Sono 25 le persone ferite. Uomini armati hanno aperto il fuoco nelle città di Derbent e Makhachkala. Sei terroristi sono stati uccisi

Quindici agenti di polizia e quattro civili, tra cui un prete ortodosso, sono rimasti uccisi nell’attentato nella Repubblica del Daghestan, nella Russia meridionale. Lo ha riferito il governatore della regione Sergei Melikov in un video. Secondo le autorità gli uomini armati hanno aperto il fuoco contro due chiese ortodosse, una sinagoga e un posto di polizia stradale nelle città di Derbent e Makhachkala. “Almeno sei terroristi” sono stati uccisi. Non c’è stata una rivendicazione immediata dell’attacco, le autorità hanno avviato un’indagine penale con l’accusa di atto terroristico.

Completata l’operazione anti-terrorismo in Daghestan

Il Comitato nazionale antiterrorismo russo ha reso noto che l’operazione antiterrorismo a Makhachkala e Derbent in Daghestan, dove militanti armati hanno attaccato due chiese ortodosse, due sinagoghe e agenti di polizia, è stata completata. Fra le forze dell’ordine le vittime sarebbero almeno 15, sei i terroristi uccisi.

Isw: “Dietro atti terrorismo in Daghestan possibile mano Isis” 

Dietro all’attacco “complesso e coordinato” contro chiese, sinagoghe e strutture delle forze dell’ordine nella repubblica del Daghestan ci sarebbe la mano del gruppo ‘Wilayat Kavkaz’ il ramo caucasico dell’Isis. Lo spiega l’Institute for the Study of War. Secondo il think tank americano le autorità russe hanno tentato una “fiacca” operazione antiterrorismo nel Caucaso settentrionale dal marzo 2024 per combattere la crescente influenza dell’Isis e di Wilayat Kavkaz, ma hanno in gran parte concentrato la loro risposta dopo l’attentato alla Crocus Hall sull’incolpare senza fondamento l’Ucraina e la NATO dell’attacco. Per l’Isw “il rapporto sempre più teso della Russia con la minoranza musulmana, soprattutto nel Caucaso, continuerà probabilmente a fornire alla Wilayat Kazkaz e ad altri gruppi estremisti una preziosa base di reclutamento”.

Medvedev: “A Sebastopoli e in Daghestan due vili attentati terroristici”

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha definito l’attacco a Sebastopoli “un vile attacco terroristico” così come il “massacro in Daghestan“.

“Tutto ciò che è accaduto non è stata un’azione militare, ma un vile e atroce attacco terroristico contro il nostro popolo, commesso in una festività ortodossa, come il massacro in Daghestan, compiuto da estremisti. il regime di Bandera e i fanatici pazzi non sono diversi per noi”, ha scritto sul canale Telegram. Medvedev ha anche sottolineato che “sia gli Stati Uniti che il regime di Kiev” sono responsabili del bombardamento di Sebastopoli.

Patriarca Kirill dopo attentati: “No a ostilità fra etnie e religioni”

Il patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill, in connessione con gli attacchi terroristici a Derbent e Makhachkala in Daghestan, ha chiesto di reprimere ogni tentativo di ostilità interetnica e di radicalizzazione delle religioni.

“Sono convinto che si debba fare tutto il possibile per escludere la possibilità stessa di tentativi di radicalizzazione della vita religiosa, per fermare ogni manifestazione di estremismo e di ostilità interetnica in qualsiasi forma, anche nella vita di tutti i giorni, perché il presente e il futuro del nostro Paese dipendono in gran parte su questo”, le sue parole riportate da Ria Novosti.

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