L'arcivescovo è stato citato dal Dicastero della Dottrina delle Fede
Monsignor Carlo Maria Viganò è stato citato dal Dicastero della Dottrina delle Fede perché si presenti e prenda visione “delle accuse e delle prove circa il delitto di scisma di cui è stato accusato”, cioè, come si legge nell’atto di citazione, “affermazioni pubbliche dalle quali risulta una negazione degli elementi necessari per mantenere la comunione con la Chiesa Cattolica; negazione della legittimità di Papa Francesco, rottura della comunione con Lui e rifiuto del Concilio Vaticano II”.
Viganò: “Le accuse rivolte sono un motivo di onore”
Subito è arrivato il post su X di Viganò che ha spiegato: “Il Dicastero per la Dottrina della Fede mi ha comunicato, con una semplice email, l’avvio di un processo penale extragiudiziale nei miei confronti, con l’accusa di essere incorso nel delitto di scisma e contestandomi di aver negato la legittimità di Papa Francesco, di aver rotto la comunione con Lui e di aver rifiutato il Concilio Vaticano II. Mi si convoca al Palazzo del Sant’Uffizio il 20 Giugno, in persona o rappresentato da un Avvocato. Presumo che anche la condanna sia già pronta, visto il processo extragiudiziale. Considero le accuse rivolte nei miei riguardi come un motivo di onore. Credo che la formulazione stessa dei capi d’accusa confermi le tesi che ho più e più volte sostenuto nei miei interventi. Non è un caso che l’accusa nei miei confronti riguardi la messa in discussione della legittimità di Jorge Mario Bergoglio e il rifiuto del Vaticano II: il Concilio rappresenta il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico di cui la bergogliana ‘chiesa sinodale’ è necessaria metastasi“, ha affermato l’83enne di Varese.
𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘃𝘃𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗽𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗲𝘅𝘁𝗿𝗮𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗶𝘀𝗺𝗮 (art. 2 SST; can. 1364 CIC)
Il Dicastero per la Dottrina della Fede mi ha comunicato, con una semplice… pic.twitter.com/mYWGBVTwDK
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) June 20, 2024
Parolin: “Dispiaciuto ma Viganò deve rispondere di suoi atteggiamenti”
“Monsignor Viganò ha assunto alcuni atteggiamenti e ha fatto alcuni gesti a cui deve rispondere. Mi pare che sia normale che la Dottrina della Fede abbia preso in mano la situazione e stia svolgendo quelle indagini necessarie per approfondire la situazione stessa. Ha dato a lui la possibilità di difendersi”, ha affermato il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine della presentazione dell’opera ‘Il Cardinale Celso Costantini e la Cina – Costruttore di un ponte tra Oriente e Occidente’ alla Pontificia Università Urbaniana.
A livello personale “mi dispiace tantissimo proprio perché io l’ho sempre apprezzato come un grande lavoratore, molto fedele alla Santa Sede che in un certo senso era di esempio; anche quando è stato Nunzio apostolico ha lavorato estremamente bene. Cosa sia successo non lo so”.
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