vicinanza alle persone aggredite. Bernini ha poi contattato il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, dove ieri si sono svolti i fatti, chiedendo maggiori dettagli. Questo ennesimo episodio di violenza – si apprende da fonti del Mur – dimostra l’utilità del Comitato ordine e sicurezza del 24 aprile, convocato dal ministro dell’Interno Piantedosi su richiesta del ministro Bernini per approfondire la situazione di sicurezza nelle Università. 

18:03 Blinken: “Anche con evacuazione Rafah alcuni civili in pericolo”

Anche con l’evacuazione di Rafah in vista di una possibile operazione di terra israeliana una parte della “popolazione civile” restererbbe nella zona e questo potrebbe avere “conseguenze terribili”. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in conferenza stampa a Capri al termine del G7. A Rafah, spiega, “ci sono circa 1,4 milioni di persone, molte delle quali sfollate da altre parti di Gaza. È fondamentale che le persone siano in grado di togliersi di mezzo da qualsiasi conflitto, e farlo è un compito colossale per il quale dobbiamo ancora vedere un piano. Non solo toglierli dal pericolo, ma assicurarci che possano essere sostenuti con assistenza umanitaria”. Per questo, ha ribadito, l’amministrazione Biden “non può sostenere un’importante operazione militare a Rafah”.

17:27 Parenti ostaggi bloccano autostrada fra Tel Aviv e Gerusalemme

I parenti degli ostaggi di Hamas e i manifestanti che sostengono la loro causa, chiedendo di raggiungere un accordo per il rilascio, hanno bloccato l’autostrada uno, la principale di Israele che collega Tel Aviv a Gerusalemme e alla Cisgiordania, usando barili in fiamme. Lo riporta il Jerusalem post. Durante la protesta, i partecipanti hanno esposto striscioni e cartelli e intonato slogan come “Vivi, vivi, li vogliamo vivi”, “Vergogna” e “Accordo subito”. I manifestanti accusano i leader dello Stato ebraico di sabotare ogni possibile intesa sulla liberazione degli ostaggi. 

17:14 Israele, 276 camion umanitari entrati a Gaza

Un totale di 276 camion carichi di aiuti umanitari sono stati ispezionati oggi e ammessi a entrare nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’organismo israeliano per il coordinamento delle attività governative nei territori palestinesi (Cogat). Lo riporta la Cnn. Nel nord di Gaza sono stati, invece, lanciati per via aerea 114 pallet contenenti decine di migliaia di pacchi di aiuti. Quanto alle nuove rotte, secondo il Cogat, 20 camion hanno attraverso quella della Giordania e otto tir carichi di farina sono arrivati attraverso il porto di Ashdod in Israele. 

16:49 Ucciso in Cisgiordania membro di spicco jihad islamica

Un membro di spicco della jihad islamica palestinese sarebbe stato ucciso in un raid dell’Idf a Tulkarem in Cisgiordania. Lo riporta il Times of Israel citando media palestinesi. Si tratterebbe di Muhammad Jaber, noto come Abu Shuja, omandante dell’ala locale della jihad islamica a Tulkarem. L’uomo sarebbe stato ucciso nel corso di un’operazione nel campo profughi di Nur Shams. 

16:19 Nuove sanzioni Usa per violenze coloni in Cisgiordania

Terzo pacchetto di sanzioni americane per reprimere le violenze dei coloni in Cisgiordania. Lo riporta The Times of Israel, specificando che le misure restrittive adottate da Washington prendono di mira, tra gli altri, l’attivista di estrema destra Ben Zion Gopstein, stretto alleato del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. La decisione di prendere di mira Gopstein, ha spiegato un funzionario americano a The Times of Israel, fa parte di una strategia calcolata dell’amministrazione Biden che punta a colpire quanti si trovano nell’orbita politica di alcuni elementi più estremisti del governo israeliano, senza prendere direttamente di mira ministri come Ben Gvir o Bezalel Smotrich (finanze).

A seguito delle sanzioni, tutte le proprietà e gli interessi statunitensi appartenenti a Gopstein Inoltre, tutte le entità di proprietà delle persone sanzionate vengono bloccate. Il dipartimento del Tesoro americano ha anche individuato due entità – il Mount Hebron Fund e Shlom Asiraich – per il loro ruolo svolto nella creazione di campagne di raccolta fondi per conto di Yinon Levi e David Chai Chasdai, due estremisti individuati da Washington che si sarebbero impegnati in attività violente contro i palestinesi e i pacifisti israeliani. 

16:04 Iran, probabile che droni colpiti fossero americani o israeliani 

Quelli colpiti dalle difese iraniane “potrebbero essere stati droni da ricognizione pilotati da Israele e dagli Stati Uniti”. Lo ha affermato Shahriar Heydari, membro della Commissione iraniana per la Sicurezza Nazionale, parlando degli attacchi israeliani nella regione di Isfahan. Lo riportano i media iraniani. Heydari ha pi ribadito che l’attacco di sabato scorso contro Israele “non aveva lo scopo di danneggiare la popolazione, ma avrebbe dovuto colpire una serie di basi e strutture identificate in anticipo, e anche questa azione è stata eseguita”. 

15:44 Fonti Cnn, attacchi diretti fra Iran e Israele sono finiti 

 Secondo la Cnn gli attacchi diretti fra Israele e Iran, da Stato a Stato, sono “finiti”. L’emittente americana cita una fonte di intelligence regionale a conoscenza della questione. Secondo la stessa fonte – si legge ancora – l’Iran non risponderà ai presunti attacchi israeliani avvenuti nella notte. 

15:36 Autorità Gaza, bilancio guerra sale a 34.012 morti

Continua a salire il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza provocate dai continui attacchi israeliani. Secondo il locale ministero della Sanità, dall’inizio della guerra, sono morte 34.012 persone mentre altre 76.833 sono rimaste ferite. Lo riporta Al Jazeera. Nelle ultime 24 ore le operazioni israeliane nell’enclave hanno provocato 42 morti e 63 feriti.

15:21 Anonymous ha hackerato database forze difesa israeliane 

L’organizzazione di hacker Anonymous avrebbe violato il database dell’Idf, le forze di difesa israeliane. Lo scrive il Jerusalem Post citando una dichiarazione dello stesso gruppo di pirati informatici. Anonymous ha detto di essere in possesso di 20 gigabyte di dati, che comprendono oltre 233mila documenti, inclusi PDF, file Word, presentazioni PowerPoint e altro ancora. Fra di loro ci sarebbero anche “documenti militari” che gli hacker sarebbero pronti a rendere pubblici.

15:03 Deputato Iran: “Fallito tentativo Israele tramite agenti locali” 

Quello lanciato la scorsa notte è stato “un disperato” e “fallito” tentativo di Israele attraverso “agenti locali”. Lo afferma Mehdi Toghyani, un deputato iraniano di Isfahan, la zona presa di mira dagli attacchi. Questo “tentativo disperato”, ha spiegato, è “fallito e ha portato loro una nuova disgrazia”. Attacchi che, secondo Toghyani, sarebbero stati organizzati da Israele “con l’aiuto di agenti locali”. “Fate loro sapere che siamo pronti a proteggere il nostro caro Iran”, ha aggiunto.

14:46 Ue sanziona 4 individui e 2 entità tra i coloni israeliani

Il Consiglio dell’Ue ha deciso oggi di inserire quattro persone e due entità nel regime globale di sanzioni dell’Ue in materia di diritti umani. Le persone e le entità elencate sono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani contro i palestinesi, tra cui tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti e di violazione del diritto alla proprietà e alla vita privata e familiare dei palestinesi in Cisgiordania.Le entità elencate sono Lehava, un gruppo suprematista ebraico di destra radicale, e Hilltop Youth, un gruppo giovanile radicale composto da membri noti per atti violenti contro i palestinesi e i loro villaggi in Cisgiordania. Sono elencate anche due figure di spicco della Hilltop Youth, Meir Ettinger e Elisha Yered. Entrambi sono stati coinvolti in attacchi mortali contro i palestinesi nel 2015 e nel 2023. Tra le designazioni di oggi figurano anche Neria Ben Pazi, accusata di aver attaccato ripetutamente i palestinesi a Wadi Seeq e Deir Jarir dal 2021, e Yinon Levi, che ha preso parte a molteplici atti violenti contro i villaggi vicini dalla sua residenza nell’avamposto illegale della fattoria Mitarim.

Con l’inserimento negli elenchi di oggi, le misure restrittive previste dal regime globale di sanzioni sui diritti umani dell’Ue si applicano ora a 108 persone fisiche e giuridiche e a 28 entità provenienti da una serie di paesi. Coloro che rientrano nel regime sanzionatorio sono soggetti al congelamento dei beni ed è vietata la fornitura di fondi o risorse economiche, direttamente o indirettamente, a loro o a loro vantaggio. Inoltre per le persone fisiche elencate vale il divieto di viaggio verso l’Ue.Nelle sue conclusioni del 21 e 22 marzo 2024, il Consiglio europeo ha chiesto la cessazione immediata delle violenze in Cisgiordania e Gerusalemme Est e la garanzia dell’accesso sicuro ai Luoghi Santi. Il Consiglio europeo ha condannato fermamente la violenza estremista dei coloni, affermando che i responsabili devono essere chiamati a risponderne; e ha invitato il Consiglio ad accelerare i lavori sull’adozione di pertinenti misure restrittive mirate. Il Consiglio europeo ha inoltre condannato le decisioni del governo israeliano di espandere ulteriormente gli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata e ha esortato Israele a revocare tali decisioni.

14:41 Guterres: “Fermare pericoloso ciclo di ritorsioni”

“Il segretario generale” delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, “ribadisce che è giunto il momento di fermare il pericoloso ciclo di ritorsioni in Medioriente”. Lo scrive in una nota il portavoce, Stéphane Dujarric. “Il segretario generale” si legge ancora “condanna qualsiasi atto di ritorsione e fa appello alla comunità internazionale affinché lavori insieme per prevenire qualsiasi ulteriore sviluppo che potrebbe portare a conseguenze devastanti per l’intera regione e oltre”.

14:34 Iran: “Se Israele commette altri errori risposta sarà dura”

“Se il regime israeliano commettesse ancora una volta un grave errore, la nostra risposta sarà decisiva, definitiva e dispiaciuta per lui”. Lo ha detto il ministro iraniano degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian, durante un’intervista alla Cnn. “Nel caso in cui il regime israeliano si imbarchi nuovamente nell’avventurismo e agisca contro gli interessi dell’Iran, la nostra prossima risposta sarà immediata e al massimo livello”, ha avvertito il ministro iraniano. Teheran, ha spiegato, non cerca “di creare tensioni e crisi di aumentare tali situazioni in Medioriente e speriamo sinceramente che il regime israeliano non ripeta il precedente grave errore”.

14:08 Lapid contro Ben Gvir: “Imperdonabile il suo post sull’attacco”

Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha criticato il ministro isreliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, di estrema destra, definendo “imperdonabile” il suo post su X in cui era parso ridicolizzare il presunto attacco israeliano di stanotte in Iran. “Debole”, aveva scritto Ben-Gvir subito dopo la notizia del presunto attacco. Per Lapid, Ben-Gvir ha inflitto un danno “pesante” alla “sicurezza, all’immagine e allo status internazionale del Paese”. “Con un imperdonabile tweet di una sola parola, Ben-Gvir è riuscito a deridere e a far vergognare Israele da Teheran a Washington”, ha scritto Lapid su X.

13:50 Blinken: “Italia può avere ruolo importante per de-escalation”

 “L’Italia è un attore importante e può avere un ruolo centrale per la de-escalation” in Medioriente. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in conferenza stampa a Capri al termine del G7. 

13:40 Blinken: “Usa per Stato Palestina ma via sia diplomatica”

“Noi ci impegniamo e vogliamo raggiungere uno Stato per la Palestina, crediamo che questo possa portare a una pace durevole e sostenibile ma per arrivare a questo obiettivo serve la diplomazia non l’ìmposizione. La risoluzione Onu non avrebbe avuto effetto nella creazione di uno Stato palestinese”. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in conferenza stampa a Capri al termine del G7. “Ci sarà un momento per il riconoscimento” della Palestina “ma non è questo”.

13:29 Blinken: “Usa non coinvolti in operazioni offensive”

 “Gli Stati Uniti non sono coinvolti in nessuna operazione offensiva”. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in conferenza stampa a Capri dopo il G7, a chi gli chiedeva se Washington avesse avuto notizie da Israele in merito all’attacco effettuato sull’Iran. “Il nostro lavoro è quello di abbassare la tensione e di evitare che il conflitto si allarghi”, ha aggiunto. 

12:24 Tajani: “Obiettivo politico del G7 è la de-escalation”

“Questa mattina abbiamo cambiato l’ordine dei lavori perché abbiamo deciso di affrontare subito la questione Israele-Iran. Ho voluto che ci fosse subito un messaggio chiaro da parte di tutto il G7: l’obiettivo politico è la de-escalation”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in conferenza stampa al termine del G7 Esteri a Capri. “Lavoriamo e continueremo a lavorare come attori protagonisti attivi in tutta l’area del Medioriente”, ha aggiunto.

11:27 Raisi: “Attacco a Israele ha mostrato nostra forza”

L’operazione dell’Iran ‘promessa onesta’ della scorsa settimana contro Israele “ha mostrato l’autorità della Repubblica islamica, la potenza delle nostre forze armate, nonché la volontà di ferro del popolo sotto la guida del leader supremo della rivoluzione”. Lo ha detto il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, in un discorso tenuto a Damghan. “Oggi tutti i gruppi e le correnti politiche ritengono che questa risposta sia stata necessaria, unificante e di grande onore per il Paese”, ha aggiunto Raisi.

11:00 Media Iran: “Nessuna riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza”

“Il Consiglio supremo di sicurezza nazionale dell’Iran ha smentito notizie di media stranieri secondo cui avrebbe tenuto una riunione di emergenza stamattina”. Lo riporta l’agenzia di stampa iraniana Tasnim. 

10:43 Attacco in Iran a ministeriale G7: “Invito a prudenza contro escalation”

L’attacco notturno nella zona a Isfahan, in Iran, è al centro dei lavori dell’ultima giornata del G7 degli Esteri a Capri. I ministri hanno invitato alla “prudenza” e convenuto sulla necessità di evitare escalation nell’area, così come ribadito anche dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani questa mattina prima dell’inizio dei lavori. Assente all’ultima giornata del G7 degli Esteri di Capri il ministro francese Stephane Sejourné, che ha lasciato l’isola prima dell’inizio dell’ultima sessione ed è sostituito al tavolo dal direttore politico del ministero degli Esteri francese Frédéric Mondoloni.

10:41 Iran: “Assurdo attribuire attacco a Israele”

Le esplosioni udite nella zona di Isfahan in Iran erano dovute all’abbattimento di “oggetti volanti”. È quanto ha detto il comandante dell’esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, definendo “assurde” le notizie che attribuiscono le esplosioni a Israele. Lo riporta Iran International, aggiungendo che rispondendo a una domanda su un’eventuale ritorsione iraniana contro lo Stato ebraico Mousavi ha affermato che Israele “ha già visto prima la risposta dell’Iran”. 

09:28 Media: “Israele non ammetterà responsabilità attacco Iran”

“Occhio per occhio, dente per dente. Israele si è vendicato dove è stato attaccato” ma non ammetterà ufficialmente la responsabilità dell’attacco in Iran per ragioni strategiche. È quanto riporta il Jerusalem Post, citando fonti israeliane di sicurezza e governative. Secondo le fonti israeliane citate dal Jerusalem Post, gli iraniani sostengono che si sia trattato di “un’esplosione in una fabbrica” perché vogliono evitare un’escalation.

Le fonti israeliane hanno dichiarato inoltre al Jerusalem Post che “non è chiaro perché il Pentagono abbia rivelato ai media Usa che Israele era coinvolto” in quanto accaduto in Iran. Per i funzionari israeliani, scrive ancora la testata, gli Usa “avrebbero potuto rimanere in silenzio e preservare la dignità dell’Iran ed evitare di aggravare la situazione da soli”. 

09:03 Usa erano stati avvertiti di attacco a Iran

Gli Stati Uniti erano stati informati in anticipo giovedì di un attacco israeliano previsto nei giorni successivi, ma non lo avevano approvato. È quanto ha dichiarato un funzionario statunitense alla Cnn. La notizia di un attacco di Israele all’interno dell’Iran nella notte è stata data da fonti Usa, citate da diversi media statunitensi. 

08:47 Raid in Siria e Iraq in concomitanza con esplosioni in Iran

Intorno all’ora delle esplosioni di stanotte in Iran, attribuite a un possibile raid di Israele in risposta all’attacco iraniano della scorsa settimana, attacchi sono avvenuti anche in Siria e Iraq. In Siria, secondo quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani legato all’opposizione, aerei da guerra israeliani che sorvolavano la provincia meridionale di Daraa avrebbero colpito un radar militare delle forze governative e non è chiaro se ci siano state vittime. Quest’area della Siria si trova direttamente a ovest di Isfahan, a circa 1.500 chilometri di distanza, e a est di Israele. Intanto in Iraq, dove hanno sede alcune milizie sostenute dall’Iran, i residenti di Baghdad hanno riferito di aver sentito delle esplosioni, ma non è chiaro quale fosse la fonte. 

08:24 Fonte Israele: “Attacco per segnalare a Iran capacità di colpirlo”

L’esercito israeliano ha effettuato un attacco aereo all’interno dell’Iran, in risposta al lancio di missili e droni della scorsa settimana da parte di Teheran contro Israele, e questo era inteso a segnalare all’Iran che Israele ha la capacità di colpire all’interno del Paese. È quanto ha detto un funzionario israeliano citato dal Washington Post, parlando a condizione di mantenere l’anonimato.

08:11 Aiea: “Nessun danno a siti nucleari Iran”

“L’Aiea può confermare che non ci sono danni ai siti nucleari dell’Iran”. Lo scrive l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) in un post su X, in relazione alla notizia di un raid attribuito a Israele nella zona della città centrale iraniana di Isfahan. Il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, “continua a chiedere a tutti estrema moderazione e ribadisce che le strutture nucleari non dovrebbero mai essere un obiettivo nei conflitti militari”, prosegue l’Aiea, sottolineando che l’agenzia “sta monitorando la situazione da vicino”

08:01 Crosetto: “Al lavoro per scongiurare ulteriore escalation”

“Ricevo costanti aggiornamenti e seguo gli sviluppi della situazione in Medioriente. Con gli Alleati e Partner stiamo lavorando per scongiurare un’ulteriore escalation, invitare le parti alla moderazione affinchè non si arrivi ad un punto di non ritorno”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in una dichiarazione affidata ai social.

07:42 Tajani: “Attacco in Iran sembra concluso”

 “Seguiamo la situazione in Iran minuto per minuto”. “Ci sono state esplosioni, ora l’operazione sembra conclusa”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani commenta a RaiNews24 quanto avviene in Iran, colpito da un attacco israeliano nelle prime ore di oggi. 

07:04 in Iran riprendono voli, revocata chiusura spazio aereo

L’Iran ha revocato le sospensioni dei voli introdotte dopo le notizie di esplosioni vicino a una base militare nella provincia di Esfahan, secondo il portavoce dell’Organizzazione per l’aviazione civile, riportato dalla tv Cnn.”Vi informiamo che le restrizioni operative imposte agli aeroporti sono state rimosse e le compagnie aeree possono effettuare voli di linea”, ha detto il portavoce.I voli sono ripresi all’aeroporto di Mehrabad e all’aeroporto internazionale Imam Khomeini, i due principali aeroporti della capitale iraniana, Teheran, dopo essere stati sospesi a seguito dell’attacco israeliano della notte.L’Iran aveva sospeso tutti i voli diretti alle città di Teheran, Isfahan e Shiraz, gli aeroporti dell’Ovest, del Nord-Ovest e del Sud-Ovest, ha riferito la TV statale Mehr. 

06:54 Austin ha sentito Gallant prima di attacco a Iran

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin aveva parlato ieri con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant delle “minacce regionali e delle azioni destabilizzanti dell’Iran in Medioriente”. E’ quanto riferito dai media statunitensi, che citano un rapporto del Pentagono, secondo il quale la chiamata è avvenuta prima che Israele effettuasse l’attacco all’Iran. I due avrebbero anche discusso “dell’importanza di aumentare e sostenere il flusso di aiuti umanitari ai civili di Gaza, anche attraverso la nuova rotta dal porto di Ashdod in Israele”. 

06:31 Iran: “Siti nucleari in totale sicurezza”

La televisione di Stato Iraniana assicura che tutti i siti nucleari sono “in totale sicurezza”.I timori maggiori sono concentrati nella zona di Esfahan che ospita strutture del programma nucleare iraniano, compreso il sito sotterraneo di arricchimento di Natanz. Diverse agenzie di stampa iraniane, podo dopo l’inizio dell’attacco israeliano, hanno riferito che gli impianti nucleari nei pressi della zona presa di mira non erano stati colpiti.

06:24 Nyt: “Colpita base militare iraniana a Esfahan”

L’esercito israeliano ha colpito l’Iran in risposta all’attacco subito sabato scorso.Tre funzionari iraniani, secondo quanto riporta il New York Times, hanno confermato che un attacco ha colpito una base aerea militare vicino alla città di Esfahan, nell’Iran centrale. Fars News, un’agenzia di stampa iraniana affiliata al Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche, ha affermato che sono state udite esplosioni vicino all’aeroporto civile di Esfahan. 

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