Un uomo ha estratto una balestra è l'ha puntata contro gli agenti di sorveglianza davanti alla sede diplomatica

Un uomo ha estratto una balestra è l’ha puntata contro gli agenti di sorveglianza davanti all’ambasciata israeliana a Belgrado. Una freccia ha colpito al collo un poliziotto che a sua volta ha sparato all’aggressore e lo ha ucciso. È “un atto terroristico contro la Serbia e la polizia”, lo ha definito il ministro serbo dell’Interno Ivica Dacic, che ha identificato l’autore dell’attacco come Milos Zujovic, serbo di 25 anni convertito all’islam. Il presidente serbo Aleksandar Vucic, facendo visita in ospedale all’agente ferito, ha assicurato: “Non avremo pietà per il terrorismo in Serbia”, precisando che ci sono altri persone ricercate per l’attacco. L’aggressione alla sede diplomatica israeliana è l’ennesimo segnale delle tensioni crescenti causate dal conflitto nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas. I negoziati sono da settimane in fase di stallo e potrebbero sbloccarsi grazie a una nuova formula di accordo per la tregua a cui, secondo il sito Axios, starebbero lavorando gli Stati Uniti.

La revisione riguarderebbe, in particolare, l’articolo 8 della proposta che definisce i negoziati tra Israele e Hamas durante l’attuazione della prima fase dell’accordo, al fine di stabilire le condizioni esatte per la seconda fase, la quale comporta il raggiungimento di una situazione di una “calma sostenibile” nella Striscia di Gaza. Secondo le fonti, Hamas vorrebbe che questi negoziati si concentrassero solo sul numero e sull’identità dei prigionieri palestinesi che saranno rilasciati dalle carceri israeliane in cambio di ogni soldato israeliano vivente o ostaggio maschio trattenuto a Gaza. Israele, da parte sua, vorrebbe invece che durante questi colloqui si affrontassero alcune questioni, compresa quella della smilitarizzazione di Gaza. Altre fonti rivelano alla testata israeliana Ynet, che i prossimi giorni potranno essere “critici” per l’avanzamento dei negoziati e che gli Stati Uniti e i mediatori dovrebbero esercitare “molta pressione” su Hamas e sul suo leader Yahya Sinwar. Intanto, continua il botta e risposta tra l’esercito israeliano e il gruppo libanese di Hezbollah.

Tre razzi anticarro guidati sono stati lanciati dal sud del Libano verso il nord di Israele, cadendo vicino alla località di Tel Hai e nei pressi di Misgav Am, senza provocare feriti. Aerei da combattimento israeliani hanno nel frattempo colpito un edificio a Houla, nel sud del Paese dei cedri, dove era riunito un gruppo di miliziani di Hezbollah. La rappresentanza iraniana alle Nazioni unite ha avvertito sui social: “Se Israele dovesse imbarcarsi in un’aggressione militare su vasta scala in Libano, ne deriverebbe una guerra di annientamento”. “Tutte le opzioni sono sul tavolo”, ha aggiunto Teheran, che appoggia le milizie sciite libanesi, “compreso il pieno coinvolgimento di tutti i fronti della Resistenza”.

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