Quinto giorno del processo. La difesa chiama a testimoniare la figlia Naomi. La first lady Jill rientra dalla Francia

Il presidente americano Joe Biden ha detto che non intende concedere la grazie al figlio Hunter qualora venisse condannato nel processo dove è imputato per aver mentito acquistando un’arma da fuoco mentre faceva uso di droghe. Parlando con l’Abc dalla Normandia dove si trova per l’anniversario del D-Day il presidente americano ha risposto con un netto “sì” a chi gli chiedeva se avrebbe accettato l’esito del processo.

Processo Hunter Biden, first lady Jill arrivata in tribunale a Wilmington

Di ritorno dalla Francia, dove ha partecipato alle commemorazioni per gli 80 anni dal D-Day, la first lady Jill Biden è arrivata, di nuovo, nel tribunale di Wilmington, nel Delaware, per assistere al processo del secondogenito Hunter. La first lady è partita dalla Francia ieri e tornerà nel Paese transalpino per la cena di Stato all’Eliseo. I procuratori federali accusano Hunter di aver violato la normativa americana sull’acquisto di armi, mentendo nei moduli forniti dal venditore, avendo affermato di non essere – al tempo -tossicodipendente. Tre i capi d’accusa a suo carico per altrettanti reati: aver mentito a un rivenditore di armi con licenza federale, aver dichiarato il falso sulla richiesta di autorizzazione affermando di non essere un consumatore di droga e aver posseduto illegalmente una pistola per 11 giorni.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata