Hezbollah: "Stop a combattimenti se ci sarà un cessate il fuoco a Gaza"

Rimane alta la tensione tra Israele e il Libano con lo Stato ebraico che minaccia lanciare un attacco. Intanto, mentre l’esercito di Tel Aviv ha condotto la sua prima esercitazione simulando un’offensiva in territorio libanese, il New York Times ha fatto sapere che i generali israeliani vogliono una tregua nella Striscia di Gaza. 

Hezbollah: “Stop combattimenti con Israele se cessate il fuoco a Gaza”

Il vice leader del gruppo militante libanese Hezbollah, Sheikh Naim Kassem, in un’intervista ad Associated Press ha dichiarato che l’unica strada certa per un cessate il fuoco al confine fra Libano e Israele è un cessate il fuoco completo a Gaza. “Se ci sarà un cessate il fuoco a Gaza, ci fermeremo senza alcuna discussione”, ha affermato Kassem nell’intervista rilasciata nell’ufficio politico del gruppo alla periferia sud di Beirut, sottolineando che la partecipazione del suo gruppo alla guerra fra Israele e Hamas è stata un “fronte di sostegno” per il suo alleato Hamas e che “se la guerra si ferma, questo sostegno militare non esisterà più”. Kassem ha però aggiunto che, se Israele ridimensiona le sue operazioni militari senza un accordo formale di cessate il fuoco e un ritiro completo da Gaza, le implicazioni per il conflitto al confine tra Libano e Israele sono meno chiare. 

“Se ciò che accade a Gaza è un mix tra cessate il fuoco e non cessate il fuoco, guerra e non guerra, non possiamo rispondere ora (su come reagiremmo ndr.), perché non conosciamo la sua forma, i suoi risultati, i suoi impatti”, ha detto Kassem durante l’intervista di 40 minuti ad AP. Nelle ultime settimane, con il vacillare dei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza, sono aumentati i timori di un’escalation sul fronte Libano-Israele. Negli ultimi nove mesi, Hezbollah ha scambiato attacchi quasi quotidiani con le forze israeliane lungo il confine. Il conflitto di basso livello fra Israele e Hezbollah ha causato decine di migliaia di sfollati su entrambi i lati del confine Israele-Libano.

Mesi di colloqui di mediazione internazionale per il cessate il fuoco a Gaza sono ripetutamente falliti. Hamas ha chiesto la fine della guerra, e non solo una pausa nei combattimenti, mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è rifiutato di prendere tale impegno fino a quando Israele non avrà raggiunto i suoi obiettivi di distruggere le capacità militari e di governo di Hamas e finché non avrà riportato a casa i circa 120 ostaggi detenuti da Hamas. Il mese scorso, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver “approvato e convalidato” i piani per un’offensiva in Libano qualora non si raggiunga una soluzione diplomatica agli scontri in corso. Qualsiasi decisione di lanciare un’operazione di questo tipo dovrebbe essere presa dalla leadership politica del Paese. Alcuni funzionari israeliani hanno dichiarato che stanno cercando una soluzione diplomatica allo stallo e sperano di evitare la guerra. Allo stesso tempo, hanno avvertito che le scene di distruzione viste a Gaza si ripeteranno in Libano se scoppierà la guerra.

Hezbollah è molto più potente di Hamas e si ritiene che abbia un vasto arsenale di razzi e missili in grado di colpire ovunque in Israele. Kassem ha detto di non credere che Israele abbia la capacità o abbia preso la decisione di lanciare una guerra al momento, in ogni caso ha avvertito che anche se Israele intendesse lanciare un’operazione limitata in Libano che si fermi al di sotto di una guerra su larga scala, non dovrebbe aspettarsi che i combattimenti restino limitati. “Israele può decidere ciò che vuole: guerra limitata, guerra totale, guerra parziale”, ha detto il vice leader di Hezbollah, “ma deve aspettarsi che la nostra risposta e la nostra resistenza non siano all’interno di un tetto e di regole di ingaggio stabilite da Israele. Se Israele fa la guerra, significa che non ne controlla l’estensione o chi vi entra”. Questo sembra un apparente riferimento agli alleati di Hezbollah nel cosiddetto ‘asse della resistenza’ sostenuto dall’Iran nella regione, che include gruppi armati in Iraq, Siria, Yemen e altrove. Questi gruppi e potenzialmente lo stesso Iran potrebbero entrare in gioco in caso di una guerra su larga scala in Libano, che potrebbe arrivare a chiamare in causa anche il più forte alleato di Israele, gli Stati Uniti.

Soldati di Israele si esercitano per offensiva in Libano

La neonata 810a Brigata regionale delle Montagne delle Forze di difesa israeliane (Idf), incaricata di operare nelle regioni del Monte Hermon e del Monte Dov, nel nord di Israele, ha condotto la sua prima esercitazione, simulando un’offensiva all’interno del Libano. L’esercitazione includeva “scenari di attacco in Libano, tra cui combattimenti in una fitta vegetazione e combattimenti in aree urbane”, ha detto l’Idf come riporta il Times of Israel. L’esercito ha precisato che la mossa faceva parte di “un adattamento della risposta operativa alla realtà mutevole sul confine tra Siria e Libano”.

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