I quattro erano stati tutti rapiti il 7 ottobre durante il festival di musica Nova

Sono quattro gli ostaggi israeliani liberati nel corso di un’operazione delle Forze di difesa israeliane (Idf) e dello Shin Bet nel centro della Striscia di Gaza. Tutti e quattro erano stati rapiti durante il festival di musica Nova. Si tratta di Noa Argamani, Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv.

Il volto più noto è quello di Noa Argamani, 26 anni, di Be’er Sheva. Il suo nome è diventato un simbolo dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, dopo che un video del suo rapimento ha fatto il giro del mondo. Nelle immagini la si vedeva caricata a forza su una motocicletta dai miliziani di Hamas mentre urlava, piangeva e si dimenava verso il fidanzato Avinatan Or, gridando “non uccidetemi”, prima di essere portata via. Il ragazzo era tenuto fermo da alcuni miliziani ed è ancora prigioniero del gruppo palestinese.

La madre di Noa, Loira Argamani, affetta da un cancro incurabile al cervello, aveva ripetutamente implorato di poterla vedere prima di morire. Noa era poi ricomparsa il 14 gennaio in un video pubblicato da Hamas in cui appariva insieme agli ostaggi Yossi Sharabi e Itai Svirsky. In un primo spezzone i tre chiedevano al governo israeliano di riportarli a casa, mentre un secondo filmato aveva solo Noa come protagonista. La giovane raccontava che i due ostaggi che si trovavano con lei erano stati uccisi in attacchi dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. La sua voce è stata nuovamente registrata in un video, datato 31 maggio, che la famiglia ha però chiesto di non divulgare. Noa è un’appassionata di yoga e arte e ama le escursioni. Studiava Gestione dei sistemi informativi all’Università Ben-Gurion del Negev.

Almog Meir Jan è un 22enne di Or Yehuda. Aveva finito il servizio militare 3 mesi prima del 7 ottobre e il giorno dopo il rapimento avrebbe dovuto iniziare un lavoro in una grande azienda di alta tecnologia. I suoi familiari lo descrivono come “un figlio amato, che entra in contatto con tutti grazie al suo ampio e caloroso sorriso. Èsempre educato e disponibile con tutti, amato ovunque vada”. Andrey Kozlov, 27 anni, residente a Rishon LeZion, lavorava al festival Nova come guardia della sicurezza. È immigrato recentemente in Israele, arrivato nel Paese senza la sua famiglia circa un anno e mezzo fa. Anche Shlomi Ziv, 41 anni, del moshav Elkosh, faceva parte della sicurezza del rave nel deserto. Era andato alla festa con altre due persone, Aviv Eliyahu, parente della moglie Miren, e Jake Marlowe, un amico. Entrambi sono stati uccisi. Shlomi e sua moglie vivono a Elkosh da circa 17 anni. I suoi familiari lo descrivono come un “uomo orientato alla famiglia, sempre il primo ad aiutare e ad agire con grande cuore, incarnando la perfetta descrizione di un fratello maggiore”. 

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