Il comunicato congiunto dei ministri degli Esteri delle sette maggiori economie occidentali: "Preoccupati per la cooperazione tra i due Paesi"
Il G7 chiede alla Corea del Nord di terminare l’invio di armi alla Russia per la guerra in Ucraina. In una dichiarazione congiunta i ministri degli Esteri delle sette maggiori economie occidentali e di Australia, Nuova Zelanda e Sud Corea, oltre all’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, “affermano” che “le recenti sanzioni designate da ciascuno dei nostri governi rappresentano uno sforzo coordinato per chiedere conto alla” Corea del Nord e alla Russia e “imporre costi agli attori e alle entità coinvolte nel trasferimento illegale di armi dalla Repubblica Popolare Democratica di Corea (Rpdc) alla Russia per l’uso nell’attacco all’Ucraina”.
“Preoccupati per la cooperazione Pyongyang-Mosca”
I “nostri governi” si legge nel comunicato, diffuso dalla Farnesina, “si oppongono fermamente a questi continui trasferimenti di armi, che la Russia ha utilizzato per colpire le infrastrutture critiche dell’Ucraina, prolungando la sofferenza del popolo ucraino. Siamo seriamente preoccupati per l’approfondimento della cooperazione Rpdc-Russia in flagrante violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e condanniamo il veto della Russia alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che avrebbe esteso il mandato del Comitato di Esperti del Comitato 1718 delle Nazioni Unite”. Usando il suo veto, prosegue la nota, “la Russia ha cercato di privare tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite delle informazioni e delle indicazioni obiettive e indipendenti di cui hanno bisogno per attuare le risoluzioni vincolanti del Consiglio di Sicurezza riguardanti la Rpdc, che rimangono tutte in vigore. Chiediamo alla Rpdc e alla Russia di cessare i trasferimenti illegali di armi ed esortiamo la Rpdc a compiere passi concreti verso l’abbandono di tutte le armi nucleari, missili balistici e programmi correlati in modo completo, verificabile e irreversibile. Esortiamo la Rpdc a rispondere alle numerose e autentiche offerte di ritornare alla diplomazia, l’unica via per una pace duratura nella penisola coreana”.
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