"L'esito di queste elezioni non è scontato" ha ripetuto senza sosta il primo ministro britannico Rishi Sunak

L’esito di queste elezioni non è scontato“. Lo ha ripetuto senza sosta il primo ministro britannico Rishi Sunak nelle ultime frenetiche ore di campagna elettorale prima del voto che si terrà domani, 4 luglio. Ma i sondaggi dicono tutt’altro e anche tra gli stessi conservatori aleggia il pessimismo. Il ministro del Lavoro e delle Pensioni del governo guidato da Sunak, Mel Stride, ha definito come “altamente probabile” che i laburisti otterranno “una maggioranza schiacciante, la più grande maggioranza che nessun partito abbia mai ottenuto”, anche più ampia di quella ottenuta da Tony Blair nel 1997. “Quello che Mel ha fatto è stato mettere in guardia su cosa significherebbe per i cittadini una maggioranza laburista molto ampia, non controllata”, ha minimizzato Sunak, aggiungendo di aver visto analisi secondo cui “solo 130mila persone possono fare la differenza in queste elezioni”.

Per tentare di convincere gli ultimi indecisi, i Tory hanno anche giocato la carta Boris Johnson, apparso a sorpresa martedì sera sul palco di un comizio nel centro di Londra. BoJo, che ha guidato il partito a una vittoria elettorale schiacciante nel 2019, è stato accolto dai cori dei sostenitori che gridavano “Boris, Boris, Boris”. Per il paladino della Brexit era la prima apparizione pubblica in questa campagna elettorale. La sua mossa però non ha “minimamente preoccupato” il leader laburista Keir Starmer, come lui stesso ha assicurato ai giornalisti. Anche per il candidato outsider Nigel Farage, leader del partito Reform Uk, la presenza di Johnson “non ha avrà portato alcun beneficio” ai conservatori. “È l’uomo che ha aperto le porte all’immigrazione di massa. È il tizio che ha introdotto politiche net-zero folli. È l’uomo che non è riuscito a dire la verità alla Camera dei Comuni”, sono state le sue critiche. In ogni caso, Sunak ha assicurato che si assumerà la piena responsabilità del risultato del voto. “Certamente… sono il leader del partito”, ha confermato parlando alla stampa.

Nelle ultime ore di campagna elettorale il leader del partito laburista britannico Keir Starmer ha invece preferito concentrarsi sull’invito agli elettori ad andare a votare. La scarsa affluenza alle urne sembra essere l’unica preoccupazione della forza di sinistra che teme “la mentalità di alcuni elettori secondo cui tutto è rotto e non si può aggiustare nulla”. Molti esperti di elezioni prevedono infatti una bassa affluenza, inferiore al 67% registrato nel 2019. “Lottate per ogni voto, questa è un’opportunità incredibile per il cambiamento in tutto il Regno Unito”, è stato l’appello di Starmer, “abbiamo avuto 14 anni di caos, di divisioni e di fallimenti e la scelta di domani è di porre fine a tutto questo, di voltare pagina e di iniziare a ricostruire con il Labour”.

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