Concordato piano su cessate il fuoco. L'accordo prevede una risoluzione del conflitto in tre fasi

Un alto funzionario statunitense ha detto al giornalista del Washington Post David Ignatius che “il quadro è concordato” su un piano di cessate il fuoco a Gaza e che le parti stanno ora “negoziando i dettagli su come verrà implementato”, processo che potrebbe richiedere tempo. L’accordo, descritto dai funzionari statunitensi, prevede una risoluzione del conflitto in tre fasi. Israele e Hamas hanno entrambi accettato un piano di “governance ad interim” che inizierebbe con la Fase 2, in cui né Hamas né Israele governerebbero Gaza. La sicurezza sarebbe fornita da una forza addestrata dagli Stati Uniti e sostenuta da alleati arabi moderati, tratti da un gruppo di circa 2.500 sostenitori dell’Autorità Nazionale Palestinese a Gaza che sono già stati esaminati da Israele. Hamas ha detto ai mediatori che è “pronta a cedere l’autorità all’accordo di governance ad interim”, ha assicurato un funzionario statunitense.

La prima fase, invece, sarebbe un cessate il fuoco di sei settimane, durante il quale Hamas rilascerebbe 33 ostaggi israeliani, tra cui tutte le prigioniere, tutti gli uomini sopra i 50 anni e tutti i feriti. Israele rilascerebbe centinaia di palestinesi dalle sue prigioni e ritirerebbe le sue truppe dalle aree densamente popolate verso il confine orientale di Gaza. Gli aiuti umanitari affluirebbero, gli ospedali verrebbero riparati e le squadre inizierebbero a sgomberare le macerie. Il piano di pace prevede infine una terza fase, con quello che la risoluzione delle Nazioni Unite descrive come un “piano di ricostruzione pluriennale”. 

17:32 Netanyahu: “Continueremo guerra sino alla vittoria” 

Israele continuerà la sua guerra contro Hamas “finché non raggiungerà tutti gli obiettivi”. Lo ha assicurato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, durante la cerimonia di laurea della scuola ufficiali delle forze israeliane di difesa (Idf). Lo riporta The Times of Israel. “C’è chi si chiede per quanto tempo continuerà la campagna – ha proseguito Netanyahu – Dico due parole: Fino alla vittoria. Fino alla vittoria, anche se ci vorrà del tempo”. Il leader di Tel Aviv ha quindi ricordato gli obiettivi della guerra: “L’eliminazione del governo di Hamas nella Striscia di Gaza, il ritorno di tutti i nostri ostaggi a casa, il contrasto a qualsiasi futura minaccia a Israele da Gaza” e il ritorno degli israeliani sfollati nelle loro case nel sud e nel nord. L’intervento di Netanyahu arriva mentre sono ripresi i negoziati per raggiungere un accordo di tregua e per la liberazione degli ostaggi israeliani ancora prigionieri di Hamas.

16:52 Tajani: “Pronti a missione di pace a Gaza” 

“Qualora dovesse esserci una decisione delle Nazioni Unite, su richiesta delle parti, di avere una missione di pace, siamo pronti anche a inviare una missione militare italiana per costruire la pace, visto che i nostri militari ovunque vanno hanno la grande capacità di essere graditi a tutte le parti che sono in contrasto”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ipotizzando l’invio di un contingente italiano “anche nella Striscia di Gaza”.

“Sarebbe per ricostruire uno Stato palestinese, una missione a guida araba, ovviamente sotto la bandiera delle Nazioni Unite, modello Unifil, per costruire lo Stato palestinese, per dar vita a un’organizzazione anche di pubblica amministrazione e di polizia”, aggiunge Tajani, l’Italia “potrebbe essere parte eventualmente di una missione a bandiera Nazioni Unite” e “abbiamo dato la nostra disponibilità, perché è un’idea che gira e abbiamo subito risposto in maniera positiva”. 

16:35 Ministri G7 condannano nuovi insediamenti in Cisgiordania

In una dichiarazione congiunta i ministri degli Esteri del G7 affermano di unirsi “alle Nazioni Unite e all’Unione europea nel condannare l’annuncio del ministro delle Finanze israeliano Smotrich sulla legalizzazione di cinque avamposti in Cisgiordania. Respingiamo inoltre la decisione del governo israeliano di dichiarare oltre 1.270 ettari di terreno in Cisgiordania come ‘terre statali’ – la più grande dichiarazione di questo tipo di territorio statale dai tempi degli Accordi di Oslo – e la decisione di espandere gli insediamenti esistenti nella Cisgiordania occupata con 5.295 nuove unità abitative e di realizzare tre nuovi insediamenti. Il programma di insediamenti del governo israeliano è incompatibile con il diritto internazionale e controproducente per la causa della pace”.

16:17 Trovati 60 corpi tra macerie a Shejaiya 

Oltre 60 corpi sarebbero stati recuperati tra le macerie di alcune case distrutte del quartiere Shejaiya di Gaza City. Lo riporta Al Jazeera, citando un portavoce della portezione civile della Striscia di Gaza. “Abbiamo recuperato più di 60 corpi e ci sono decine di morti sotto le macerie delle case nel quartiere di Shujayea. Non abbiamo un numero preciso”, ha affermato, aggiungendo che le forze israeliane avrebbero “distrutto una clinica medica che forniva servizi sanitari a più di 60mila palestinesi a Shejaiya”.

12:23 Erdogan: “Barbarie Gaza come massacro di Srebrenica” 

I responsabili della barbarie a Gaza saranno prima o poi chiamati a rispondere di fronte al diritto internazionale, proprio come nel caso del genocidio di Srebrenica”. Lo afferma il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un videomessaggio trasmesso durante la Cerimonia di commemorazione del 29esimo anniversario del massacro di Srebrenica, in Bosnia ed Erzegovina, dove, nel luglio 1995, furono uccisi dall’esercito serbo oltre 8000 ragazzi e uomini bosgnacchi (ovvero bosniaci musulmani). “Oggi il popolo palestinese a Gaza, nei territori palestinesi occupati, è sottoposto ad atrocità simili a quelle commesse 29 anni fa a Srebrenica”, ha aggiunto Erdogan, come riporta l’agenzia Anadolu, “le organizzazioni internazionali stanno assistendo all’assassinio di oltre 40.000 persone innocenti, tra cui 16.000 bambini”.

10:34 Delegazione Israele tornata da Doha, stasera riunione gabinetto

La delegazione israeliana incaricata di negoziare un accordo con Hamas per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi è tornata questa mattina presto dalla capitale del Qatar, Doha. Oggi si svolgeranno diverse consultazioni in cui verranno analizzati i risultati dei colloqui. Alti funzionari israeliani affermano che l’incontro di Doha è stato di alto livello. Il gabinetto politico e di sicurezza si riunirà alle 20.30 (le 19.30 in Italia) e verranno forniti gli aggiornamenti sui colloqui. Lo riporta Ynet. 

8:47 Idf: “Trovate molte armi in quartier generale Unrwa a Gaza”

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che il loro Commando Battalion ha trovato nel quartier generale dell’Unrwa, l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, nel centro della Striscia di Gaza, grandi quantità di armi, tra cui droni esplosivi, granate, fucili di precisione, colpi di mortaio e razzi. 

8:44 Idf: “Uccisi nella notte 2 importanti esponenti Hamas”

Le Forze di difesa israeliane (Idf) e lo Shin Bet affermano di aver ucciso due importanti esponenti di Hamas in un attacco notturno nel centro della Striscia di Gaza. Le vittime sono state identificate come Hassan Abu Kuik, capo della sicurezza operativa per la regione centrale di Gaza nelle forze di sicurezza interna di Hamas, e Naser Mehanna, comandante di squadra dell’intelligence militare di Hamas. Secondo Israele, Abu Kuik era attivo nell’ala militare di Hamas e membro del suo Emergency Bureau, oltre ad aver guidato decine di atti terroristici contro Israele.

8:04 Usa: “Cautamente ottimisti su negoziati per tregua a Gaza”

 Gli Stati Uniti sono “cautamente ottimisti” rispetto ai colloqui tra Israele e Hamas per una nuova tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha detto alla Cnn – come riporta il quotidiano Haaretz – il portavoce della sicurezza nazionale Usa John Kirby, secondo cui le distanze che ancora persistono tra le parti “possono essere ridotte, ed è ciò che stanno tentando proprio ora di fare Brett McGurk e il direttore della Cia Bill Burns”

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