Così l'avvocato Eugenio Losco, a Budapest per la terza udienza del procedimento a carico della 39enne
“Ilaria Salis, attraverso i suoi difensori, ha chiesto che gli atti del procedimento le venissero tradotti. Inizialmente il Tribunale ha risposto negativamente in relazione a questa richiesta, ma la Corte d’Appello, il tribunale di seconda istanza, ha detto che tutti gli atti devono essere messi a disposizione di Ilaria nella sua lingua. Quindi, in conseguenza di ciò, è stata disposta la traduzione presso un ufficio italiano di questo materiale, e questo ufficio ha detto che gli atti sarebbero stati disponibili solo a novembre. Capite che è necessario che l’assistito, l’imputato abbia a disposizione questi atti, perché servono anche a preparare in maniera adeguata la difesa, ad esempio la possibilità di controinterrogare i testimoni”. Così il legale della 39enne, Eugenio Losco, parlando con i cronisti a Budapest a margine della terza udienza del processo alla maestra monzese.
“Tra questi atti di cui è stata disposta la traduzione, c’era anche la traduzione delle precedenti dichiarazioni rilasciate dai testimoni che dovevano essere sentiti oggi. In maniera sorprendente il Tribunale ha deciso oggi che questo non è rilevante, opponendosi così al differimento dell’udienza, semplicemente per il fatto che la signora Salis aveva comunque a disposizione in udienza un traduttore che le può spiegare quello che succede. Ma non è questo il punto: il punto è l’impossibilità di esercitare il proprio diritto di difesa, perché io devo avere in precedenza il materiale a disposizione, per poterlo usare – insieme al mio difensore -per poter porre in maniera adeguata delle domande in controesame alla persona che viene sentita. Questo non è stato possibile farlo per Ilaria, è questa è una violazione gravissima“, ha aggiunto Losco.
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