Evacuate le terme Blue Lagoon a Grindavik

Prosegue l’eruzione vulcanica nella penisola di Reykjanes, nell’Islanda sudoccidentale, sebbene l’attività, nelle ultime ore, si sia calmata rispetto al giorno prima. L’eruzione di mercoledì 29 maggio è stata la quinta e la più potente da quando il sistema vulcanico nei pressi di Grindavik si è risvegliato lo scorso dicembre dopo 800 anni, facendo fuoriuscire livelli record di lava, mentre la sua fessura è cresciuta fino a 3,5 chilometri di lunghezza. La lava fuoriuscita dal cratere ha creato un “muro” di circa 50 metri. L’attività ha minacciato ancora una volta Grindavik, una città costiera di 3.800 abitanti, e ha portato all’evacuazione del famoso centro termale geotermico Blue Lagoon, una delle maggiori attrazioni turistiche dell’Islanda. Grindavik, che si trova a circa 50 chilometri a sud-ovest della capitale islandese, Reykjavik, è stata minacciata da quando uno sciame sismico, lo scorso novembre, ha costretto l’evacuazione prima dell’eruzione iniziale del 18 dicembre. Una successiva eruzione ha distrutto diversi edifici. Mercoledì le barriere protettive fuori Grindavik hanno deviato la lava, ma la città evacuata è rimasta senza elettricità e due delle tre strade che portano alla città sono state inondate di lava. L’Islanda, che si trova sopra un punto caldo vulcanico nel Nord Atlantico, vede eruzioni regolari. L’eruzione più dirompente degli ultimi tempi è stata l’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull del 2010, che ha emesso enormi nubi di cenere nell’atmosfera e ha portato a diffuse chiusure dello spazio aereo sull’Europa. Nessuno degli attuali cicli di eruzioni ha avuto un impatto sull’aviazione.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata