Il Wall Street Journal aveva riportato che la Casa Bianca starebbe rallentando la vendita di 50 F-15 a Tel Aviv

In un post su X l’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha confermato l’arrivo in Israele di armi inviate dagli Stati Uniti. Il riferimento è a quanto affermato ieri dall’ambasciatore di Washington in Israele che ieri aveva detto allo stesso Netanyahu che le munizioni e le armi erano in procinto di essere consegnate. 

In precedenza, il Wall Street Journal (Wsj), citato da The Times of Israel, aveva riportato che la Casa Bianca starebbe rallentando la vendita di 50 F-15 a Israele nonostante il sostegno del Congresso all’operazione. Ci si aspettava che il dipartimento di Stato americano notificasse formalmente al Congresso la vendita da 18 miliardi di dollari dopo che erano state superate, il mese scorso, le obiezioni di importanti esponenti del partito democratico. Ma questo non sarebbe ancora stato fatto. Sentito dal Wsj, il dipartimento di Stato ha fatto sapere che non esiste alcuna politica per rallentare il trasferimento di armi. “Stiamo valutando tatticamente i tempi. La questione non è se”, afferma il funzionario, “ma quando”.

Ieri il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha pubblicato un video sui social media rimproverando l’amministrazione Biden per presunti ritardi nella fornitura di armi a Israele. Secondo quanto riferito, scrive The Times of Israel, in risposta, la Casa Bianca avrebbe annullato i colloqui ad alto livello tra funzionari della sicurezza americani e israeliani a Washington. 

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