Corte suprema di Tel Aviv: "Idf deve arruolare ultra-ortodossi per il servizio militare"

IN AGGIORNAMENTO – La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 263. Le famiglie di tre ostaggi israeliani nelle mani dei fondamentalisti hanno autorizzato la diffusione di un video con le terribili immagini del rapimento dei loro congiunti il 7 ottobre. L’annuncio di Netanyahu: “La fase intensa dei combattimenti a Rafah è prossima alla fine”. Parole confermate dal capo dell’esercito israeliano: “Abbiamo quasi smantellato Hamas a Rafah”.

Haniyeh: “Colpire la mia famiglia non cambierà la nostra posizione”

“Se Israele pensa che prendere di mira la mia famiglia cambierà la nostra posizione o quella della resistenza, è un’illusione”. Lo ha affermato il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, dopo che la sorella è stata uccisa in un raid aereo notturno condotto da Israele nel campo profughi di Shati, a Gaza City. Haniyeh, in una dichiarazione ripresa da Al Jazeera, ha sottolineato che qualsiasi accordo sugli ostaggi che non garantisca un cessate il fuoco e la fine dell’offensiva israeliana a Gaza “non è un accordo”. 

Onu avverte Israele: “Stop aiuti a Gaza se non migliorate sicurezza”

Due alti funzionari delle Nazioni Unite hanno detto a Israele che sospenderanno le operazioni di aiuto a Gaza se non verranno prese misure urgenti per proteggere meglio gli operatori umanitari. Una lettera dell’Onu inviata ad alti funzionari israeliani questo mese afferma che Israele deve fornire agli operatori delle Nazioni Unite una comunicazione diretta con le forze israeliane sul campo a Gaza, tra le altre misure, hanno riferito i funzionari che hanno parlato a condizione di anonimato. I funzionari delle Nazioni Unite hanno detto che non c’è stata una decisione definitiva sulla sospensione delle operazioni a Gaza e che i colloqui con gli israeliani sono in corso.

Israele ha riconosciuto alcuni attacchi militari contro operatori umanitari, tra cui un attacco di aprile che ha ucciso sette lavoratori della World Central Kitchen, e ha negato le accuse rispetto ad altri. Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha già sospeso la consegna degli aiuti da un molo costruito dagli Stati Uniti a Gaza per problemi di sicurezza. I funzionari delle Nazioni Unite e di altri enti umanitari si sono lamentati per mesi di non avere modo di comunicare rapidamente e direttamente con le forze israeliane sul campo, in contrasto con le procedure abituali nelle zone di conflitto a livello globale per proteggere gli operatori umanitari dagli attacchi dei combattenti. Le Nazioni Unite e gli operatori umanitari lamentano anche la crescente illegalità a Gaza e hanno sollecitato Israele a fare di più per migliorare la sicurezza generale delle loro operazioni.

Procuratrice generale Israele: “Reclutare subito 3mila ultra-ortodossi”

La procuratrice generale di Israele, Gali Baharav-Miara, ha ordinato alla Difesa di reclutare immediatamente 3mila ultra-ortodossi nelle Forze di difesa israeliane. Ne dà notizia Haaretz. La mossa della procuratrice è arrivata dopo che la Corte suprema di Israele ha stabilito all’unanimità che l’esercito deve iniziare ad arruolare gli ultraortodossi per il servizio militare. Il tribunale ha decretato che, in assenza di una legge che distingua fra studenti di seminari ebraici e altri arruolati, il sistema di servizio militare obbligatorio di Israele si applica agli ultraortodossi come a tutti gli altri cittadini. 

Israele: “Piano per post Hamas al via in nord Gaza a giorni” 

Il piano di Israele per il “day after” di Hamas inizierà ad essere attuato nel nord di Gaza nei prossimi giorni. Lo ha dichiarato il consigliere israeliano per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, secondo quanto riporta il Times of Israel. Parlando alla Herzliya Conference all’Università Reichman in Israele, Hanegbi ha affermato che il piano dell’esercito israeliano è stato “affinato” nelle ultime settimane e che “vedremo un’espressione pratica di questo piano” a breve. “Non dobbiamo aspettare che Hamas scompaia, perché si tratta di un processo lungo”, ha detto Hanegbi, sottolineando che l’attuazione di un processo per sostituire Hamas è la chiave per una vittoria a lungo termine a Gaza. “Non possiamo sbarazzarci di Hamas come idea, abbiamo bisogno di un’idea alternativa”, ha detto, precisando che l’alternativa sarebbe un governo basato su persone del posto che siano disposte a vivere a fianco di Israele e che siano sostenute dagli Stati arabi moderati.

Corte suprema Israele: “Esercito deve arruolare ultra-ortodossi”

La Corte Suprema di Israele ha stabilito oggi all’unanimità che l’esercito deve iniziare ad arruolare gli ultraortodossi per il servizio militare, una decisione che potrebbe portare al collasso della coalizione di governo del premier Benjamin Netanyahu, mentre Israele continua a portare avanti la guerra a Gaza. Il tribunale ha stabilito che, in assenza di una legge che distingua fra studenti di seminari ebraici e altri arruolati, il sistema di servizio militare obbligatorio di Israele si applica agli ultraortodossi come a tutti gli altri cittadini. In base ad accordi di lunga data, gli ultraortodossi sono stati esentati dalla leva, che è invece obbligatoria per la maggior parte degli uomini e delle donne ebrei. Queste esenzioni sono state a lungo fonte di rabbia nell’opinione pubblica laica, una frattura che si è allargata durante gli 8 mesi di guerra.

Usa a Hezbollah: “Se ancora attacchi non potremo fermare Israele”

Durante la sua visita a Beirut la scorsa settimana, l’inviato del presidente Usa Joe Biden, Amos Hochstein, ha detto ai funzionari libanesi che Hezbollah sbaglia a pensare che gli Stati Uniti sarebbero in grado di impedire a Israele di invadere il Libano se la milizia continuerà i suoi attacchi. È quanto riporta la testata Axios, citando un funzionario statunitense, un funzionario israeliano e un diplomatico occidentale informato sulla questione.

L’amministrazione Biden è molto preoccupata del fatto che sia Israele che Hezbollah stiano sbagliando i calcoli, poiché intensificano la retorica e i combattimenti sul terreno pensando di poter evitare una guerra totale, sottolinea Axios. Secondo un funzionario occidentale citato dalla stessa testata, dopo la visita di Hochstein Hezbollah ha inviato messaggi agli Stati Uniti attraverso terze parti affermando che, pur non volendo una guerra, il gruppo è anche sicuro di poter colpire Israele in modo significativo se invaderà il Libano. 

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