Una vicenda che dura da oltre tredici anni

Si è chiusa dopo oltre 13 anni la battaglia legale di Julian Assange nel tentativo di evitare l’estradizione negli Stati Uniti. Il giornalista australiano, 52 anni, era chiamato a rispondere negli Usa della pubblicazione di un’enorme quantità di documenti riservati da parte di Wikileaks, organizzazione da lui co-fondata.

Dopo avere trascorso 7 anni in auto-esilio nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dal 2019 è stato detenuto in un carcere di massima sicurezza nella capitale britannica. Due giudici dell’Alta Corte di Londra avevano stabilito lo scorso 26 marzo che Assange non sarebbe potuto essere estradato negli Usa per accuse di spionaggio, a meno che Washington non fosse riuscita a garantire che non rischierà la pena di morte. L’Alta Corte di Londra aveva poi stabilito che Assange avrebbe potuto presentare un nuovo appello contro l’estradizione.

Il fondatore di WikiLeaks ha infine raggiunto un accordo di patteggiamento con i procuratori federali Usa che porrà fine a una battaglia legale che va avanti da anni e gli consentirà di essere libero in cambio di una dichiarazione di colpevolezza. Da anni Assange lottava per evitare l’estradizione negli Stati Uniti con l’accusa di spionaggio per avere diffuso, tramite la piattaforma Wikileaks, documenti riservati che hanno fatto luce su molti aspetti delle guerre Usa in Iraq e Afghanistan. L’accordo con il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti prevede che, in base all’Espionage Act, Assange si dichiari colpevole di aver cospirato per ottenere e diffondere illegalmente informazioni classificate sulla difesa nazionale; in cambio potrà tornare da uomo libero in Australia, suo Paese natale. Assange ha lasciato il carcere londinese di massima sicurezza in cui era detenuto dal 2019 dopo aver trascorso 7 anni in autoesilio nell’ambasciata ecuadoriana a Londra.

Di seguito le tappe principali della saga legale di Assange.

2006

Assange fonda WikiLeaks in Australia. Il gruppo inizia a pubblicare documenti sensibili o classificati.

2010

In una serie di post, WikiLeaks pubblica quasi mezzo milione di documenti relativi alle guerre Usa in Iraq e Afghanistan.

AGOSTO: In Svezia i procuratori emettono un mandato d’arresto per Assange sulla base di accuse di stupro da parte di una donna e di molestie da parte di un’altra. Il mandato viene ritirato poco dopo, in quanto i pubblici ministeri hanno dichiarato l’insufficienza di prove per l’accusa di stupro. Assange nega le accuse.

SETTEMBRE: Riaperta l’indagine per stupro in Svezia. Assange lascia il Paese per il Regno Unito.

NOVEMBRE: La polizia svedese emette un mandato d’arresto internazionale per Assange.

DICEMBRE: Assange si consegna alla polizia di Londra e viene trattenuto in attesa dell’udienza per l’estradizione. L’Alta Corte concede ad Assange la libertà su cauzione.

2011

FEBBRAIO: Un tribunale distrettuale britannico stabilisce che Assange deve essere estradato in Svezia.

2012

GIUGNO: Assange entra nell’ambasciata dell’Ecuador nel centro di Londra chiedendovi asilo il 19 giugno, dopo che i suoi tentativi di fare ricorso contro la sentenza di estradizione sono falliti. La polizia lo sorveglia 24 ore su 24 per arrestarlo se dovesse uscire.

AGOSTO: Assange ottiene asilo politico dall’Ecuador, ai tempi sotto la presidenza di Rafael Correa.

2014

LUGLIO: Assange perde il tentativo di ottenere la cancellazione del mandato d’arresto da parte della Svezia. Un giudice di Stoccolma conferma il mandato d’arresto per reati sessuali contro due donne.

2015

MARZO: I procuratori svedesi chiedono di interrogare Assange presso l’ambasciata dell’Ecuador.

AGOSTO: I procuratori svedesi abbandonano le indagini su alcune accuse contro Assange a causa della prescrizione; rimane attiva un’indagine su un’accusa di stupro.

OTTOBRE: La polizia di Londra cessa di sorvegliare 24 ore su 24 l’ambasciata ecuadoriana, ma dichiara che arresterà Assange se lascerà la sede diplomatica, ponendo fine a un’operazione di polizia durata 3 anni e che si stima sia costata milioni.

2016

FEBBRAIO: Il Gruppo di lavoro dell’Onu sulla detenzione arbitraria dichiara che Assange è stato detenuto illegalmente e raccomanda che venga immediatamente liberato e risarcito. Il Regno Unito definisce la conclusione “francamente ridicola”.

2018

SETTEMBRE: Il nuovo presidente dell’Ecuador, Lenin Moreno, afferma che il suo Paese e il Regno Unito stanno lavorando a una soluzione legale per consentire ad Assange di lasciare l’ambasciata.

OTTOBRE: Assange chiede un’ingiunzione del tribunale per spingere l’Ecuador a fornirgli i diritti fondamentali che, secondo lui, il Paese ha accettato di garantirgli quando gli ha concesso l’asilo.

NOVEMBRE: Un ricercatore scopre un documento del tribunale Usa che sembra rivelare inavvertitamente l’esistenza di un caso penale a carico di Assange. Nessun dettaglio viene confermato.

2019

APRILE: Il presidente dell’Ecuador Lenin Moreno punta il dito contro WikiLeaks per le accuse di corruzione emerse a suo carico; il governo dell’Ecuador ritira lo status di rifugiato ad Assange. La polizia di Londra arresta Assange presso l’ambasciata dell’Ecuador con l’accusa di aver violato le condizioni di libertà su cauzione nel 2012.

MAGGIO: Assange viene condannato a 50 settimane di carcere per aver saltato la cauzione nel 2012.

MAGGIO: Il governo Usa incrimina Assange con 18 capi d’accusa per la pubblicazione di documenti riservati da parte di WikiLeaks. I pubblici ministeri affermano che ha cospirato con l’analista dei servizi segreti dell’esercito Usa Chelsea Manning per entrare in un computer del Pentagono e rilasciare cabli diplomatici segreti e file militari sulle guerre in Iraq e Afghanistan.

NOVEMBRE: il procuratore svedese archivia l’indagine per stupro.

2020

MAGGIO: L’udienza per l’estradizione di Assange viene ritardata durante la pandemia di Covid-19.

GIUGNO: Gli Stati Uniti presentano un nuovo atto d’accusa contro Assange che, secondo i procuratori, sottolinea gli sforzi di Assange per procurarsi e divulgare informazioni classificate.

2021

GENNAIO: Un giudice britannico stabilisce che Assange non può essere estradato negli Stati Uniti perché potrebbe suicidarsi se detenuto nelle dure condizioni carcerarie americane.

LUGLIO: L’Alta Corte britannica concede al governo degli Stati Uniti il permesso di appellarsi contro la sentenza del tribunale di primo grado che blocca l’estradizione di Assange.

DICEMBRE: L’Alta Corte britannica stabilisce che le rassicurazioni degli Stati Uniti sulla detenzione di Assange sono sufficienti a garantirne un trattamento umano.

2022

MARZO: La più alta Corte britannica rifiuta di concedere ad Assange il permesso di fare ricorso contro la sua estradizione.

GIUGNO: Il governo britannico ordina l’estradizione di Assange negli Stati Uniti. Assange ricorre in appello.

2024

20 FEBBRAIO: Gli avvocati di Assange lanciano un ultimo tentativo legale presso l’Alta Corte di Londra per fermare la sua estradizione.

26 MARZO: Due giudici dell’Alta Corte di Londra danno alle autorità Usa tre settimane per presentare garanzie sulla sorte di Assange prima di decidere se garantiranno al giornalista un nuovo ricorso contro la sua estradizione. In particolare, le garanzie richieste agli Usa dovrebbero includere che Assange non rischierà la pena di morte.

20 MAGGIO: L’Alta Corte di Londra stabilisce che Assange potrà ricorrere in appello contro l’ordine di estradizione negli Stati Uniti per l’accusa di spionaggio. I due giudici hanno dichiarato che Assange ha le basi per contestare l’ordine di estradizione del governo britannico.

24 GIUGNO: In una lettera depositata in tribunale, il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti afferma che, in base a un accordo con l’agenzia, ad Assange sarà data la libertà in cambio del fatto che si dichiari colpevole dell’accusa di aver cospirato per ottenere e diffondere illegalmente informazioni classificate sulla difesa nazionale. 

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