Timori degli Usa sulla situazione in Libano: “Hezbollah può sopraffare la difesa aerea di Tel Aviv”
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 259. La rivelazione del Wall Street Journal: “Solo 50 ostaggi ancora in vita, 66 sarebbero morti”. Netanyahu avvisa: “Non lasceremo Gaza senza gli ostaggi”. IN AGGIORNAMENTO
20:27 Raid di Israele su tendopoli a Rafah, sale il bilancio: 25 morti e 50 feriti
È salito ad almeno 25 morti e 50 feriti a Gaza il bilancio degli attacchi israeliani sulle tende di rifugiati ad Al-Mawasi, vicino Rafah, nel sud della Striscia. Il nuovo bilancio è stato fornito dal ministero della Sanità di Gaza. Secondo Ahmed Radwan, portavoce dei primi soccorritori della Difesa civile a Rafah, alcuni testimoni hanno riferito ai soccorritori del bombardamento in due punti della zona costiera.
I luoghi degli attacchi indicati dalla Difesa civile palestinese erano appena fuori da una zona sicura designata da Israele. L’esercito israeliano (Idf) ha dichiarato che sta indagando sugli attacchi alle coordinate riportate. Israele ha già bombardato in precedenza località nelle vicinanze della “zona umanitaria” di Mawasi, area rurale sulla costa mediterranea che negli ultimi mesi si è riempita di tendopoli.
17:49 Mezzaluna rossa: 18 morti e 35 feriti per raid su tende a Rafah
È di 18 morti e 35 feriti il bilancio di un raid che ha colpito tende di rifugiati ad al-Mawasi, vicino Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce la Mezzaluna rossa palestinese.
17:30 Guterres: “Libano non diventi un’altra Gaza”
“Mi sento in dovere di esprimere la mia profonda preoccupazione per l’escalation fra Israele e Hezbollah lungo la Linea Blu. Il rischio che il conflitto in Medioriente si allarghi è reale e deve essere evitato. I popoli della regione e del mondo non possono permettersi che il Libano diventi un’altra Gaza“. Lo afferma il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.
15:54 Idf: “Concluso raid contro centro comando Hamas in ateneo Gaza”
L’unità Ghost delle forze israeliane di difesa (Idf) ha terminato un raid contro un’università della regione centrale della Striscia di Gaza che – secondo l’Idf – veniva usata da Hamas come centro ci comando. Durante le operazioni i miliziani hanno aperto il fuoco contro le truppe israeliane. Nella struttura sono stati trovati un deposito di armi e barili pieni di esplosivo, spiega l’Idf.
15:20 Media Israele: due ricercati palestinesi uccisi in Cisgiordania
Due ricercati palestinesi sarebbero stati uccisi in un’operazione condotta dalle forze israeliane di difesa (Idf), dall’agenzia di sicurezza Shin Bet e dalle unità di élite Gideonim della polizia israeliana a Qalqilya, in Cisgiordania. Lo ha confermato un fonte militare di Tel Aviv, citata da The Times of Israel. Non sono immediatamente disponibili ulteriori dettagli sui sospettati.
14:42 Qatar: “Progressi in negoziati ma restano distanze da colmare”
Nei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza sono stati compiuti alcuni progressi, ma rimangono delle divergenze fra Israele e Hamas. Lo ha detto il ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, durante una visita in Spagna. “Ci sono stati progressi in una certa misura nella situazione”, ha detto Al Thani, il cui Paese è mediatore insieme a Egitto e Stati Uniti. I mediatori hanno tenuto “incontri consecutivi” con la leadership di Hamas nel tentativo di colmare le distanze, ha detto ancora il ministro degli Esteri del Qatar, sottolineando che “non è possibile che una parte del conflitto adotti la visione dell’altra” e che la soluzione “deve essere basata su compromessi tra le due parti”.
13:15 Netanyahu: “In post guerra Gaza governo civile con arabi sponsor”
Dopo la guerra nella Striscia di Gaza ci dovrà essere un governo civile sostenuto dai Paesi arabi. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, durante un’intervista al portale americano Punchbowl. “Penso che dovremo procedere ad una smilitarizzazione sostenuta, cosa che può essere fatta solo da Israele contro qualsiasi tentativo di ripresa del terrorismo”, ha spiegato Netanyahu, “ma penso che ci debba essere” un governo civile “per gestire non solo la distribuzione degli aiuti umanitari ma anche l’amministrazione civile. Ciò deve essere fatto, penso che sia meglio farlo, con la cooperazione, la sponsorizzazione interaraba e l’assistenza dei paesi arabi”. Netanyahu considera anche necessaria “una sorta di processo di deradicalizzazione” per insegnare ai palestinesi “un futuro diverso da quello di annientare Israele e uccidere ogni ebreo sul pianeta”.
12:50 Netanyahu: “Video su ritardi armi Usa era necessario”
La presa di posizione pubblica, in video, sui ritardi nella fornitura di armi da parte degli Stati Uniti era “assolutamente necessaria”. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, durante un’intervista al portale americano Punchbowl. “Abbiamo iniziato a vedere che alcuni problemi significativi stavano emergendo qualche mese fa – ha raccontato Netanyahu – E in effetti, abbiamo provato, in molte, molte conversazioni tranquille tra i nostri funzionari e i funzionari americani, e tra me e il presidente, a cercare di appianare questa diminuzione dell’offerta”. Della questione, ha spiegato, aveva parlato anche con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, durante una delle sue sue visite in Israele. E visto che “mesi di conversazioni tranquille non hanno risolto il problema” Netanahyau afferma di aver ritenuto “assolutamente necessario mandare in onda” il video.
11:30 Riconoscimento Palestina, Israele convoca ambasciatore armeno
Il ministero israeliano degli Esteri ha convocato l’ambasciatore armeno nello Stato ebraico per rivolgere un “serio rimprovero” a Erevan dopo l’annuncio del riconoscimento dello stato palestinese. Lo riporta The Times of Israel, ricordando che il riconoscimento da parte dell’Armenia segue quelli di Slovenia, Irlanda, Spagna e Norvegia avvenuti nel corso del 2024.
10:45 Attacchi Israele nel sud del Libano
Le forze israeliane avrebbero condotto attacchi questa mattina nell’area della città di Al Wazzani, situata nel sud del Libano. Lo riportano i media arabi, citati dal Jerusalem post. L’attacco non è stato ancora confermato dalle forze israeliane.
10:15 Armenia annuncia riconoscimento stato palestinese
Il ministero armeno degli Esteri ha annunciato il riconoscimento dello stato palestinese. Lo riporta The Times of Israel. In una dichiarazione pubblicata sul suo sito web il dicastero armeno cita, come motivazioni, la “catastrofica situazione umanitaria a Gaza” e “la realizzazione di una riconciliazione duratura tra il popolo ebraico e quello palestinese”. Erevan chiede quindi un cessate il fuoco immediato in Medioriente e il rilascio degli ostaggi “senza precondizioni”. Raggiungere una soluzione a due Stati è “l’unico modo per garantire che palestinesi e israeliani possano realizzare le loro legittime aspirazioni”, aggiunge il dicastero armeno.
09:00 Blinken: “Evitare ulteriore escalation in Libano”
Durante l’incontro con il consigliere israeliano per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi e con il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dermer, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha sottolineato l’importanza di evitare un’ulteriore escalation in Libano e di raggiungere una soluzione diplomatica che consenta alle famiglie israeliane e libanesi di tornare alle loro case. Lo scrive in una nota il dipartimento di Stato. Blinken ha ribadito anche l’impegno ferreo degli Stati Uniti nei confronti della sicurezza di Israele e ha discusso gli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e garantire il rilascio di tutti gli ostaggi.
08:00 Usa temono Hezbollah possa sopraffare difesa aerea Israele
I funzionari statunitensi temono seriamente che, nel caso di una vera e propria guerra tra Israele e Hezbollah, il gruppo militante sostenuto dall’Iran potrebbe sopraffare le difese aeree israeliane nel nord, compreso il tanto decantato sistema di difesa aerea Iron Dome. Lo hanno rivelato tre funzionari statunitensi alla Cnn. “Riteniamo che almeno alcune” batterie Iron Dome “saranno sopraffatte”, ha detto un alto funzionario dell’amministrazione. Un funzionario israeliano ha affermato che ciò sarebbe più probabile se Hezbollah conducesse un attacco su larga scala utilizzando principalmente armi guidate di precisione, da cui potrebbe essere difficile per il sistema difendersi. Da anni Hezbollah accumula munizioni e missili guidati con precisione dall’Iran, cosa su cui Israele ha ripetutamente espresso preoccupazione.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata