Citando un "rischio immediato per il popolo palestinese". Dispone anche di riferire entro un mese sulle misure per proteggere i civili. Netanyahu riunisce i ministri
La Corte internazionale di giustizia, con sede all’Aia, il massimo tribunale delle Nazioni Unite, ha ordinato a Israele di fermare l’offensiva di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, citando un “rischio immediato” per il popolo palestinese. “Israele deve immediatamente sospendere la sua offensiva militare o qualsiasi altra azione nel governatorato di Rafah che possa infliggere al gruppo palestinese di Gaza condizioni di vita che potrebbero portare alla sua distruzione fisica in tutto o in parte”, ha dichiarato il presidente del tribunale, Nawaf Salam.
Si tratta della terza volta quest’anno che il collegio di 15 giudici della Corte ha emesso ordini preliminari per cercare di ridurre il numero di morti e alleviare le sofferenze umanitarie a Gaza. Ma, nonostante gli ordini siano legalmente vincolanti, la Corte non ha la facoltà di farli rispettare ed è improbabile che Israele si attenga all’ordine emesso oggi.
La decisione della Corte è arrivata su richiesta del Sudafrica nell’ambito di una causa intentata lo scorso anno dal Paese nei confronti di Israele, che accusa lo Stato ebraico di commettere genocidio durante la sua guerra contro Hamas. Ci vorranno anni affinché il caso arrivi a sentenza, ma intanto il Sudafrica chiede misure cautelari per proteggere i palestinesi nelle more del processo. La Corte ha anche stabilito che Israele deve assicurare l’accesso agli operatori delle Nazioni Unite per permettere loro di indagare sulle accuse di genocidio.
Corte ordina a Israele di riferire entro un mese su misure
La Corte internazionale di giustizia (Icj) ha ordinato a Israele di riferire entro un mese sui progressi compiuti nell’applicazione delle misure ordinate. La Corte ha anche ordinato di aprire il valico di frontiera di Rafah con l’Egitto per l’ingresso di aiuti umanitari.
Corte chiede rilascio ostaggi immediato e incondizionato
“La Corte esprime grave preoccupazione per la sorte degli ostaggi” e “chiede il loro rilascio immediato e incondizionato“, ha dichiarato ancora il presidente della Corte Internazionale di Giustizia, leggendo la decisione. “Troviamo profondamente preoccupante che molti di loro siano ancora prigionieri“, ha detto Salam.
Hamas: “Bene decisione Corte Aia, ma serve stop guerra in tutta Gaza”
A seguito della decisione della Corte internazionale di giustizia (Icj) dell’Aia Hamas ha diffuso una dichiarazione in cui afferma che “accoglie con favore la decisione odierna” che chiede a Israele di fermare l’offensiva a Rafah, ma aggiunge che si aspettava che la Corte emettesse “una decisione per fermare l’aggressione e il genocidio contro il nostro popolo in tutta la Striscia di Gaza, non solo a Rafah”. “Ciò che sta accadendo a Jabalia e in altri governatorati della Striscia non è meno criminale e pericoloso di ciò che sta accadendo a Rafah”, afferma Hamas.
Netanyahu riunisce i ministri
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu terrà alle 17 locali (le 16 in Italia) una consultazione telefonica urgente con la partecipazione del ministro della Giustizia Yariv Levin, del ministro della Difesa Yoav Gallant, del ministro degli Esteri Israel Katz, del capo dell’Assemblea nazionale Tzachi Hanegbi, del suo segretario militare Roman Gofman e del consigliere legale del governo Gali Beharve-Miara dopo la decisione.
Media, raid aerei Israele su Rafah dopo decisione Corte Aia
Aerei da guerra israeliani hanno effettuato attacchi aerei sul centro di Rafah dopo l’annuncio della decisione della Corte internazionale di giustizia (Icj), che ha ordinato a Israele di fermare le operazioni militari nella città nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa turca Anadolu sul suo account X, citando il suo corrispondente.
Idf, ucciso vice capo sicurezza nazionale Hamas a Gaza
Il vice comandante della forza di sicurezza nazionale di Hamas, Diaa al-Din al-Sharafa, che era responsabile della “gestione del meccanismo che assicura i confini della Striscia di Gaza”, è stato ucciso ieri in un attacco aereo nel centro della Striscia di Gaza. Lo annuncia l’esercito israeliano (Idf), citato dal Times of Israel. Secondo l’Idf, “durante la guerra” il meccanismo di Hamas per tenere in sicurezza i confini della Striscia “ha impedito alla popolazione di evacuare dalle zone di combattimento”.
Sudafrica: “Bene decisione Corte Aia, accuse ogni giorno più forti”
Le accuse di genocidio avanzate dal Sudafrica contro Israele diventano “giorno dopo giorno sempre più forti”. Lo ha detto la ministra degli Esteri del Sudafrica, Naledi Pandor, dopo la decisione della Corte internazionale di giustizia (Icj) dell’Aia di ordinare a Israele di fermare l’offensiva a Rafah. “Siamo davvero lieti che il tribunale abbia preso in seria considerazione le questioni che gli abbiamo sottoposto e che abbia affermato che è necessaria una decisione urgente da parte del tribunale per sospendere questo assalto contro l’innocente popolo palestinese“, ha dichiarato all’emittente statale sudafricana Sabc, aggiungendo che ora spetta al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite stabilire come proteggere i palestinesi.
Direttore Cia vede oggi a Parigi capo Mossad e premier Qatar
Il direttore della Cia, William Burns, incontrerà oggi a Parigi il capo del Mossad, David Barnea, e il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al-Thani. Lo riferisce un funzionario israeliano citato dal Times of Israel, confermando una notizia della testata Axios. Secondo quanto riporta il Times of Israel, l’incontro si concentrerà sulla ripresa dei colloqui per il rilascio degli ostaggi israeliani e la cessazione dei combattimenti a Gaza, dopo che i negoziati al Cairo sono falliti due settimane fa.
Gantz: “Obbligati a continuare a combattere, anche a Rafah”
“Lo Stato di Israele ha intrapreso una campagna giusta e necessaria dopo che una brutale organizzazione terroristica ha massacrato i nostri cittadini, violentato le nostre donne, rapito i nostri bambini e sparato missili contro i nostri centri urbani” e Israele è “obbligato a continuare a combattere per riportare a casa gli ostaggi e garantire la sicurezza dei suoi cittadini, in ogni e luogo, anche a Rafah“. Così il ministro israeliano Benny Gantz. Lo riporta il Times of Israel, ricordando che dopo la decisione della Corte Gantz ha avuto un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa Antony Blinken. “Continueremo ad agire secondo il diritto internazionale a Rafah e ovunque opereremo, sforzandoci di non danneggiare la popolazione civile. Non per il tribunale dell’Aia, ma prima di tutto per quello che siamo”, ha dichiarato ancora Gantz.
Ben Gvir: “Corte Aia antisemita, risposta è occupare Rafah”
“Ci dovrebbe essere una sola risposta all’ordine non pertinente del tribunale antisemita dell’Aia: l’occupazione di Rafah, l’aumento della pressione militare e la completa sconfitta di Hamas”. Lo afferma il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir.
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