Medioriente, ufficiale il riconoscimento della Palestina da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia

Per l'Unrwa, solo nelle ultime tre settimane, un milione di persone è fuggito da Rafah

Spagna, Irlanda e Norvegia annunciano il riconoscimento ufficiale della Palestina. Una decisione che innesca, come prevedibile, un vero e proprio scontro diplomatico tra i tre Paesi europei e lo Stato ebraico. “Non è una decisione contro Israele”, ha spiegato il premier spagnolo Sanchez, accusato però dal ministro degli Esteri di Tel Aviv Katz di diventare complice “dell’incitamento al genocidio degli ebrei“. Intanto, secondo quanto mostrato da filmati di Al Jazeera, i carri armati israeliani starebbero avanzando ulteriormente nella zona ovest di Rafah, puntando verso il centro città. Secondo l’Unrwa, oltre un milione di persone avrebbe lasciato Rafah nelle ultime tre settimane. La città del Sud della Striscia è stata teatro di una vera e propria strage scaturita dall’attacco israeliano a un’area umanitaria, raid definito dallo stesso premier israeliano Netanyahu “un tragico incidente”. Ma un nuovo attacco israeliano, sempre a Rafah, avrebbe fatto 21 morti e decine di feriti nelle ultime ore. IN AGGIORNAMENTO

21:40 Casa Bianca: “Non vogliamo sanzioni contro Cpi”

“Non crediamo che le sanzioni contro la Cpi siano il giusto approccio”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, in riferimento alla proposta avanzata dai Repubblicani per imporre sanzioni alla Corte penale internazionale, dopo la richiesta di arresto nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Ovviamente, non pensiamo che abbiano la giurisdizione”, ha aggiunto il funzionario in riferimento alla decisione del procuratore della Cpi.

21:32 Casa Bianca: “Dopo incidente Rafah nostra politica non cambia”

Dopo l’incidente di Rafah “non c’è un cambiamento di politica” da parte degli Stati Uniti nei confronti di Israele. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing alla Casa Bianca. Ma, ha aggiunto il funzionario, “non ci giriamo dall’altra parte”.

21:30 Casa Bianca: “Da Rafah immagini orribili Israele difenda civili”

Da Rafah sono giunte “immagini orribili” e “sono stati uccisi decine di palestinesi innocenti, compresi bambini”. Lo ha sottolineato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, affermando che Israele ha il diritto di combattere Hamas”, ma “deve prendere tutte le precauzioni per proteggere vite innocenti”. Gli Usa, ha aggiunto il funzionario, si sono subito messi in contatto con l’Idf e le persone sul campo per “capire cosa è successo” e sono “lieti che l’Idf stia facendo un’indagine” per prevenire altri incidenti di questo tipo. 

19:22 Maltempo danneggia molo Usa, sospesa consegna aiuti a Gaza

Il molo temporaneo costruito dai militari Usa sulla costa di Gaza è stato danneggiato a causa del maltempo e delle condizioni del mare. Lo hanno riferito fonti Usa all’Associated Press. Di conseguenza, le operazioni di consegna degli aiuti umanitari sono state sospese. Il molo era entrato in funzione la scorsa settimana ed è finora stato usato come canale di ingresso aggiuntivo per la consegna di aiuti umanitari ai civili della Striscia. 

19:03 Macron: “A Rafah no protezione per civili, Israele si fermi”

“La situazione a Rafah è spaventosa e le operazioni israeliane devono fermarsi. Oggi non esiste un’area sicura per i civili palestinesi”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Meseberg. “Hamas è responsabile di questa situazione. Abbiamo riconosciuto il diritto di Israele a difendersi, ma come ogni democrazia, rispettando il diritto umanitario. E la risposta al terrorismo di Hamas non può essere un’operazione di terra continua”, ha detto ancora Macron.

18:58 Guterres condanna raid Rafah: “Cuore a pezzi”

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, “ha condannato con la massima fermezza gli attacchi aerei del 26 maggio su Rafah, che hanno colpito tende che ospitavano gli sfollati” e “ha il cuore a pezzi per le immagini delle persone uccise e dei feriti, tra cui molti bambini piccoli”. Lo riferisce il portavoce di Guterres, Stéphane Dujarric. “Come ha già detto, l’orrore e la sofferenza devono cessare immediatamente”, ha aggiunto il portavoce, sottolineando che Guterres “ribadisce la sua richiesta di un cessate il fuoco immediato e del rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi” e “ricorda le recenti ordinanze della Corte internazionale di giustizia, che sono vincolanti e devono essere rispettate”.

18:11 Sanchez sente premier Iraq: “Unire forze per conferenza pace”

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha riferito di aver avuto una conversazione telefonica con il premier dell’Iraq, Mohammed Shia’ Al Sudani. “Abbiamo parlato della storica decisione che la Spagna ha preso oggi riconoscendo lo Stato di Palestina”, ha affermato Sanchez sottolineando poi che “è essenziale che arabi ed europei uniscano le forze per promuovere lo svolgimento di una conferenza internazionale di pace” per il Medioriente. Il premier spagnolo ha quindi ribadito l’impegno del Paese iberico “per la stabilità e la sicurezza nella regione, dove l’Iraq svolge un ruolo centrale”. 

17:54 Idf: “Non al corrente di nuovo attacco a Rafah”

Il portavoce dell’esercito israeliano (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato di non essere a conoscenza di un nuovo attacco con vittime in un’area che ospita tende di sfollati nella zona ovest di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.Lo riporta il Times of Israel. Il riferimento è al nuovo raid in cui, secondo fonti sanitarie di Gaza citate da Haaretz, ci sarebbero stati 21 morti e decine di feriti. “Non sono a conoscenza di questo incidente. Lo esamineremo”, ha detto Hagari rispondendo a una domanda in merito durante una conferenza stampa. 

17:12 Jihad islamica pubblica video di un ostaggio

La Jihad islamica ha pubblicato un video di un ostaggio israeliano, Alexander Sasha Trupanov, che il 7 ottobre era stato portato via dalla sua casa di famiglia nel kibbutz Nir Oz. Insieme a lui erano stati rapiti sua nonna, la madre Yelena e la fidanzata Sapir, tutti rilasciati a novembre, riporta il Times of Israel, aggiungendo che invece il padre, Vitaly Trufanov, era stato ucciso nel massacro di Hamas. Non è noto quando il video di Trupanov, che dura 30 secondi, sia stato girato. Nella clip Trufanov si identifica e dice che nei prossimi giorni parlerà di ciò che è accaduto a lui e ad altri ostaggi a Gaza. “Mi chiamo Alexander Trufanov. Ai cittadini di Israele e ai manifestanti dico che nei prossimi giorni sentirete da me la verità su quanto è accaduto a me e a decine di prigionieri a Gaza. Vi chiedo di aspettare con più pazienza”, dichiara l’ostaggio nel video, secondo la trascrizione fornita dal gruppo. 

16:14 21 morti e decine feriti in nuovo raid Israele a Rafah

È di 21 morti e decine di feriti il bilancio di un nuovo attacco israeliano contro un’area di tende di sfollati nella zona ovest di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta il giornale israeliano Haaretz, citando fonti sanitarie di Gaza. Sempre secondo Haaretz, l’esercito israeliano (Idf) afferma che si stanno verificando i dettagli. 

14:41 Israele ha consegnato nuova proposta a mediatori

Lunedì Israele ha consegnato al Qatar, all’Egitto e agli Stati Uniti una proposta ufficiale, scritta e aggiornata sull’accordo per gli ostaggi di Gaza, secondo quanto riferito da fonti a conoscenza della questione”. È quanto fa sapere il giornalista Barak Ravid di Axios. “La proposta scritta è stata dettagliata e ha ampliato i principi generali che il governo di Gaza ha adottato”, aggiunge Ravid

14:01 Tank Israele hanno preso controllo centro Rafah

La Bbc cita testimoni oculari e giornalisti locali secondo cui i carri armati israeliani hanno preso il controllo della rotonda di al-Awda, nel cuore di Rafah, città nel sud della Striscia di Gaza. Questa rotonda, spiega la Bbc, è un punto chiave della città e vi si trovano banche, istituzioni governative, aziende e negozi. La presa di controllo della rotatoria da parte dell’esercito israeliano, che si trova a circa mezzo chilometro dal confine con l’Egitto, è stata segnata da intensi bombardamenti di artiglieria. La Bbc in particolare cita un testimone, che si è rifugiato con i suoi familiari presso l’ospedale emiratino nella zona ovest della città, il quale riferisce che alcuni soldati si sono posizionati in cima a un edificio che domina la piazza e hanno iniziato a sparare contro qualsiasi movimento nella zona.

12:00 Gb, indagine Idf su raid a Rafah sia rapida e trasparente

“Scene profondamente angoscianti dopo gli attacchi aerei a Rafah questo fine settimana. L’indagine dell’Idf deve essere rapida, completa e trasparente”. È quanto chiede in un post sul social X il ministro degli Esteri britannico David Cameron. “Abbiamo urgentemente bisogno di un accordo per far uscire gli ostaggi e far entrare gli aiuti, con una pausa nei combattimenti per consentire il lavoro verso un cessate il fuoco sostenibile a lungo termine”, ha aggiunto.

13:30 Gaza, 36.096 i morti da inizio guerra, 46 in ultime 24 ore

È salito a 36.096 morti e 81.136 feriti il bilancio delle vittime palestinesi nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza nel suo aggiornamento quotidiano, aggiungendo che il bilancio delle ultime 24 ore è di 46 morti e 110 feriti. 

11:30 Media, tank Israele verso centro città Rafah

Un filmato esclusivo dell’emittente Al Jazeera mostra i carri armati israeliani avanzare ulteriormente nella zona ovest della città di Rafah, verso il centro città. Secondo i media locali, le Forze di difesa israeliane (Idf) intendono occupare completamente l’Asse di Filadelfia con l’Egitto, accerchiando di fatto la Striscia di Gaza. Tel Aviv non ha fornito alcuna informazione al riguardo ma il portavoce dell’Idf ha dichiarato che la brigata Bislah si è unita ai combattimenti nel settore di Rafah.

11:00 Abbas celebra “decisione coraggiosa” di Spagna, Norvegia e Irlanda

Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha accolto con favore il riconoscimento ufficiale della Palestina che sta avvenendo oggi da parte di Spagna, Norvegia e Irlanda. Abbas, in una dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, ha descritto la mossa dei tre Paesi come una decisione “coraggiosa” che dimostra un “consenso internazionale” per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. “La presidenza palestinese accoglie con favore le coraggiose e audaci posizioni politiche europee, in particolare quelle assunte da Spagna, Irlanda e Norvegia”, ha detto il presidente palestinese.

10:45 In Norvegia entrato in vigore riconoscimento Stato Palestina

In Norvegia è entrato oggi in vigore il riconoscimento formale dello Stato della Palestina. Il riconoscimento, spiega il ministero degli Esteri norvegese in una nota, “significa che la Norvegia si relazionerà con la Palestina come uno Stato, con i diritti e gli obblighi che ciò comporta”. “Ciò significa, tra l’altro, che ci aspettiamo che le regole fondamentali del diritto internazionale sull’indipendenza, l’uguaglianza e la coesistenza pacifica siano applicate in tutte le relazioni con la Palestina”, ha aggiunto il ministero. Il riconoscimento fa seguito alla decisione del Parlamento del Paese (Storting) del 2023, secondo cui il governo può riconoscere la Palestina “in un momento in cui può avere un impatto positivo sul processo di pace e senza pregiudicare un accordo di pace definitivo”. Venerdì 24 maggio è stato emesso il decreto reale per il riconoscimento di cui è stata formalmente informata la Palestina, e il decreto è entrato in vigore oggi.

10:30 Ex capo Mossad minacciò procuratrice Cpi su indagine crimini guerra

Yossi Cohen, ex capo del Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana, avrebbe minacciato la procuratrice capo della Corte penale internazionale (Cpi) in una serie di incontri segreti in cui avrebbe cercato di spingerla ad abbandonare un’indagine su presunti crimini di guerra israeliani nei territori palestinesi occupati. Lo rivela il Guardian, secondo cui i contatti segreti di Cohen con l’allora procuratrice capo della Cpi, Fatou Bensouda, avevano come obiettivo quello di compromettere il pubblico ministero o di arruolarla al fianco di Israele. Secondo i resoconti condivisi con i funzionari della Cpi, le avrebbe detto: “Dovresti aiutarci e lasciare che ci prendiamo cura di te. Non vuoi immischiarti in cose che potrebbero compromettere la tua sicurezza o quella della tua famiglia”. Fonti israeliane hanno rivelato al quotidiano britannico che Cohen agiva come “messaggero non ufficiale” del primo ministro Benjamin Netanyahu. Quattro fonti hanno confermato che Bensouda aveva informato un piccolo gruppo di alti funzionari della Corte penale internazionale sui tentativi di Cohen di influenzarla, esprimendo preoccupazioni per la natura sempre più persistente e minacciosa del suo comportamento.

10:20 Irlanda: “Ministri Ue discutono di sanzioni contro Israele”

Al consiglio Esteri “per la prima volta in un incontro Ue c’è stata discussione significativa sulle sanzioni contro Israele e sul cosa fare se” Tel Aviv non rispetta il diritto internazionale umanitario. Lo ha detto il ministro degli Esteri irlandese Micheàl Martin, dopo il Consiglio Esteri di ieri, “C’è stata una discussione forte sull’applicazione degli ordini della Corte internazionale di giustizia e c’è un chiaro consenso sulla necessità di sostenere le istituzioni giuridiche umanitarie internazionali”. Venerdì scorso la Corte internazionale di giustizia ha stabilito che Israele deve immediatamente fermare la sua offensiva a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e aprire il valico di frontiera di Rafah per consentire agli aiuti umanitari di entrare senza ostacoli. 

10:10 Katz: “Sanchez complice di incitamento a genocidio ebrei”

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha accusato il premier spagnolo Pedro Sanchez di essere “complice di incitamento al genocidio del popolo ebraico e di crimini di guerra”. In un post su X, Katz ha paragonato la guida suprema dell’Iran Ali Khamenei e il leader di Hamas Yahya Sinwar alla vicepremier seconda della Spagna Yolanda Diaz, affermando che tutti e tre “chiedono l’eliminazione dello Stato di Israele e la creazione di uno stato terrorista islamico palestinese dal fiume al mare”. “Sanchez, nel non destituire Diaz e nell’annunciare il riconoscimento dello Stato palestinese, è complice dell’incitamento al genocidio del popolo ebraico e di crimini di guerra”, ha affermato il ministro israeliano.

10:00 Unrwa, in ultime tre settimane un milione di persone fuggite da Rafah

“Nelle ultime 3 settimane circa 1 milione di persone sono fuggite da Rafah”. È quanto fa sapere in un post sul social X l’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi. “Questo è avvenuto senza un posto sicuro dove andare e tra bombardamenti, mancanza di cibo e acqua, cumuli di rifiuti e condizioni di vita inadatte”, si legge nel post, “giorno dopo giorno, fornire assistenza e protezione diventa quasi impossibile”.

09:45 Sanchez: “Riconoscimento Palestina non è contro Israele”

Quella del riconoscimento dello Stato di Palestina “è una decisione che non adottiamo contro qualcuno, meno che mai contro Israele, un popolo amico che rispettiamo e con cui vogliamo avere le migliori relazioni possibili”. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez in dichiarazioni dal Palazzo della Moncloa in cui ha annunciato che il Consiglio dei ministri di oggi approverà il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina. La decisione riflette invece il nostro “rifiuto totale ad Hamas che è contrario alla soluzione dei due Stati”, ha sottolineato il leader, ricordando che la Spagna ha “condannato dal primo momento e con tutta la forza gli attacchi terroristici del 7 ottobre”.

09:30 Raid Israele colpisce moto a ingresso ospedale Libano, due morti

Un attacco israeliano ha colpito ieri una moto vicino all’ingresso di un ospedale a Bint Jbeil, nel sud del Libano, uccidendo il conducente e una guardia di sicurezza e ferendo diversi civili nelle vicinanze. Mohammed Suleiman, direttore dell’ospedale Salah Ghandour di Bint Jbeil, ha riferito di aver ricevuto inizialmente una persona uccisa e nove feriti nell’attacco, la maggior parte dei quali erano “civili che si trovavano di fronte all’ospedale, dove di solito si riuniscono i familiari e le persone che accompagnano i pazienti”. I funzionari dell’ospedale hanno poi dichiarato che una guardia di sicurezza, ferita nell’attacco, è morta.

09:00 Sanchez, oggi Spagna riconosce Palestina, è decisione storica

“Nella riunione del Consiglio dei ministri di oggi il governo della Spagna approverà il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina”. Lo ha annunciato il premier spagnolo Pedro Sanchez in una dichiarazione dal Palazzo della Moncloa. “La Spagna si aggiungerà così ai più di 140 Paesi che già riconoscono nel mondo la Palestina come Stato”, ha aggiunto il premier affermando che si tratta di una “decisione storica che ha un unico obiettivo” ovvero “contribuire a che israeliani e palestinesi arrivino alla pace”. “Non è solo una questione di giustizia storica, con le aspirazioni legittime del popolo palestinese, ma una necessità perentoria se vogliamo ottenere la pace”, ha aggiunto il premier spagnolo, sottolineando che questa “è l’unica maniera di avanzare verso la soluzione che tutti riconosciamo come l’unica possibile per ottenere un futuro di pace, uno Stato palestinese che conviva con lo Stato d’Israele in pace e sicurezza”.

08:45 Media, scheggia possibile causa incendio a Rafah

Gli Stati Uniti hanno ricevuto informazioni dagli israeliani secondo cui possa essere stata una scheggia a provocare l’incendio di un serbatoio di carburante a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Le fiamme hanno poi inghiottito una tenda, creando un incendio di vaste proporzioni e uccidendo almeno 50 palestinesi. Lo afferma un funzionario statunitense, come riporta Abc News che precisa che gli Stati Uniti non dispongono di informazioni che confermino o smentiscano questa ipotesi.